Salute

Pazienti come supereroi: un fumetto dedicato alle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)

La campagna IBDUnmasked di Takeda, diffusa in Italia anche grazie alla collaborazione con AMICI Onlus, scende in campo per esaltare il supereroe che c’è in ogni paziente che soffre di colite ulcerosa e malattia di Crohn

La campagna IBDUnmasked di Takeda diffusa in Italia anche grazie ad A.M.I.C.I. Onlus (Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino), scende in campo per raccontare le sfide fisiche ed emotive dei pazienti che soffrono di colite ulcerosa e malattia di Crohn e dei loro caregiver esaltando il coraggio, la forza e la determinazione con cui affrontano queste malattie.

5.000.000 di persone colpite 

Nonostante al mondo siano 5 milioni le persone che soffrono di MICI (200.000 in Italia) c’è ancora molto da fare dal punto di vista diagnostico e della gestione di queste malattie. Come ricostruire un puzzle: così viene descritto il percorso che porta alla diagnosi di una malattia infiammatoria cronica intestinale. Due i principali motivi: la mancanza di una causa specifica e di sintomi distintivi. Come spiega Alessandro Armuzzi, docente di Gastroenterologia all’Università Cattolica di Roma, «da una parte c’è una predisposizione genetica, dall’altra una concomitanza di fattori ambientali. Tra questi la dieta moderna che modifica i batteri dell’intestino e può innescare un’infiammazione acuta e poi cronica, legata a un’aberrante risposta del sistema immunitario a livello intestinale».

Sia la malattia di Crohn, sia la colite ulcerosa, le due patologie più diffuse delle MICI, possono manifestarsi con diarrea, dolore addominale e sangue nelle feci. I sintomi variano però molto da un paziente all’altro e soprattutto possono essere confusi con quelli di altre patologie intestinali. Anche l’impatto psicologico è rilevante: uno studio condotto su 4.670 persone con MICI rivela che il 48% dei pazienti soffre quotidianamente l’impatto dei sintomi e che la gran parte si sente isolato dopo la diagnosi e ha difficoltà a parlare della malattia, anche con il proprio medico.

Gruppo San Donato

La campagna IBDUnmasked

Per esaltare il supereroe che c’è in ogni paziente e caregiver e dar loro informazioni e strumenti per una migliore gestione di queste malattie è nata la campagna IBDUnmasked. «Si rivolge ai pazienti e ai loro familiari» spiega Gioacchino D’Alò, Patient Advocacy Director di Takeda Italia.

Il mezzo è il web e in particolare il fumetto con cui, attraverso la metafora dei supereroi, vengono raccontati i super poteri dei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali. «Sul sito gli utenti possono trovare il graphic novel, contenuti informativi e strumenti utili per la gestione quotidiana di queste malattie, oltre a preziosi suggerimenti per migliorare la comunicazione con il proprio medico, resa talvolta difficile dalla natura stessa delle IBD – aggiunge D’Alò. Il sito mette a disposizione anche test interattivi grazie ai quali il visitatore si può identificare con diversi profili di supereroe che rimandano ad approfondimenti fortemente calati nella realtà quotidiana del paziente».

Malattie che colpiscono anche la sfera emotiva

In Italia, la campagna è diffusa anche grazie alla collaborazione di AMICI Onlus. «Abbiamo deciso di sostenere la campagna per la sua innovatività. Si tratta di una piattaforma con contenuti informativi e di supporto ai pazienti affiancata a un fumetto che aiuti soprattutto i giovani, che sono i più colpiti da queste malattie, a comprenderne le criticità e a combattere le difficoltà quotidiane» sottolinea Enrica Previtali, Presidente dell’Associazione.

Le cure sempre più precise ed efficaci

Le MICI sono malattie croniche e al momento non esiste un trattamento risolutivo. Tuttavia la scienza ha fatto grandi progressi. «Sono disponibili diversi anticorpi monoclonali, come il vedolizumab, studiato per legarsi a una proteina che nella colite ulcerosa e nella malattia di Crohn contribuisce a generare l’infiammazione» conclude il professor Armuzzi.
 

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