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Perché in inverno vorresti dormire sempre?

Con l'arrivo della stagione fredda le ore di sonno sembrano non bastare mai. Quali sono le ragioni e i rimedi per combattere questo senso di stanchezza?

Stanchezza e inverno, sembra un binomio inscindibile. Capita a moltissime persone di sentire la necessità di non dormire mai abbastanza in inverno. Questo succede anche a chi dorme le stesse ore o addirittura di più di quello che fa durante le altre stagioni. E allora perché siamo sempre stanchi?

In senso generale il numero giusto di ore da dormire ogni notte è intorno alle 7-8, indipendentemente dalle condizioni climatica.

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Stanchezza e inverno: in media dormiamo di più, ma siamo più stanchi

Uno studio recente ha dimostrato che in genere dormiamo in fase REM 30 minuti in più in inverno rispetto a quello che facciamo durante la primavera o l’estate. La fase REM del sonno gioca un ruolo cruciale nel farci sentire riposati. Per capirci è quella in cui sogniamo, abbiamo movimenti corporei involontari e una frequenza  cardiaca e respiratoria più veloce rispetto alle altre fasi.

Perché la fase REM è importante?

È durante la fase REM che memorizziamo quello che ci è successo o abbiamo imparato durante la giornata. Una buona fase REM regola anche la funzione immunitaria e ci fa essere più concentrati il giorno dopo. Quindi la domanda diventa ancora più insistente: se la nostra fase REM è più lunga, perché siamo più stanchi.

Stanchezza e inverno: tutta colpa della luce?

Secondo gli esperti la necessità di dormire più a lungo durante l’inverno sarebbe legata all’influsso delle ore di luce sui nostri comportamenti fisici e mentali.

Del resto sappiamo anche dalla nostra esperienza di vita che quando c’è una giornata di sole, tendiamo a essere più attivi, a muoverci di più, a sentire più energia. Quando arriva il tramonto e la luce si affievolisce il nostro corpo comincia a rilasciare la melatonina, l’ormone che ci permette di addormentarci. La conseguenza è che anche chi riposa 7-8 ore per notte si sente stanco già nel tardo pomeriggio.

La luce non influenza solo la quantità di ore in cui vogliamo dormire, ma anche sulla qualità del sonno. Quindi c’è meno luce e la nostra fase REM sarà più lunga. Ecco spiegato quello che si sosteneva prima, e cioè che la fase REM in inverno è più lunga.

Cos’è il jet lag sociale?

Altri esperti sostengono che la causa vada ricercata in quello che si chiama “jet lag sociale“. In inverno si esce meno, si hanno meno interazioni sociali, in qualche modo ci si annoia e ci viene voglia di dormire prima.

A differenza di quello che succede nel mondo animale, gli esseri umani non possono andare in letargo per una vasta serie di ragioni, tra cui i nostri impegni sociali, familiari e occupazionali. Possiamo però mettere in atto delle strategie per vivere meglio anche durante la stagione freddo.

Stanchezza e inverno: cosa fare?

Il primo consiglio è quello di impegnarsi durante le ore con più luce. Cerchiamo sempre di ritagliarci lo spazio anche per una breve passeggiata nelle ore centrali della giornata. Un buon escamotage potrebbe essere quello di dedicare mezz’ora della propria pausa pranzo per fare un vero e proprio bagno di luce. Ancora meglio sarebbe fare una passeggiata per andare a lavoro, a meno che non si inizi così presto da non vedere la luce.

Nei casi più seri, può essere utile sottoporsi a sedute di fototerapia, ovvero esporsi a lampade speciali per fare il pieno di luce, sulla falsariga di chi soffre del disturbo affettivo stagionale. Il trattamento prevede l’esposizione a un dispositivo con un minimo di 10.000 lux per almeno 30 minuti. (Lux è un’unità di misura per l’intensità della luce).

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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