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Bambini e Covid 19: il 75% è asintomatico o ha sintomi lievi

Arriva la conferma di quello che già tutti gli esperti avevano potuto osservare nella gestione delle diagnosi e delle terapie contro il coronavirus che provoca Covid 19. Il 75,4% dei bambini contagiati è asintomatico o mostra sintomi lievi. I ricercatori dall’Irccs Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste hanno messo sotto osservazione i dati di 28 centri clinici di dieci differenti regioni italiani. I risultati saranno presto pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica European Journal of Pediatrics. Il legame tra bambini e Covid 19 è stato messo subito al centro dell’attenzione della ricerca scientifica.

Bambini e Covid 19: il nodo della contagiosità e della malattia di Kawasaki

Gli esiti di questo studio sono particolarmente attesi, dopo che altre ricerche hanno spiegato che i bambini e gli adolescenti sono contagiosi come gli adulti. C’è inoltre grande attenzione anche sull’aumento dei casi di una patologia simile alla malattia di Kawasaki, ma che in realtà sarebbe un’altra sindrome infiammatoria, che sta interessando soprattutto i bambini più piccoli e che alcuni pediatri collegano alla diffusione del nuovo virus, anche se non c’è accordo nella comunità scientifica.

Gruppo San Donato

Bambini e Covid 19: la ricerca italiana 

Il team di lavoro in forza al centro di ricerca triestino ha analizzato i dati di 130 bambini che erano risultati positivi al tampone oro faringeo di Covid-19. Sessantasette di loro, quindi il 51,5%, avevano un parente infetto, mentre 34, il 26,2%, avevano altre malattie che nella gran parte dei casi erano patologie croniche di tipo respiratorio, cardiaco o neuromuscolare.

Bambini e Covid 19: anche la maggior parte dei bimbi con altre malattie non ha sintomi gravi

I risultati confermano che Covid-19 non abbia un grande impatto sui bambini. Anche se nello studio erano compresi coloro che in età pediatrica hanno altre malattie pure importanti, nel 75,4% dei casi, Covid-19 si è sviluppato in modo del tutto asintomatico o con sintomi lievi. Insomma è confermata la minore pericolosità nei bambini rispetto agli adulti.

Il parere dell’esperto: «Servono studi ancora più approfonditi»

«Si tratta di uno dei primi studi che si sono occupati di coprire il vuoto di informazioni ancora esistente in Europa sugli effetti del Covid-19 sui bambini». La dottoressa Marzia Lazzerini è responsabile del Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Salute dell’Irccs Burlo e coordinatrice della ricerca. «Dai casi analizzati emerge con evidenza il fatto che il Covid-19 dimostra una minore pericolosità nei bambini rispetto agli adulti. In ogni caso, serviranno ulteriori studi per comprendere al meglio gli effetti dell’infezione in particolare sui bambini con fattori di rischio per malattia più severa. Per questo motivo al Burlo stiamo predisponendo studi di carattere longitudinale, quindi che possa durare a lungo nel tempo. In questo modo si potrà offrire ai bambini e alle loro famiglie ulteriori
conoscenze e soprattutto protocolli operativi. Inoltre, stiamo verificando, su un campione nazionale di oltre 2500 bambini, se esistono fattori predittivi per la diagnosi di Covid-19».

Dobbiamo capire come migliorare la vita dei genitori e dei bambini

«Stiamo valutando anche le conoscenze, l’attitudine e le pratiche legate alle modalità di
diagnosi e tracciamento dei contatti, nonché l’impatto dell’epidemia sulla qualità dei servizi
materno-infantili in diversi paesi in Europa. Speriamo in questo modo di poter contribuire a
migliorare le cure per mamme e bambini».

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