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Polmonite nei bambini: la causa? Quali sintomi non sottovalutare?

Le notizie che arrivano dalla Francia e dalla Cina stanno preoccupando. Ecco cosa sappiamo finora e cosa prevedono le terapie

I casi di polmonite nei bambini hanno raggiunto anche la Francia, dopo aver costretto molti genitori cinesi a portare i loro figli in Pronto Soccorso. La fascia di età più colpita è quella dagli 0 ai 2 anni.

Polmonite nei bambini: la causa è in un batterio conosciuto e molto diffuso nei mesi freddi

L’agente patogeno responsabile sarebbe un batterio già conosciuto, il mycoplasma pneumoniae. Molto diffuso in questo periodo, colpisce le vie aeree. Le malattie che causa possono andare dal raffreddore a polmoniti anche gravi, passando per laringiti e faringiti.

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Che tipo di polmonite provoca questo batterio nei bambini?

In genere il Mycoplasma pneumoniae causa la polmonite atipica primaria nei bambini e nei giovani. Può essere asintomatica ma in generale si presenta con tosse secca, che poi diventa grassa con espettorato giallastro.

La terapia prevede l’uso di antibiotici, come i macrolidi e le tetracicline. Inutile usare la penicillina, perché non riesce ad eliminare questo batterio.

Casi di polmonite nei bambini: virali o batteriche?

In termini generali la polmonite si verifica a causa della proliferazione di microrganismi all’interno degli alveoli polmonari. Possono essere sia virus sia batteri, che causano infiammazione. In genere nei bambini piccoli bisogna stare attenti al virus respiratorio sinciziale, ma anche dai virus influenzali o da Covid.

Come sempre il contagio avviene con l’inalazione dei droplet, le goccioline emesse con la tosse e gli starmuti, ma anche portandosi a bocca, naso e occhi le mani sporche.

Quali sono i sintomi della polmonite?

Quando i microrganismi raggiungono gli alveoli, provocano una reazione che li riempie di liquido, che rende difficoltosa la respirazione.

In genere i sintomi della polmonite sono:

  • febbre alta, in genere superiore ai 38 gradi,
  • respirazione accelerata,
  • mancanza di appetito,
  • vomito.

Quando la situazione diventa più seria possiamo avere:

  • labbra bluastre,
  • apnea,
  • dispnea, cioè mancanza di fiato,
  • dolore addominale.

Come si cura la polmonite? Dipende se è virale o batterica

  • Se la polmonite è batterica, come quella che sta colpendo i bambini in Cina e in Francia, bisogna ricorrere all’antibiotico. Naturalmente dev’essere il medico a capire se la causa sia virale o batterica.
  • Se è virale l’antibiotico è inutile, anzi dannoso, perché aumenta il rischio di antibiotico resistenza. Nel caso sia virale si usano farmaci antivirali.

Polmonite nei bambini: a quali segni dobbiamo prestare attenzione?

Specie se il bambino è piccolo si può andare incontro a insufficienza respiratoria acuta, sepsi, disidratazione.

Si capisce che siamo di fronte a una situazione serie, perché:

  • la febbre supera i 39 gradi,
  • il respiro è difficile, corto e veloce,
  • inappetenza importante,
  • movimento delle pinne nasali, in pratica le parti laterali del naso si muovono nel tentativo di far entrare più aria.

In questi casi bisogna andare in Pronto Soccorso per eseguire il prima possibile una radiografia del torace, un’ecografia o una Tac del torace a seconda della decisione del medico.

Si può prevenire la polmonite?

La prevenzione parte innanzitutto dall’igiene. È importante insegnare ai bambini a lavarsi bene e spesso le mani. I lavaggi nasali aiutano ad abbassare il rischio, perché evitano che i batteri ristagnino nel naso. Hanno un ruolo importante anche alcune vaccinazioni, come l’anti-pertosse, l’anti morbillo e l’antinfluenzale.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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