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Il talco aumenta il rischio di ammalarsi di tumore dell’ovaio?

Dagli studi scientifici recenti non emerge alcuna relazione tra l'uso di talco a livello inguinale o endovaginale e aumento del rischio

Il talco può causare il tumore ovarico? A riportare in auge questo delicato tema è una sentenza statunitense che ha condannato un’azienda produttrice di prodotti per l’igiene intima a risarcire i parenti di una donna morta di cancro dell’ovaio, con l’accusa di non aver dichiarato sulla confezione che il talco da lei utilizzato era “potenzialmente cancerogeno”. VERO o FALSO?

FALSO, come spiega nel dettaglio Anna Franzetti, responsabile dell’unità contenuti istituzionali di missione dell’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Gruppo San Donato

L’uso di talco aumenta il rischio di ammalarsi di cancro dell’ovaio?

Falso. Le prove scientifiche accumulate in questi ultimi anni, che hanno impiegato campioni più grandi e metodi più rigorosi che in passato, non dimostrano alcuna relazione tra l’uso di talco e aumento del rischio. Gli studi condotti recentemente non hanno indicato, infatti, il talco tra i possibili fattori di rischio del cancro ovarico, che è una patologia già di per sé poco frequente (rappresenta meno del 3% di tutti i casi di tumore). Inoltre, dai dati raccolti non emerge alcun legame tra la durata di utilizzo del talco e l’aumento del rischio. Quando emerge un piccolo aumento del rischio, si tratta di studi retrospettivi basati sui ricordi delle persone intervistate (e quindi meno attendibili rispetto agli studi sperimentali).

Perché si è diffusa questa credenza?

È stato un evento di cronaca giudiziaria a smuovere nuovamente l’opinione pubblica e a riportare l’attenzione su questo delicato tema. A destare scalpore negli Stati Uniti è stata una sentenza con cui un tribunale americano ha condannato una nota azienda di prodotti per l’igiene intima a risarcire la famiglia di una donna morta di cancro dell’ovaio. Secondo la giuria, il brand sotto accusa sarebbe stato responsabile di non aver specificato sull’etichetta il potenziale cancerogeno del talco in questione. È importante ricordare che una sentenza può non essere determinata da ciò che la scienza ha o non ha dimostrato e il giudizio può essere basato su altri tipi di valutazione: in questo caso la giuria popolare ha dato maggior peso alla tesi dell’accusa secondo cui sarebbe stato necessario riportare sulla confezione un avvertimento preventivo.

Ci sono particolari tipi di talco da evitare perché poco sicuri?

Fino agli anni Settanta era in circolazione una tipologia di talco che conteneva una sostanza nociva per la salute dell’uomo, l’asbesto, che lo stesso minerale presente nell’amianto. Questo prodotto, che è stato vietato e non si trova più in commercio da decenni, è stato classificato dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) come “carcinogeno per gli essere umani”. In ogni caso, a essere cancerogeno è l’asbesto e non il talco.

Le donne quindi possono continuare a usare il talco sia nella zona inguinale sia in quella endovaginale?

È importante tranquillizzare tutte le donne che in passato hanno fatto uso di talco nell’igiene intima perché non ci sono particolari ragioni per allarmarsi. Se volessimo applicare un principio di prevenzione potremmo al limite suggerire di evitare l’uso del talco a livello perineale e endovaginale anche se la maggior parte degli studi non ha potuto dimostrare una relazione di causa-effetto tra l’eventuale utilizzo e il piccolo aumento di rischio rilevato in alcune ricerche retrospettive.

Esistono rischi per altre parti del corpo?

No, assolutamente no. Su altre parti del corpo non è stato neanche ipotizzato un eventuale rischio.

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