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Bed rotting: la tendenza TikTok di “marcire nel letto” fa bene o male?

Pro e contro del fenomeno diventato virale sui social media

Volersi solamente rilassare sul letto dopo alcune giornate particolarmente impegnative, un viaggio o una serata in cui si è dormito poco è qualcosa che verosimilmente abbiamo provato tutti almeno una volta. Niente di nuovo, dunque. La novità è che non abbandonare il materasso sembra diventato un vero e proprio trend.

Su TikTok ci sono numerosi video in cui gli utenti raccontano le loro esperienze di bed rotting. I contenuti relativi all’argomento, presenti sulla piattaforma, hanno raggiunto milioni di visualizzazioni. Molti sostengono che sia un modo di prendersi cura di sé, per combattere l’ansia da produttività. Ma farlo per troppo tempo potrebbe portare al risultato opposto, vediamo perché.

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Cos’è il “bed rotting”?

Il bed rotting consiste nel restare a letto per scelta nelle ore di veglia e talvolta per giorni interi, rimanendoci anche per mangiare, parlare al telefono, scorrere i social, guardare un film o una serie tv.

In un’epoca in cui siamo perennemente connessi e sottoposti a stimoli continui, ci sono molti fenomeni che si pongono in controtendenza allo stile di vita frenetico e performante. Ad esempio il “Goblin mode“, eletta come parola del 2022 secondo l’Oxford English Dictionary, che prevede di non preoccuparsi del proprio aspetto e delle aspettative sociali e di trovare piacere nell’essere poco presentabili. Oppure, il “Bare Minimum Monday”, ovvero il lunedì del minimo indispensabile, in cui si svolgono meno attività possibili in modo da iniziare la settimana con meno stress.

Il bisogno di tempo per il riposo

Per evitare di accusare eccessivamente le situazioni di tensione, fino a non riuscire più a fronteggiarle con le proprie risorse psico-fisiche (ciò che in ambito lavorativo viene comunemente definito burnout), è normale aver bisogno di rallentare. Il tempo per il recupero e il riposo è importante, così come capire quando è necessario concedersi una pausa.

Trovare un equilibrio

È comune vivere dei giorni in cui si ha meno voglia di fare. Quello a cui bisogna prestare attenzione è non passare da un estremo all’altro. Il bed rotting non è necessariamente un problema se avviene in modo sporadico e per un tempo limitato. Le principali criticità sorgono quando questa pratica diventa un’abitudine, al di là del singolo episodio di stanchezza. In questo caso le controindicazioni possono superare i benefici. Ritagliarsi dei momenti per oziare può far bene e stimolare la creatività, ma sarebbe comunque meglio cercare di farlo senza rimanere costantemente a letto.

Cosa succede quando stiamo troppo a letto

Molti esperti di salute mentale vedono negativamente il bed rotting, specialmente se prolungato. La preoccupazione è legata sia al suo impatto sulla salute, sia al fatto che potrebbe essere, anche se non sempre, il segnale di problemi psicologici. La clinomania, che denota una vera e propria dipendenza dal letto, è infatti considerato un possibile sintomo di depressione.

Il nostro corpo trae beneficio dal movimento e della luce naturale. Passare lunghi periodi confinati a letto interferisce con il ritmo circadiano. Il meccanismo consente al nostro organismo di sincronizzare le sue funzioni fisiologiche con l’ambiente esterno ed è strettamente legato all’alternanza di luce e buio. Quando questo equilibrio viene alterato si può soffrire di insonnia o di eccessiva sonnolenza diurna, sentendosi ancora più stanchi e irritabili. Di conseguenza il bed rotting non gioverebbe al relax, ma produrrebbe l’effetto contrario. Il rischio è che possa interferire con gli impegni quotidiani o con la propria vita, al punto di arrivare ad isolarsi.

Altri modi per scaricare lo stress

Ci sono varie attività, positive per il proprio benessere, che aiutano a ritrovare l’energia.

  • Fare esercizio fisico o una passeggiata in mezzo alla natura.
  • Praticare lo yoga e meditare.
  • Coltivare relazioni di qualità.
  • Dedicarsi a degli hobby creativi e alle proprie passioni.

La cosa fondamentale è avere altri metodi per affrontare le circostanze in cui ci sentiamo sopraffatti e non considerare il bed rotting come l’unico modello di comportamento possibile.

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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