
La prevenzione dell’Alzheimer è particolarmente importante, visto che non esistono terapie specifiche efficaci. Sappiamo che fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili. Due specialisti della materia, come Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona, hanno redatto le dieci regole per la prevenzione di questa malattia.
I due esperti hanno utilizzato gli studi più recenti e hanno organizzato il loro lavoro attraverso una duplice prospettiva: quella del singolo, che può adottare comportamenti protettivi nella vita quotidiana, e quella della società. Governi e istituzioni, infatti, sono chiamati a mettere in campo politiche pubbliche e scelte strutturali a tutela della salute cerebrale collettiva. Maggiori informazioni sono disponibili su www.alzheimer.it e www.dementiafriendly.it
In questo articolo
Decalogo per la prevenzione dell’Alzheimer
Ecco quali sono le dieci regole messe a punto dai due esperti
1. Pressione arteriosa sotto controllo
Avere la pressione alta alza il rischio di molte malattie, come ad esempio quelle cardiovascolari, ma anche quelle che colpiscono il cervello.
Cosa può fare il singolo
Occorre:
- misurare regolarmente la pressione,
- seguire le cure prescritte,
- ridurre l’uso del sale,
- mantenere uno stile di vita attivo,
- tenere sotto controllo il peso.
Cosa può fare la società
È fondamentale:
- promuovere screening diffusi,
- facilitare l’accesso ai farmaci,
- progettare città che incoraggino il movimento, con parchi e piste ciclabili.
2. Colesterolo LDL: conoscerlo e trattarlo
Il colesterolo alto, soprattutto dopo i 40 anni, non è pericoloso solo per il cuore, ma aumenta il rischio di demenza e ictus.
Cosa può fare il singolo
Ecco come agire per cercare di abbassare i livelli di colesterolo LDL, quello considerato cattivo, che si accumula nelle arterie e può portare alla pericolosa aterosclerosi:
- tenere sotto controllo i livelli dei grassi,
- seguire una dieta mediterranea,
- fare attività fisica,
- non fumare,
- limitare l’alcol.
Cosa può fare la società
Le istituzioni sanitarie devono:
- offrire check-up cardiovascolari accessibili,
- garantire l’accesso a farmaci e terapie,
- promuovere politiche per un’alimentazione sana e l’uso di etichette nutrizionali chiare.
3. Proteggere l’udito
Sono diversi gli studi che dimostrano un legame tra la perdita dell’udito non trattata e lo sviluppo delle demenze, perché favorisce isolamento sociale e declino cognitivo.
Cosa può fare il singolo
È necessario che ciascuno di noi, specie dopo i 60 anni, ma anche prima se avverte di avere problemi:
- si sottoponga a screening da uno specialista,
- usi gli apparecchi acustici se necessario,
- protegga l’udito dal rumore,
- conduca una vita sociale attiva.
Cosa può fare la società
Ecco cosa dovrebbe fare la società:
- rendere accessibili ausili e riabilitazione,
- creare ambienti pubblici con ascolto assistito (ovvero garantire che auditorium, teatri e spazi comunitari siano dotati di sistemi audio che permettano l’accessibilità a persone con perdite uditive),
- promuovere campagne per combattere lo stigma.
4. Proteggere la vista
Esattamente come accade con l’udito, anche correggere eventuali difetti visivi è molto importante per mantenere autonomia e stimolazione cognitiva.
Cosa può fare il singolo
È molto importante:
- sottoporsi regolarmente a visite oculistiche,
- avvalersi di occhiali o lenti adeguati,
- non rimandare interventi necessari come la cataratta,
- usare un’illuminazione domestica adeguata.
Cosa può fare la società
I legislatori devono impegnarsi per:
- ridurre le liste d’attesa per gli interventi,
- promuovere screening visivi,
- rendere accessibili i presidi oculistici,
- migliorare l’illuminazione e la segnaletica pubblica.
