Salute

Intestino pigro? Sveglialo con questi esercizi

La ginnastica addominale ipopressiva è indicata per alcuni casi di stipsi cronica. In alternativa, sono efficaci la rieducazione del pavimento pelvico e il massaggio colico e, per la stitichezza transitoria, fibre e lassativi

La ginnastica per l’intestino pigro. Senso di pesantezza all’addome, gonfiore, diminuzione dell’appetito. Sono i fastidiosi segnali di un intestino «pigro», conosciuti fin troppo bene da chi soffre di stitichezza. «La stipsi (dal greco styphein, stretto) consiste in un’evacuazione difficoltosa o infrequente, con sensazione di incompleto svuotamento intestinale». Beatrice Salvioli è specialista in gastroenterologia al Columbus Clinic Center di Milano. Nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo occasionale e transitorio. Fa capolino nel corso di viaggi o vacanze, nel periodo che segue un intervento chirurgico, dopo l’assunzione di antibiotici, durante la gravidanza. In genere, superata la fase critica, il problema si risolve da sé. Nel frattempo, per rimettere in moto l’intestino è opportuno apportare correttivi alla propria dieta. Se però, nonostante l’alimentazione sia varia e corretta, la regolarità stenta a decollare, si può provare (sempre su consiglio del medico o del farmacista) qualche rimedio efficace nel breve periodo.

Intestino pigro: se non basta la dieta, prova con gli integratori di fibre

Il primo passo è ricorrere alla fibra solubile, come lo psyllium oppure il glucomannano. «È fondamentale assumerli lontano dai pasti e con abbondante acqua in modo da aumentare la massa fecale».

Gruppo San Donato

Ginnastica per l’intestino pigro meglio dei lassativi

Quando la fibra non è sufficiente si può ricorrere a un lassativo, acquistabile in farmacia senza ricetta. «Il più idoneo è di tipo osmotico come il Peg (polietilenglicole). Richiamando acqua nell’intestino, facilita il transito della massa fecale. In polvere granulare o sotto forma di liquido concentrato, si assume per bocca a stomaco vuoto. È bene iniziare sempre con la dose minima, pari a una bustina o a un misurino, tenendo presente che il prodotto ha bisogno di qualche giorno per agire. Un altro “vecchio” rimedio ad azione osmotica è il magnesio, sotto forma di idrossido di magnesio, magnesio citrato o perossido di magnesio».

Gli stimolanti locali

Occasionalmente si può ricorrere anche a stimolanti locali, come microclismi di camomilla e glicerina o supposte di glicerina. Agiscono determinando una stimolazione della parte inferiore dell’intestino e quindi inducendo un rapido svuotamento. Per i casi più ostinati ci sono i lassativi irritanti o da contatto, come il bisacodile e la senna, che agiscono stimolando la mucosa e aumentando la motilità intestinale. Il primo è disponibile in compresse, la seconda in polvere granulare, compresse, foglie per la preparazione di tisane da bere calde o fredde. Si inizia con la dose minima, ovvero una compressa, un cucchiaino di polvere, un misurino di foglie. Questi prodotti si prendono alla sera prima di coricarsi e fanno effetto il mattino seguente, dopo circa otto-dieci ore. Vanno, tuttavia, assunti con molta cautela perché possono provocare dolori e crampi addominali.

La stipsi cronica

Capita, però, che la stitichezza non si risolva nel giro di qualche giorno, ma perduri per oltre sei mesi. In questo caso si tratta di stipsi cronica. È una condizione molto diffusa, che riguarda il 20% circa della popolazione e che interessa soprattutto le donne. «I meccanismi alla base del problema sono principalmente due:

  1. il rallentato transito delle feci lungo l’intestino,
  2. la difficoltà di espulsione, la cosiddetta defecazione ostruita».

Ginnastica per l’intestino pigro: la rieducazione del pavimento pelvico

In tali evenienze, anziché abusare dei lassativi da banco, è opportuno rivolgersi allo specialista gastroenterologo o colonproctologo, che saprà valutare il disturbo e indicare le soluzioni migliori. «Esistono oggi alcune tecniche che hanno dimostrato grande efficacia nel trattamento della stipsi cronica. Per esempio, in presenza di stitichezza correlata alla mancanza di coordinazione tra gli sfinteri e i muscoli della pelvi può essere utile la rieducazione del pavimento pelvico, finalizzata a riabilitare la muscolatura danneggiata nelle sue funzioni, in modo che possa tornare a lavorare al meglio». In concreto, si tratta di effettuare uno o più cicli di sedute di fisioterapia, che si avvale di chinesiterapia, esercizi di respirazione e tecniche di biofeedback.

Il massaggio colico

Se, invece, l’intestino ha problemi di transito delle feci, può giovare un massaggio (detto massaggio colico) effettuato da un fisioterapista. Lo scopo delle manovre, che durano 10-15 minuti, è quello di rendere la progressione del materiale fecale lungo l’intestino più agevole possibile. Il massaggio comincia dal colon discendente (a sinistra), facendo confluire le feci nel retto. Poi parte dal tratto ascendente (a destra), passa al trasverso e termina sul discendente. Risulta gradevole perché rilascia la muscolatura addominale superficiale. Una volta imparata la tecnica, è possibile praticare l’automassaggio ogni giorno a casa.

Ginnastica per l’intestino pigro: gli esercizi addominali ipopressivi

«Infine, nei casi di defecazione ostruita risulta benefica la ginnastica addominale ipopressiva. È una tecnica riabilitativa che prevede la riduzione della pressione all’interno dell’addome, causa di molti disturbi del pavimento pelvico». Il protocollo, personalizzato in base alle capacità e alla resistenza del paziente, è composto da esercizi fisici, anche complessi, che interessano tutto il corpo e che si svolgono in diverse posizioni (supini, proni, seduti, in piedi) coordinati alla respirazione toracica e diaframmatica. Le manovre vengono insegnate da fisioterapisti e da laureati in scienze motorie che hanno conseguito il master in ginnastica addominale ipopressiva. Poche le controindicazioni, tra cui gravidanza e ipertensione arteriosa.

Gli aiuti per i bambini

Può capitare che sia l’intestino dei più piccoli a fare le bizze. «È anzitutto importante che i genitori educhino il bambino ad assecondare lo stimolo, interrompendo i giochi o le altre attività per andare in bagno. Se lo stimolo viene trattenuto, infatti, le feci si disidratano, diventando dure e rendendo, quindi, difficile e dolorosa l’evacuazione». Se necessario, si può ricorrere a fibre solubili, fibra d’acacia e al lattulosio, un lassativo zuccherino che potrebbe, però, provocare meteorismo e gonfiore addominale. Al bisogno va bene anche l’olio di vaselina, un lubrificante che rende più fluide le feci, da assumere mescolandolo con uno yogurt o con un succo di frutta per rendere il sapore più gradevole.

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