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Ufficio in casa? Come far convivere i due ambienti

“Home office” non vuol dire “office at home”. Scopri i consigli pratici per equilibrare la postazione di lavoro tra le mura domestiche

Mai come nell’ultimo anno e mezzo le parole «casa» e «ufficio» si sono intersecate e confuse nella nostra routine quotidiana, tanto da non renderci più conto, a un certo punto, cos’era l’una e cos’era l’altro. Chiamate di lavoro preparando il pranzo ai figli, la riunione poco prima della sessione di pulizie, l’ultima mail e l’allenamento di pilates in streaming, ricordandosi poi di controllare i compiti di matematica. Un mondo unico dove il salotto è diventato ufficio, poi aula scolastica, ma anche spazio fitness e persino area giochi. Inutile sottolineare come questa compenetrazione di spazi e impegni, soprattutto all’interno di nuclei familiari di tre-quattro persone con bambini piccoli, abbia stancato fisicamente e psicologicamente. Fisicamente perché in molti hanno lavorato da postazioni non ergonomiche (parlano chiaro i dati sul mal di schiena e i dolori al collo!); psicologicamente perché sono aumentati i disturbi derivanti da ansia e stress.

Perciò, dal momento che casa e ufficio sono destinati a convivere sempre di più anche quando finirà la pandemia, è fondamentale cercare di mantenere intatta l’anima della proprio abitazione. Un posto in cui prima di tutto bisogna sentirsi bene, rilassarsi e staccare la spina. In poche parole, bisogna puntare al «work life balance».

Gruppo San Donato

Creare un equilibro tra vita privata e lavorativa

Con «work life balance» si intende un equilibrio tra vita privata e lavoro. Si tratta, quindi, di far convivere in maniera serena la vita professionale e quella casalinga. Come? Prima di tutto è importante creare dei confini ben precisi. Ad esempio, bisogna evitare di lavorare al computer sul divano. Oppure di rispondere a una telefonata di lavoro in pausa pranzo o durante il tempo che si sta dedicando ai figli.

E poi anche l’occhio vuole la sua parte: vedere la pila di raccoglitori appoggiati sul tavolo in cui ceniamo, a ricordarci la mole di lavoro che dovremo affrontare il mattino dopo, così come dedicarsi a un hobby con a fianco la sedia con le rotelle recuperata dall’ufficio, non aiuta a staccare veramente. Una delle soluzioni migliori è chiaramente dividere gli ambienti, ma non tutti hanno una casa che lo permette. Quindi ecco perché bisogna puntare sull’arredo per creare un ambiente «home office» confortevole.

Un aiuto dall’arredo

«Home office» non significa spostare l’ufficio dentro il soggiorno. Vuol dire adattare le necessità del lavoro da casa ad un’atmosfera più accogliente e di stile. Prima di tutto i materiali: in genere negli uffici si prediligono superfici dure, pratiche e facili da pulire. In casa, invece, possiamo permetterci qualcosa di più cozy, quindi passare dal metallo al legno, oppure dalla plastica al tessuto.

Inoltre, dovremmo creare microaree versatili e funzionali all’interno dello spazio comune, sedie diverse ma con lo stesso stile e soprattutto belle esteticamente, da posizionare intorno allo stesso tavolo che useremo per lavorare e studiare, ma anche per mangiare e stare insieme.

La scelta della sedia è basilare

Ricordate poi che la stessa sedia non può andare bene per tutti. Se avete portato o acquistato una seduta da ufficio ergonomica per il lavoro, non potete pretendere che poi la usi anche vostro figlio per fare i compiti, magari con i piedi a penzoloni. Ma nemmeno voi potete lavorare al computer per ore sulla sedia della cucina, rigida e senza la possibilità di cambiare posizione. Per questo motivo, prediligete delle sedie ergonomiche, dalle dimensioni personalizzate, funzionali, attive e infine anche di design, affinché si sposino con l’ambiente casalingo.

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