Salute

Covid 19 colpisce di più gli uomini. Uno studio spiega perché

Uno studio italiano mette in luce nuovi aspetti che spiegano le differenze di genere nella pandemia di coronavirus

C’è chi attribuisce il merito agli estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza capaci di proteggere la salute delle donne. Non si spiegherebbe però perché le distanze nei numeri restano alti anche dopo la menopausa, quando gli estrogeni calano sensibilmente. Altre ricerche hanno sottolineato che le donne hanno stili di vita più sani e che soprattutto fumano molto meno degli uomini. Questo però giustificherebbe il minor numero di decessi, ma non i sintomi lievi. Uno studio ha dimostrato come le donne siano più attente all’igiene delle mani e questo in tempo di virus conta. Fatto sta che i numeri dei contagi e soprattutto il tasso di mortalità siano decisamente diversi.  Insomma, perché Covid 19 colpisce di più gli uomini?

Un enzima più presente nei maschi spiegherebbe perché Covid 19 colpisce di più gli uomini

Ora arriva uno studio della Società Italiana di Farmacologia che annuncia di aver scoperto quale sia la ragione che sta dietro a questa differenza di genere nella diffusione di Covid-19. L’enzima che il virus sfrutta per entrare nelle cellule è più espresso nell’uomo. A rivelarlo sono Marina Ziche e Amelia Filippelli dell’Unità di crisi della Sif.

Gruppo San Donato

Come ormai sottolineato in molti studi, il coronavirus entra nelle cellule bersaglio servendosi dell’enzima di conversione dell’angiotensina II (Ace2), che si trova sull’endotelio dei capillari polmonari. L’endotelio è il rivestimento dei vasi sanguigni. Questo enzima, che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione arteriosa, è più espresso negli uomini rispetto alle donne. Proprio per il suo ruolo nella regolazione della pressione arteriosa, si era parlato nei giorni scorsi dei farmaci contro l’ipertensione, che agiscono sullo stesso recettore.

Non solo l’enzima: gli altri motivi per cui Covid 19 colpisce di più gli uomini 

Secondo lo studio ci sarebbero altre ragioni a giustificare questa differenza di genere, oltre a quella nota del fatto che le donne siano generalmente più forti contro le infezioni per ragioni evolutive. Le donne hanno anche due cromosomi X, uno in più rispetto agli uomini che hanno un cromosoma Y e uno X. Il doppio cromosoma le proteggerebbe di più, perché

molti dei geni legati alle difese immunitarie si trovano sui cromosomi X. In pratica doppio cromosoma, doppia protezione.

Confermata anche la questione ormonale

Il testosterone, che è l’ormone sessuale maschile per eccellenza, è generalmente un immunosoppressore. Questo vuol dire che abbassano le difese immunitarie. Gli estrogeni, che sono invece gli ormoni femminili, sono immunostimolanti, cioè stimolano appunto le difese delle donne nel contrastare le aggressioni esterne.

Differenza di genere: i dati italiani e quelli cinesi 

L’Istituto Superiore di Sanità spiega che fino allo scorso 24 marzo gli uomini risultati positivi al coronavirus erano il 57,8%, contro il 42,2% delle donne. I numeri fanno però un balzo quando si prendono in esame le persone che hanno perso la vita. In questo caso alla stessa data il 70,9% è uomo, mentre il restante 29,1% femmina. Anche l’età media del decesso è superiore nelle donne. Quelle che hanno perso la vita avevano in media 82 anni, contro i 78 dei maschi.

Dati simili sono arrivati anche dalla Cina. Nei mesi di gennaio e febbraio i ricercatori dell’ospedale di Wuhan, la città focolaio della provincia di Hubei, hanno analizzato i dati di quasi 5.000 persone. Tra loro c’erano sia sintomatici alla malattia respiratoria, sia asintomatici. I risultati hanno dimostrato che anche in Cina la popolazione maschile è ampiamente più colpita, rispetto a quella femminile.

Covid 19 colpisce di più gli uomini: bisognerà tenerne conto per le vaccinazioni 

Questi dati sono particolarmente importanti, anche in vista della fase 2 annunciata mercoledì primo aprile dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Alcuni virologi hanno sottolineato come potrebbero essere le donne, soprattutto quelle giovani, a tornare per prime al lavoro. Anche quando si avrà il vaccino contro Covid-19, secondo alcuni esperti, prima dovrebbero essere vaccinati gli uomini sopra i 70 anni e le persone immunodepresse, poi le donne sopra i 70 anni. Successivamente si dovrebbe ripartire vaccinando prima i maschi e infine le femmine.

Leggi anche…

None found

 

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio