Benessere

Arriva l’ora solare: stress o beneficio?

Tra sabato 24 e domenica 25 ottobre le lancette dell’orologio vanno spostate un'ora indietro. I consigli dell'esperto di OK Oliviero Bruni

Come ogni autunno ritorna l’ora solare, tra sabato 24 e domenica 25 ottobre le lancette dell’orologio vanno spostate indietro. Come reagisce il nostro corpo a questo cambiamento? Lo abbiamo chiesto al professor Oliviero Bruni, responsabile del Centro del sonno all’Università la Sapienza di Roma, dove è anche Professore Associato (puoi chiedergli un consulto qui). Dirige l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Sant’Andrea di Roma.

Ritorna l’ora solare. È un problema per il nostro organismo adattarsi ai nuovi ritmi?

Gruppo San Donato

Con l’ora solare le lancette dell’orologio si spostano indietro, dunque in teoria si dorme un’ora in più. Questo significa però che ci si sveglia prima rispetto all’orario in cui ci si dovrebbe alzare abitualmente, è come se ci fosse un anticipo della fase di sonno.
Trattandosi soltanto di un’ora, non ci sono grossi cambiamenti, soprattutto se si riescono ad “aggiustare” subito i propri ritmi. I fastidi di solito si cominciano ad avvertire quando il cambiamento di orario è tra le tre e le quattro ore. Per un jet lag di solito sono necessari circa quattro giorni per adattarsi. Un’ora, invece, non influenza particolarmente il metabolismo.

Qualche piccolo fastidio, però, si può avere?

Ci possono essere disturbi dell’umore legati al risveglio in un orario che non è consono o abituale. Ci si può sentire un po’ più nervosi del solito, o irritabili. L’umore risente subito della carenza o della scarsa qualità del sonno e questo può essere uno degli effetti più sentiti. Questi disturbi comunque passano naturalmente e in breve tempo, senza bisogno di ricorrere a farmaci.

Qualche consiglio per riabituarsi al nuovo orario?

Si dovrebbe prendere l’abitudine di spostare l’orario di addormentamento di un quarto d’ora, nei tre o quattro giorni precedenti il ritorno all’ora solare. Questo permette un adattamento graduale. Questo consiglio vale per tutti, compresi i bambini e gli anziani. Anche dormire con la tapparella non del tutto abbassata può essere di aiuto perché consente al nostro corpo di regolare la fase luce-buio, e di entrare in sintonia con i nuovi ritmi. È importante inoltre esporsi il più possibile alla luce solare nei primi tempi di cambio di orario, si può a questo proposito approfittare della domenica per stare all’aria aperta.

L’ora solare è quella più “naturale”, o no? E c’è chi invece vorrebbe l’ora legale tutto l’anno…

In realtà i nostri ritmi sono scanditi non più dalla natura, ma dalla società e dalle sue regole: il lavoro, la scuola, gli impegni mondani, senza dimenticare il ruolo fondamentale della luce artificiale. L’ora solare ha un “peso” economico non indifferente perché fa risparmiare in termini di consumo elettrico. La preferenza rispetto all’ora solare o legale è individuale, per il nostro benessere non esiste una migliore dell’altra. Forse i gufi, che sono più attivi di sera, preferiscono l’ora legale mentre le allodole, che hanno più energia di mattina, si trovano meglio con l’ora solare che consente un risveglio con la luce del mattino anche in pieno inverno.

Ci sono categorie che hanno bisogno di attenzioni particolari per il cambio di orario?

I bambini sono un po’ più difficili da gestire, ma per quanto riguarda l’ora solare, che consiste nel ritardare la fase dell’addormentamento, risulta tutto più semplice rispetto
all’ora legale quando si deve anticipare il sonno. In ogni caso i bambini patiscono meno il cambio dell’ora rispetto agli adulti perché hanno più capacità di adattamento, lo compensano meglio. Per chi soffre di insonnia non ci sono grossi cambiamenti o peggioramenti del disturbo con l’introduzione dell’ora solare.

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