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Ecco il “postbiotico” che riduce le infezioni nei bambini

E' diverso dai probiotici che conosciamo, ma è capace di stimolare il sistema immunitario. Il risultato? Una riduzione fino al 60% dii infezioni come otiti, faringiti e gastroenteriti

Ridurre il rischio di infezioni respiratorie come le tonsilliti o intestinali come le gastroenteriti nei bambini piccoli è il sogno di tante mamme: oggi può diventare realtà grazie a un “postbiotico”, un nuovo alimento funzionale in grado di “nutrire” il sistema immunitario.

Proteggere il bambino dalle infezioni respiratorie e intestinali

Gruppo San Donato

Nato dalla fermentazione nel latte vaccino con un batterio probiotico di origine umana, il Lactobacillus Paracasei CBA L74, questo nuovo alimento «ha dimostrato benefici nella prevenzione e nella riduzione delle infezioni respiratorie e gastrointestinali fino al 60% in un campione di 400 bambini in età prescolare», spiega Roberto Berni Canani del Dipartimento di scienze Mediche Traslazionali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e coordinatore della ricerca tutta italiana  che ha portato a questo risultato, condotta insieme all’UO di Neonatologia e TIN Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, la Clinica Pediatrica e Neonatologica dell’Università degli Studi di Palermo e all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO).

Il probiotico è un batterio “buono” in grado di svolgere un effetto benefico e favorevole sulla salute, in particolare sulla flora batterica intestinale. La peculiarità di questo nuovo ingrediente è di essere un postbiotico.

Che differenza c’è tra un probiotico e un postbiotico?

«I probiotici sono batteri vivi, che possono essere contenuti in alimenti di uso comune come lo yogurt che, una volta ingeriti, esercitano un’azione di regolazione su composizione e funzioni del microbiota intestinale. I postbiotici, invece, sono prodotti dalla fermentazione svolta dai probiotici. Quelli derivati dalla fermentazione nel latte vaccino del Lactobacillus Paracasei CBA L74 in particolare svolgono una potente azione di stimolazione del sistema immunitario del bambino creando una sorta di barriera naturale difensiva contro i patogeni responsabili delle malattie infettive che affliggono il bambino soprattutto durante l’inverno. Questo nuovo ingrediente, attualmente già inserito nelle formule per l’infanzia, potrà presto essere utilizzato anche all’interno di altri alimenti preservando lo stesso effetto benefico».

Quali sono le infezioni oggetto della ricerca?

«I bambini che frequentano l’asilo nido, soprattutto in inverno e soprattutto quelli che lo frequentano per la prima volta, hanno un rischio fino a tre volte superiore di contrarre infezioni respiratorie come faringotonsilliti, otiti o rinosinusiti, oppure infezioni gastrointestinali come gastroenteriti acute. Abbiamo deciso di testare il nuovo ingrediente proprio su queste malattie più comuni, dimostrando un significativo effetto preventivo e una riduzione fino al 60% non solo delle infezioni, ma anche dell’uso di farmaci e delle visite mediche».

Com’è nato questo nuovo ingrediente e come è stato somministrato ai bambini?

«Abbiamo ripreso quello che è il tradizionale processo di fermentazione, di uso comune per la produzione di tanti altri alimenti (per esempio lo yogurt), ma in una chiave moderna. È stata messa a punto una tecnologia avanzata per garantire non solo un elevato grado di sicurezza e qualità del prodotto, ma anche per controllare la riproducibilità del processo biologico. Successivamente, questo alimento funzionale fermentato è stato somministrato ogni giorno ai bambini durante la colazione, integrato al latte, o durante la merenda pomeridiana».

In che modo agisce sul sistema immunitario?

«Il nuovo ingrediente stimola direttamente l’immunità innata e acquisita. In particolare, l’immunità innata consiste nella produzione di una serie di peptidi da parte delle cellule immunitarie ed epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale in grado di fungere da vere e proprie sostanze anti-microbiche, sia nei riguardi di virus che dei batteri».

Alcune ricerche hanno già confermato che i probiotici consumati da una mamma durante la gravidanza e l’allattamento proteggono anche i neonati e prevengono alcune patologie. Lo stesso discorso vale per questo nuovo ingrediente postbiotico?

«Stiamo valutando questo aspetto, perché c’è un effetto molto positivo sul sistema immunitario che vede coinvolti dei meccanismi epigenetici. Esiste cioè la possibilità di modulare in senso positivo l’espressione dei geni del sistema immunitario rendendo il bambino ulteriormente protetto. Inoltre, ci sono altre ricerche in corso sugli effetti di questo ingrediente sia in età pediatrica, sia nelle età successive. Pensiamo che possa contrastare e prevenire anche patologie allergiche o autoimmunitarie».

La nutrizione di un neonato o di un bimbo piccolo gioca un ruolo di primo piano nella salute e nello sviluppo?

«Il ruolo della nutrizione è estremamente importante. Quello che preme di più a noi pediatri è il concetto di “immunonutrizione”, cioè la possibilità, attraverso l’utilizzo di fattori dietetici, di promuovere la salute del bambino regolando direttamente o indirettamente, attraverso la modulazione del microbiota intestinale, il sistema immunitario del bambino. A partire dai primi anni, la salute di un bimbo può essere influenzata positivamente con interventi nutrizionali di questo genere ed è possibile ottenere effetti che possono mantenersi sino all’età adulta».

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