5. Attività fisica regolare
Il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello, come dimostrano decine di ricerche internazionali.
Cosa può fare il singolo
Fondamentale muoversi, va bene anche camminare, ma è meglio:
- nuotare,
- ballare,
- alternare esercizi aerobici e di potenziamento.
Cosa può fare la società
Le richieste per i legislatori sono:
- sviluppare città “active friendly”,
- sostenere palestre e programmi sociali,
- incentivare la mobilità attiva e il trasporto pubblico,
- promuovere l’attività fisica con campagne nazionali di sensibilizzazione.
6. Alimentazione di tipo mediterraneo
La dieta mediterranea protegge da infiammazione e declino cognitivo.
Cosa può fare il singolo
Non dimenticare di consumare:
- frutta,
- verdura,
- cereali integrali,
- legumi,
- pesce,
- olio d’oliva.
Meglio invece limitare zuccheri e cibi processati.
Cosa può fare la società
Le istituzioni devono impegnarsi per
- garantire mense pubbliche, scolastiche e lavorative “mediterranee”,
- rendere maggiormente accessibili cibi freschi,
- sostenere le filiere locali,
- disincentivare con politiche fiscali idonee la diffusione di cibi ultraprocessati.
7. Stop al fumo e agli eccessi dell’alcol
Tabacco e alcol danneggiano i vasi sanguigni, alzano la pressione e favoriscono infiammazione e atrofia cerebrale.
Cosa può fare il singolo
I passi da fare sono:
- smettere di fumare,
- evitare il fumo passivo,
- limitare l’alcol ed evitare le “abbuffate alcoliche”.
Cosa può fare la società
Gli enti pubblici devono:
- rafforzare le politiche antifumo,
- offrire servizi di sostegno per le dipendenze,
- regolamentare la vendita e la pubblicità degli alcolici.
8. Diabete, peso e salute metabolica
Il diabete di tipo 2 e l’obesità aumentano il rischio di demenza.
Cosa può fare il singolo
È necessario:
- monitorare glicemia e peso,
- seguire le terapie,
- adottare uno stile di vita sano,
- dormire a sufficienza,
- fare attenzione allo stress eccessivo.
Cosa può fare la società
I legislatori devono:
- attivare programmi di prevenzione,
- facilitare l’accesso a nutrizionisti,
- adottare politiche che limitino il consumo di bevande zuccherate,
- promuovere politiche per garantire equità nell’accesso a cibi sani.
9. Mente attiva e relazioni sociali
La letteratura scientifica conferma da anni che relazioni e stimoli mentali rafforzano la riserva cognitiva.
Cosa può fare il singolo
Ecco cosa può fare ciascuno di noi:
- imparare cose nuove,
- coltivare hobby,
- partecipare ad attività sociali,
- chiedere aiuto in caso di depressione.
Cosa può fare la società
Gli enti pubblici devono:
- garantire un’istruzione di qualità fin dall’infanzia,
- promuovere centri comunitari e biblioteche,
- sostenere università della terza età,
- garantire servizi di salute mentale accessibili.
10. Attenzione ai rischi ambientali e ai traumi
Incidenti e inquinamento atmosferico pesano anche sulla salute cerebrale.
Cosa può fare il singolo
Per limitare i danni, occorre:
- indossare il casco in bici e in monopattino;
- usare protezioni adeguate per l’attività sportiva;
- prevenire le cadute in casa con l’utilizzo di tappeti antiscivolo, corrimani e di un’illuminazione adeguata;
- ridurre le combustioni domestiche;
- preferire luoghi meno inquinati.
Cosa può fare la società
Gli enti regolatori devono:
- attuare piani “aria pulita” per ridurre traffico e combustioni,
- aumentare il verde urbano,
- rafforzare la sicurezza stradale e la prevenzione delle cadute domestiche,
- realizzare abitazioni e quartieri a misura di anziani.