AlimentazioneNeurologiaPrevenzione

La dieta perfetta per prevenire l’Alzheimer

Una tazza di tè a colazione, un'insalata di spinaci in foglia a pranzo e un bicchiere di vino rosso a cena potrebbero ridurre il rischio di sviluppare la demenza, secondo la ricerca

La dieta anti Alzheimer. Assumere flavonoli aiuta a rallentare il declino cognitivo che può causare una forma di demenza, la più comune delle quali è l’Alzheimer. I flavonoli sono composti di origine vegetale appartenenti alla classe dei flavonoidi, che sono sostanze antiossidanti utili a combattere i radicali liberi che accelerano i processi di invecchiamento.

Il ruolo dei flavonoli nella prevenzione di alcune malattie croniche

I flavonoli si trovano in molti alimenti di uso comune. Diversi studi hanno già messo in luce il loro potere preventivo contro i danni dello stress ossidativo. Tra gli altri benefici quelli di ridurre il rischio di malattie croniche, come quelle cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e alcuni tumori. Si trova in diversi alimenti, come il cavolo, i broccoli, le mele, le cipolle gialle, il vino rosso e le verdure a foglie verdi come gli spinaci. Il flavonolo più famoso è la Quercetina, anche per gli studi che sostengono che aiuti a prevenire le conseguenze delle malattie virali, come l’influenza stagionale e Covid.

Gruppo San Donato

Dieta anti Alzheimer: la ricerca americana

Lo studio sui flavonoli è stato seguito dal Rush Medical Center di Chicago, negli Stati Uniti. I ricercatori hanno messo sotto la lente di ingrandimento un migliaio di persone, senza demenza, con un’età media di 81 anni. Gli esperti hanno scoperto che chi assumeva più frequentemente alimenti con flavonoli avevano un tasso di declino cognitivo più lento. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Neurology.

Il ruolo dei flavonoli

I partecipanti hanno compilato un questionario ogni anno sulla frequenza con cui hanno mangiato determinati alimenti. Hanno anche completato test cognitivi e di memoria annuali, come ricordare elenchi di parole, numeri e metterli nell’ordine corretto. In media i partecipanti avevano un apporto dietetico di circa 10 milligrammi (mg) di flavonoli totali al giorno.

Il gruppo più basso aveva un’assunzione di circa 5 mg al giorno. Quello più alto consumava una media di 15 mg al giorno, l’equivalente di una tazza di verdure a foglia verde scuro o da tre a quattro tazze di tè. Per misurare il declino cognitivo, i ricercatori hanno utilizzato un sistema di punteggio globale che include 19 diversi test.

Dieta anti Alzheimer: i risultati della ricerca 

L’analisi ha rivelato che le persone che avevano il più alto apporto di flavonoli avevano una riduzione del 32% del tasso di declino cognitivo rispetto a quelle che ne avevano il più basso. Lo studio ha anche scoperto che coloro che hanno ottenuto la maggior parte dei loro flavonoli da cavoli, fagioli, tè, spinaci e broccoli avevano il tasso più lento di declino cognitivo. Tuttavia, anche coloro che hanno consumato pomodori, mele, tè, vino e arance hanno visto un beneficio.

Gli stili di vita possono incidere molto

«È entusiasmante che il nostro studio dimostri che fare scelte dietetiche specifiche può portare a un tasso più lento di declino cognitivo. Qualcosa di semplice come mangiare più frutta e verdura e bere più tè è un modo semplice per le persone di assumere un ruolo attivo nel mantenere la salute del cervello. Alla fine della giornata, vorrei che le persone sapessero che non è mai troppo presto o troppo tardi per iniziare a fare cambiamenti di stile di vita sani, specialmente quando si tratta di dieta». Thomas Holland è il primo autore dello studio.

Leggi anche…

Mostra di più

Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
Pulsante per tornare all'inizio