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Fattori di rischio del tumore al seno

Dall'obesità al fumo, ecco a cosa fare attenzione per ridurre il rischio di tumore al seno

Una donna su otto svilupperà un tumore al seno. È molto importante conoscere i sintomi. Per questo è molto importante puntare alla prevenzione, che è di due tipi:

  1. primaria, per individuare e allontanare i fattori di rischio;
  2. secondaria, che si basa sulla diagnosi precoce.

Fattori di rischio del tumore al seno: l’obesità

«Uno dei fattori di rischio più significativi è l’obesità» spiega Lucia Del Mastro, Direttore UO Sviluppo Terapie Innovative IRCCS San Martino – IST Genova. «Lo stile di vita è importante, e dunque lo sono il controllo del peso, l’alimentazione e soprattutto l’attività fisica. Quest’ultima sembra essere un fattore che diminuisce il rischio di sviluppare il tumore al seno. Nelle pazienti che invece lo hanno già combattuto riduce il rischio che la malattia si ripresenti».

Gruppo San Donato

Fattori di rischio del tumore al seno: l’alcol

L’assunzione di alcool frequente è sicuramente un fattore che aumenta le probabilità di tumore al seno. «La terapia ormonale sostitutiva, presa dalle donne in menopausa, è stata molto bersagliata e messa sotto accusa negli anni passati. È vero che c’è un’associazione tra l’assunzione per molti anni della terapia ormonale sostitutiva e lo sviluppo del tumore alla mammella. L’assunzione di questa terapia però per periodi limitati non comporta rischio» rassicura Del Mastro.

Tra i fattori di protezione c’è l’allattamento al seno. «Le donne che hanno avuto i figli in età molto giovane e hanno allattato sembrerebbero avere una riduzione del rischio di sviluppare il tumore al seno. Così come a giocare un ruolo protettivo sarebbero le gravidanze avute in giovane età».

La familiarità

Quando si parla di tumore al seno, un altro aspetto importante è la familiarità. «Per parlare di familiarità è necessario che all’interno della stessa famiglia ci siano più casi di tumore al seno, di tumore alle ovaie, della prostata negli uomini e del pancreas. Nella grande maggioranza dei casi, una paziente malata di tumore al seno, soprattutto se ha un’età superiore ai 50 anni, non determina il nascere del fattore della familiarità».

La prevenzione secondaria

Nei confronti del tumore al seno, la cosa più importante che deve fare una donna è la cosiddetta prevenzione secondaria che si basa sulla mammografia. «Eseguita regolarmente può portare alla diagnosi precoce del carcinoma mammario, dandoci la possibilità di intervenire quando il tumore è molto piccolo. E questo dà maggiori chance di guarigione» spiega Lucia Del Mastro. «Invito le donne che hanno compiuto i 50 anni ad aderire agli screening mammografici gratuiti offerti dalle Regioni e dal servizio sanitario nazionale. Perché il rischio di sviluppare questo tumore è più alto dopo i 50 anni». Indicativamente la prima mammografia andrebbe comunque effettuata intorno ai 40-45 anni, anche prima qualora il medico curante individui una familiarità per questo tipo di tumore.

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