Diabete e Natale: i consigli da seguire a tavola

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Come comportarsi con il menù delle feste se si soffre di diabete di tipo 1 e di tipo 2 (ascolta questa intervista se non conosci la differenza)? Lo abbiamo chiesto all’esperto Agostino Consoli, professore ordinario di endocrinologia all’Università di Chieti, dirigente dell’Unità Operativa di Endocrinologia e Metabolismo dell’Ospedale Civile di Pescara e direttore del Centro di Ricerca Clinica della Fondazione Università d’Annunzio. Se durante l’anno si è osservata una dieta salutare, se si è stati virtuosi e attenti, allora a Natale è lecito premiarsi con qualche leccornia in più. Ovviamente senza “abbuffarsi” tanto da star male.

Le dosi di insulina

Chi soffre di diabete di tipo 1, o comunque è in trattamento con insulina pre-prandiale, deve porre maggiore attenzione al dosaggio di questa in relazione al calcolo dei carboidrati contenuti nei cibi. Inoltre, visto che notoriamente i pranzi e le cene delle feste si protraggono per lungo tempo, può essere consigliabile frazionare l’insulina in due dosi: una prima del pasto, l’altra durante o subito prima dei dolci.

Pensa alle porzioni

Per chi soffre di diabete di tipo 2, invece, è raccomandabile porre attenzione ai grassi assunti, limitare l’apporto di calorie e preferire cibi poco elaborati. I primi piatti, ricchi di carboidrati e spesso anche di grassi, vanno a sommarsi agli zuccheri dei dolci. Non occorre rinunciare a un piatto di lasagne o di agnolotti, e neanche al dolce: piuttosto dimezziamo le quantità o serviamoci porzioni più abbondanti di pesce o di tacchino arrosto (meglio il petto, e senza pelle), tenendo sempre a mente che le abbuffate non sono salutari.

Non eliminare il vino

Anche il vino non va eliminato del tutto. L’alcool favorisce il rischio di ipoglicemia, quindi occorre non abusarne e rimanere nei due bicchieri: uno di rosso e uno di bianco, oppure uno di vino e uno di spumante. L’importante è bere bene, ma poco.