BellezzaBenessere

Corsetto, gli effetti “dietro” alla vita stretta

L'uso costante di bustini costrittivi per ottenere un girovita sottile non solo può arrecare danni alla postura e alla muscolatura, ma può avere effetti negativi anche sugli organi interni

“Per belle apparire, bisogna soffrire” dice un famoso detto che perseguita noi donne. Ma senza esagerare e, soprattutto, senza rischiare di fare del male al proprio corpo. È il caso del corsetto “estetico” di cui abbiamo parlato a causa del fenomeno Waist Training, bustino costrittivo rigido riportato in auge negli ultimi giorni dalle sorelle Kardashian. Alto circa 30 centimetri e finalizzato al modellamento del girovita, questo tipo di corsetto costringe il corpo delle donne da sotto al seno fino alla vita. Confermati i danni che un suo uso costante può arrecare alla postura e alla muscolatura addominale e posteriore, il professor Giacomo Sturniolo, ordinario di gastroenterologia all’Università degli Studi di Padova (puoi chiedergli un consulto qui), ha fatto chiarezza anche sui rischi in cui possono incorrere gli organi interni.

Quali possono essere gli effetti più dannosi derivanti dall’uso costante di un corsetto costrittivo?
«Il primo aspetto negativo sono la contrazione e lo spostamento degli organi ipocondriaci, cioè milza e fegato. In secondo luogo si può verificare la riduzione dell’espansione polmonare, ovvero la capacità di respirare profondamente, il che influenza il diaframma. Di conseguenza, una persona che porta costantemente il corsetto tenderà a respirare in maniera più superficiale. Oltre a contrarre gli organi interni mobili, gli effetti di un corsetto dipendono anche dall’obesità viscerale. Se una persona è molto magra gli effetti saranno minimi, se invece è sovrappeso la sua quantità di grasso verrà spinta e compressa internamente, il che potrebbe causare la costrizione degli organi a cui è adeso. Io sono fermamente contrario all’uso di questa costrizione, che già a suo tempo è stata dimostrata poco salutare».

Gruppo San Donato

Per le donne del Settecento e dell’Ottocento, infatti, quello del corsetto era uno standard imposto dalla società, ma ai quei tempi la misura degli effetti negativi era ancora approssimativa. La forma a clessidra che il corpo delle donne assumeva a causa del bustino era un irrinunciabile ma dannoso canone di bellezza. Rimpicciolendo notevolmente la gabbia toracica, le donne che lo indossavano non solo erano soggette a spostamenti e danneggiamenti degli organi interni, ma rischiavano anche la rottura di costole, difficoltà respiratorie che causavano addirittura svenimenti e problemi legati alla digestione. Da tempo noi donne siamo libere da questo standard di bellezza, ma ogni tanto alcune mode ritornano ed è bene valutare con razionalità l’uso di accessori eccessivamente costrittivi. Diversa è la situazione per jeans skinny, leggins push up o tubini molto aderenti, altri capi fashion (in questo caso all’ordine del giorno per la maggior parte delle donne) che secondo il professor Sturniolo non hanno particolari controindicazioni.

«Se si prendono in considerazione i tubini stretti anche sulle gambe, per esempio, ci potrebbero addirittura essere dei lati positivi per le vene, così come vengono usate le calze elastiche come profilassi per la trombosi. Per quanto riguarda gli uomini, invece, dipende dalla compressione sui testicoli, che se eccessiva non fa bene, mentre anche in questo caso l’assetto vascolare non è influenzato in negativo».

POSSONO INTERESSARTI ANCHE

Waist Training, il corsetto di cui le donne (non) avevano bisogno

Pancia piatta in un mese? Si può, eliminando i cibi che fermentano

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio