Salute Mentale

Come la pandemia ha cambiato i nostri sogni

Il Covid-19 ha influenzato l'attività onirica degli italiani. Secondo gli esperti nell'ultimo anno sono stati più frequenti gli incubi e il sogno di luoghi affollati

Il coronavirus ha avuto un impatto sul nostro sonno e, di conseguenza, sui nostri sogni. Ormai sono sempre di più gli studi, italiani e internazionali, che lo dimostrano. Ma prima dell’osservazione scientifica, basta pensare alla propria esperienza. Soprattutto nella primavera del 2020, quando all’improvviso la nostra vita è cambiata radicalmente e la routine quotidiana è stata soppiantata da ventiquattro ore in casa, zero socialità, timori per il contagio e incertezza del futuro. Inevitabilmente, a mutare è stato anche il modo in cui abbiamo iniziato a vivere la notte.

Pandemia e sogni: più incubi

La teoria della continuità dei sogni, infatti, ipotizza che le persone sognano ciò che pensano o fanno quando sono sveglie. E così di notte, nel pieno della pandemia, svariate indagini internazionali hanno notato un aumento della quantità di sogni più vividi, spesso soprattutto incubi.

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Una ricerca italiana pubblicata a febbraio 2021 sul Journal of Sleep Research, in cui è stato coinvolto un ampio campione di quasi 6 mila adulti, ha confermato che nei mesi di confinamento gli italiani hanno fatto più frequentemente sogni negativi rispetto all’epoca pre-coronavirus. Ovviamente non si può generalizzare, perché tutto dipende dalla vita e la psicologia di una persona, ma in linea di massima chi prima della pandemia era tranquillo, con l’inizio del lockdown ha subito durante la notte le ansie e gli stress, anche inconsci, che viveva durante il giorno.

Pandemia e sogni: i luoghi affollati

Oltre agli incubi, anche i luoghi affollati. Questo è risultato di un altro studio, sempre italiano e pubblicato nelle pagine del Journal of Sleep Research. A firmarlo gli esperti del Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma. Secondo i ricercatori, che hanno registrato le esperienze oniriche di 90 italiani nel pieno del confinamento (tra il 28 aprile e il 4 maggio 2020) e poi nelle fasi meno restrittive (dal 5 all’11 maggio 2020) ci sono stati risvegli più frequenti, maggiore difficoltà ad addormentarsi, una capacità più elevata di ricordare i sogni e in generale un’attività onirica più lucida.

In particolare, nella settimana in cui le misure di contenimento sono state allentate, uno dei sogni più ricorrenti è stato quello di ritrovarsi in luoghi affollati, frequentati da molta gente. Questo sogno testimonia quanto è diventato rilevante per una persona pensare o vivere una simile esperienza, dopo un lungo periodo in cui non si è potuto fare.

Strategie per dormire e sognare bene

  • Rispettate una regolarità nell’orario in cui andate a dormire e in cui vi svegliate. Aiuta a dare continuità all’orologio biologico e potrebbe favorire anche l’addormentamento in tempi brevi.
  • Evitate le luci blu prima di andare a dormire. Astenetevi quindi da tablet, smartphone e altri dispositivi elettronici nelle due ore precedenti al sonno.
  • Evitate attività che possono stressarvi o indurvi a fare pensieri negativi. Ad esempio, non guardate un film che vi agita, non consultate notizie sulla pandemia, non leggete un libro che vi mette ansia.
  • Non assumete sostanze eccitanti, come la caffeina o la teina.
  • Non forzate il sonno. Se non riuscite a dormire, non lasciate che l’insonnia diventi a sua volta un fattore di stress. Cercate di distrarvi facendo un’attività rilassante o preparatevi una tisana.

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