Animali

Cani: esistono razze aggressive per natura?

La genetica gioca un ruolo importante, ma l'ambiente e l'addestramento influenzano significativamente il comportamento finale del cane

Gli ultimi fatti di cronaca riportano aggressioni da parte di cani genericamente definiti “pericolosi” che, quando mordono, possono ferire e uccidere anche gli stessi proprietari. Ma è giusto attribuire al solo concetto di “razza” la responsabilità di tali comportamenti? E quanto invece dipende dall’ambiente in cui crescono? Esploriamo la questione con il contributo degli esperti dell’Organizzazione Internazionale Protezione degli Animali (OIPA).

Cani: abolita la lista nera delle “razze aggressive”

Il concetto di “razze aggressive” è stato spesso dibattuto. Nel 2006, il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, che comprendeva una lista di specie considerate pericolose. Tuttavia, decreti successivi hanno abolito questo elenco a causa della sua incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.

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Da cosa dipende il comportamento di un cane

È fondamentale, quindi, comprendere che il comportamento di un cane dipende da una varietà di fattori che vanno oltre la genetica tra cui:

  • l’addestramento;
  • la socializzazione;
  • l’ambiente domestico in cui cresce.

Razze aggressive: il ruolo della genetica

La genetica gioca un ruolo importante nel determinare il comportamento di un cane. Certamente alcune razze sono più “aggressive” e hanno una predisposizione a certi comportamenti, come la territorialità o la protezione del padrone. Sarebbe opportuno quindi seguire corsi per imparare a educare e relazionarsi con questi pet. Premesso questo, non tutti i cani di quella razza esibiscono automaticamente tali comportamenti. Per questo, l’ambiente e l’addestramento influenzano maggiormente il comportamento finale del cane.

Il ruolo della socializzazione e dell’addestramento

Indipendentemente dalla razza, la socializzazione precoce è fondamentale per sviluppare un comportamento equilibrato nei cani. L’esposizione a diversi stimoli, persone, animali e situazioni durante i primi mesi di vita aiuta i cani a sviluppare fiducia e a imparare a interagire in modo appropriato con il loro ambiente. Inoltre, un addestramento coerente e positivo è essenziale per garantire che i cani apprendano comportamenti corretti e rispondano in modo appropriato alle situazioni.

L’importanza di una gestione responsabile degli animali

Indipendentemente dalla razza del cane, i proprietari devono adottare misure responsabili per garantire la sicurezza e il benessere del proprio animale. Queste misure possono includere:

  • la sterilizzazione;
  • l’addestramento regolare;
  • il rispetto delle leggi locali sul controllo dei cani;
  • il mantenimento di un ambiente sicuro;
  • la supervisione attenta del cane in situazioni potenzialmente rischiose.

Il registro dei cani “aggressivi”

«Attualmente l’aggressività di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. «In caso di morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo».

Gli obblighi del proprietario del cane

I proprietari dei cani iscritti in tale registro devono obbligatoriamente:

  • stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile;
  • applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.

Il corso formativo per i proprietari di razze pericolose

Se gli episodi di aggressione sono riconducibili a una gestione inadeguata dell’animale, o a stimoli particolari che portano il cane a reagire in base alla situazione, il problema è dato dai proprietari che non sanno educarli. O, peggio, li educano all’aggressività.

Imparare a decifrare i comportamenti dei cani

Indipendentemente da razze aggressive o meno, bisogna sapersi relazionare con qualsiasi animale. I cani, per esempio, parlano di continuo con noi e tra di loro mediante posture e movimenti ma anche attraverso suoni e odori – anche se a volte non ce ne accorgiamo. È fondamentale, quindi, osservare il linguaggio corporeo per capire cosa vogliono comunicarci. Ecco alcuni esempi forniti da Hannah Molloy nel manuale Cosa pensano i cani.

Quando un cane si rotola sul dorso

Quando un cane si rotola sul dorso – incluso il tuo – esamina la postura; è teso o rilassato e ha una via di fuga?

  • Se non conosci bene il cane, non toccarlo. Potrebbe essersi messo sul dorso per evitare il contatto con le tue mani.
  • A lungo termine spiega agli amici quali sono i segni che indicano che il tuo cane è a disagio e chiedi loro di salutarlo dicendogli di sedersi e dandogli un biscotto.

Cosa vuole comunicarci il nostro cane quando sorride?

In tutto il regno animale solo gli esseri umani mostrano i denti per esprimere gioia. Per tutte le altre specie la vista dei denti è un avvertimento da prendere seriamente. È possibile insegnare ai cani che mostrare i denti per salutare può convincere gli umani a fare delle moine e a dare un biscottino, ma è importante ricordare che se un cane “sorride” il motivo può essere un altro: allontanarti da lui.

Cosa fare quando si verificano questi episodi?

  • Se vedi le labbra arricciate o una serie di denti in mostra, fai un passo indietro. Così insegni al cane che questo comportamento funziona e non lo incoraggi a salire di un gradino sulla “scala dell’aggressività”, fino a mordere
  • Assicurati che i bambini comprendano e rispettino questo importante segnale per dare al cane un po’ di spazio.
  • A lungo termine rispetta lo spazio del cane e lascialo da solo quando ti fa capire che ne ha bisogno. Magari ora non ha voglia di coccole: ti farà sapere lui quando sarà pronto.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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