Sessualità

Vi è mai capitato di avere un orgasmo notturno?

Le erezioni notturne e gli orgasmi nel sonno hanno una spiegazione scientifica, come spiega il sessuologo Emmanuele A. Jannini

Vi è mai capitato di avere un orgasmo notturno del quale, magari, non avete mai parlato con nessuno? Tranquilli, le erezioni notturne e gli orgasmi nel sonno (maschili e femminili) sono normalissimi e hanno una spiegazione scientifica. Vediamo quale.

Erezione notturna e polluzione: perché succede?

I corpi cavernosi, il tessuto vascolare che si gonfia di sangue come la camera d’aria di una bicicletta per provocare l’erezione, è – strano a dirsi – tutt’altro che ricco di sangue. Anzi, quando è a riposo, floscio, il pene è un organo dove di sangue ne arriva poco. Proprio questo è il punto: poco sangue significa poco ossigeno. Quasi letteralmente, i tessuti che ricevono poco ossigeno boccheggiano, soffrono, deperiscono e addirittura muoiono come soffocati. Il pene, ipossigenato a riposo, ha però uno stratagemma per sopravvivere: le erezioni, che di sangue – e di ossigeno – ne portano tanto. Ogni erezione è quindi una sorta di «boccata d’aria», di vera e propria ginnastica dei corpi cavernosi. Se avessimo due-tre rapporti sessuali completi e soddisfacenti al giorno, 365 giorni l’anno, il tessuto erettile sarebbe ossigenato a dovere. Ma questo non succede, per un motivo o per un altro. I rapporti sessuali sono infinitamente di meno, per la stragrande maggioranza degli umani. Ecco allora che è necessario inventarsi delle erezioni slegate dalla attività erotica diurna. Sono appunto quelle notturne e mattutine: tre-cinque episodi per notte, che in un giovane sano non fumatore e non bevitore sono anche di eccellente consistenza e durata.

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Ma c’è dell’altro. Gli spermatozoi non eiaculati inesorabilmente invecchiano. È quindi saggio disporre di un trucco per lavar via le cellule vecchie. Ed ecco la polluzione notturna. Un maschio che eiaculi normalmente, una-due volte per settimana, non emette sperma durante la notte. Succede invece agli adolescenti con una certa frequenza, ed è normalissimo. Chi non usa affatto la propria sessualità genitale può vedere negli anni rarefarsi, sin quasi a scomparire, le polluzioni notturne. E il suo pene, per i motivi raccontati prima, letteralmente atrofizzarsi: il tessuto cavernoso, erettile, viene sostituito da quello fibroso, inerte e passivo. Come un muscolo che non viene usato diventa piccolo, inefficace e atrofico, così accade al pene che non compie la dovuta ginnastica amatoriale.

Orgasmo notturno femminile: perché succede?

E le donne? Cosa accade sull’altra faccia della luna? Al contrario dei maschi, i cui sogni bagnati hanno il loro picco prima dei vent’anni, sembra che siano le quarantenni quelle che più facilmente hanno orgasmi notturni, riferiti da circa il 40% delle donne prima della menopausa. E le altre? Non ricordano (come spessissimo accade con i sogni) o non l’hanno mai raccontato a nessuno, magari nemmeno a se stesse? È certo interessante notare che questa percentuale supera di molto quel 25% di chi ha regolarmente l’orgasmo durante l’accoppiamento. I miei amici Barry R. Komisaruk e Beverly Whipple, con i quali ho scritto per il Journal of Sexual Medicine l’articolo Female orgasm(s): one, two, several, pensano che gli orgasmi durante il sonno non siano solo il risultato della stimolazione genitale, quanto piuttosto il risultato di una specifica attività del cervello. I loro studi compiuti alla Rutgers University nel New Jersey hanno dimostrato che le persone con lesioni del midollo spinale, e quindi con conseguente mancanza di connessione tra il cervello e i genitali, possono ancora avere un orgasmo durante il sonno.

La componente psicologica sembrerebbe ancora una volta essere predominante nella sessualità femminile. Ma siccome prima di questi orgasmi la lubrificazione vaginale avviene anche copiosamente possiamo pensare che anche nella donna queste stesse eccitazioni notturne abbiano prima di tutto il ruolo di portare ossigeno ai genitali. E questo succede nelle donne sane durante l’età fertile, meno se lo spartiacque di una menopausa non trattata con ormoni è stato varcato. La lubrificazione femminile è infatti, sotto molti profili, il corrispettivo vascolare, neurologico e ormonale della erezione maschile. E quindi anche la vagina, come il pene, ha bisogno di quell’ossigeno che la lubrificazione porta ai tessuti genitali.

Sogni e fantasie erotiche: è normale?

Manca un ultimo punto per spiegare cosa cambia della nostra sessualità quando dormiamo. Le fantasie. Orgasmi, polluzioni, erezioni e lubrificazioni possono, anche se non sempre accade o non sempre lo ricordiamo, accompagnarsi a sogni e fantasie erotiche. La loro caratteristica è di essere bizzarre, strane, qualche volta apparentemente perverse. Molti e molte le temono come la dimostrazione di una inconscia deviazione sessuale, che non si ha il coraggio di portare nel quotidiano diurno. In realtà non c’è prova che sia così. Non sarebbero fantasie se non fossero libere di galoppare in territori inesplorati e, spesso, inesplorabili. Le fantasie e i sogni non sono, infatti, desideri, anche se possono diventare tali.

Anche i sogni erotici sono un segno di salute. Sappiamo infatti che tutto ciò che avviene di sessuale mentre dormiamo è direttamente dipendente dal testosterone: chi ne ha poco (e viene per questo detto «ipogonadico») vedrà drammaticamente ridursi le fantasie e i sogni erotici, le erezioni e le polluzioni notturne. Basta che l’endocrinologo ristabilisca i corretti livelli di testosterone con una corretta terapia (ora esiste una comodissima iniezione che si fa ogni tre mesi) perché i sogni tornino a colorarsi del rosso della passione erotica e i genitali a irrorarsi di sangue durante il sonno, respirando quell’ossigeno di cui hanno tanto bisogno. E sembra che lo stesso accada alle donne, anche loro testosterone-dipendenti per l’attività erotica notturna.

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