Salute

Sindrome sgombroide: cos’è e come si cura

A Belluno quattro persone sono finite al pronto soccorso dopo aver mangiato tonno fresco in due ristoranti

È sempre più di moda, anche se ormai i ristoranti che servono pesce sono nel nostro Paese da decenni. Mangiare pesce crudo piace sempre di più agli italiani, bambini compresi. È un buon modo per assicurarsi proteine di buona qualità, oltre a grassi buoni, come gli omega 3. Esistono però dei pericoli dei quali dobbiamo assolutamente essere consapevoli. Si può infatti verificare la sindrome sgombroide, un’intossicazione da pesce che può avere anche conseguenze importanti.

Cos’è la sindrome sgombroide

Si chiama sindrome sgombroide ed è un’intossicazione dovuta proprio ad alcuni pesci, come sgombro, tonno, acciuga, aringa e sardina. Sono infatti tutti ricchi di istidina.

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L’istidina diventa istamina

Si tratta di un amminoacido che si trasforma in istamina quando viene a contatto con alcuni batteri presenti sulla pelle di questi pesci o nel loro intestino. Questo avviene quando il pesce è conservato male. Le istamine hanno un ruolo cruciale nello sviluppo delle allergie e dell’infiammazione. Una volta che l’istamina è stata prodotta non c’è modo di eliminarla dal pesce, neanche con la cottura, né tantomeno con la congelazione. Inoltre il pesce contaminato dall’istamina conserva lo stesso sapore del pesce conservato in modo corretto. È quindi impossibile per il consumatore finale rendersi conto che sta mangiano un cibo contaminato.

I sintomi della sindrome sgombroide

I sintomi appaiono praticamente subito, già dopo i primi 10 minuti. Durano generalmente fino a sei ore.
Le manifestazioni più comuni sono:

  • rash cutanei;
  • forti crampi addominali;
  • nausea;
  • diarrea;
  • vomito;
  • palpitazioni;
  • forte mal di testa.

A volte possono comparire anche:

  • febbre,
  • pressione alta o pressione bassa,
  • tachicardia.

Chi soffre di asma può avere un attacco.

Come si cura la sindrome sgombroide

Di solito si raccomanda l’assunzione di antistaminici e di liquidi in caso di diarrea e vomito. Se i sintomi sono importanti è meglio andare al Pronto Soccorso. Generalmente si risolve in poco tempo, ma in alcuni casi può diventare molto pericolosa se coinvolge l’apparato cardiocircolatorio. In questo caso i medici utilizzeranno l’adrenalina, che è un farmaco salva vita.

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