Consigli

Cosa fare se hai preso una botta in testa?

Il trauma cranico può essere lieve, moderato o grave. Ecco come comportarsi in ogni occasione

È successo a tutti di prendere una botta in testa, che in termini medici si chiama trauma cranico. Per un incidente stradale, oppure per essere scivolati in casa o ancora mentre si fa sport o si sta lavorando. È sufficiente lasciare una finestra o un’anta di un mobile aperta per ritrovarsi con un bernoccolo. Fortunatamente nella maggior parte dei casi si tratta di un trauma che non dà conseguenze importanti, se non un livido e un po’ di gonfiore. In genere basta mettere un po’ di ghiaccio per tornare presto alla normalità.

Capita però che a volte si debba ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Ogni anno in Italia circa 12.000 persone finiscono in ospedale in seguito a un trauma cranico.

Gruppo San Donato

Botta in testa: quando preoccuparsi?

Il primo consiglio è comunque quello di valutare sempre in modo molto puntuale il trauma cranico. Il sintomo a cui prestare grande attenzione è l’eventuale perdita di coscienza, anche di pochi secondi. In questo caso è sempre meglio rivolgersi al parere di un medico. Particolare attenzione devono avere tutte le persone che hanno malattie che facilitano le emorragie. Stiamo parlando di pazienti di emofilia o di alcuni tumori del sangue, come la leucemia. Anche se si seguono terapie che fluidificano il sangue bisogna avere cautela.

Trauma cranico: se c’è una ferita

Non bisogna spaventarsi eccessivamente invece se c’è un taglio sul cuoio capelluto. È una zona molto irrorata grazie alla presenza di tanti vasi sanguigni. Quindi anche una ferita superficiale potrebbe far fuoriuscire una grande quantità di sangue. Il consiglio è quello di sciacquare molto bene con acqua fredda la zona per capire se il taglio sia superficiale o profondo. Nel secondo caso naturalmente la raccomandazione è quella di andare in Pronto Soccorso o comunque da un medico che possa verificare la situazione. Se invece non fuoriesce sangue in genere si forma un edema, quello che tutti noi chiamiamo bernoccolo. Non c’è modo per impedire che si formi nella zona della testa, quindi è inutile usare pomate o creme.

Botta in testa: attenzione a questi sintomi

Se dopo la botta in testa abbiamo uno di questi sintomi:

  • mal di testa anche forte,
  • vertigini,
  • nausea,
  • vomito,
  • disturbi del linguaggio,

meglio andare in ospedale o chiamare il 118. Nell’attesa dei soccorsi di un medico non bisogna mangiare nulla, né bere alcolici, né tantomeno assumere farmaci. In genere in Pronto Soccorso verrà fatta una Tac al cervello per capire se c’è stata una fuoriuscita di sangue. Tendenzialmente si resta ricoverati in osservazione per un periodo di tempo compreso tra le 24 e le 48 ore.

Se c’è perdita di coscienza subito in ospedale

Il sintomo che indica la gravità di un trauma cranico è la perdita di coscienza. Attenzione, perché potrebbe sopraggiungere anche a un paio d’ore di distanza dall’incidente. In questi casi va chiamato immediatamente il 118. La persone colpita va lasciata sdraiata. Non bisogna assolutamente scuoterlo nel tentativo di risvegliarlo. Mai fargli muovere il collo, perché potrebbero esserci state delle lesioni nella zona cervicale.

Perché si dice che non bisogna dormire dopo la botta in testa?

In realtà di per sé il sonno non ha alcun impatto negativo sulla salute delle persone con trauma cranico. Qual è quindi il problema? Se si dorme non si può valutare se compaiono o meno i sintomi di cui abbiamo parlato prima. Il più problematico è proprio la perdita di coscienza che abbiamo visto potrebbe arrivare anche un paio d’ore dopo l’incidente.

Leggi anche…

Mostra di più

Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
Pulsante per tornare all'inizio