Bambini

Marsupio-terapia: tutti i benefici per i neonati (specialmente quelli prematuri)

La Kangaroo Mother Care, cioè il contatto pelle a pelle tra il genitore e il neonato, è vitale per il benessere del piccolo

Proprio come i cuccioli di canguro si infilano nel marsupio della loro mamma, così i nati prematuri si accoccolano nudi sull’addome materno, a diretto contatto con la cute calda di chi li ha generati. La marsupio-terapia, chiamata anche Kangaroo Mother Care, è una tecnica assistenziale che contribuisce, già dalle prime ore di vita, all’adattamento del neonato alla vita extrauterina. Ne riduce lo stress dell’allontanamento precoce dal genitore e migliora diversi parametri vitali. I nuovi nati, specialmente quelli prematuri, giovano a tal punto di questa connessione pelle a pelle che anche l’OMS ne promuove la sua adozione negli ospedali.

Molte TIN hanno sospeso la marsupio-terapia a causa del Covid

Purtroppo il Covid ha stravolto le abitudini comportamentali e assistenziali anche all’interno delle Terapie Intensive Neonatali (TIN), dove vengono presi in cura i nati prematuri e viene garantita la marsupio-terapia. A inizio pandemia la Società italiana di neonatologia (Sin) ha condotto un’indagine in 27 TIN del Centro-Nord. La ricerca ha evidenziato che si era ridotta drasticamente la possibilità di ingresso ai genitori in reparto, con alcuni centri che avevano vietato totalmente l’accesso. Inoltre 12 ospedali avevano anche sospeso la possibilità di aderire al programma di marsupio-terapia. Purtroppo, nonostante la situazione epidemica sia cambiata, in alcune strutture esistono ancora oggi delle limitazioni.

Gruppo San Donato

In generale, in Italia la Kangaroo Mother Care è applicata in quasi tutte le TIN. Tuttavia, un’indagine condotta dal Gruppo di Studio Care della SIN, ha evidenziato una proposta e una durata ancora limitate rispetto a quanto previsto dagli standard europei.

I benefici della marsupio-terapia

La presenza dei genitori nelle TIN e la possibilità di accedere alla marsupio-terapia sono condizioni vitali per i neonati prematuri. Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che il contatto pelle a pelle con la madre non solo favorisce il legame tra i due ma riduce anche la sofferenza del piccolo nell’essersi allontanato precocemente dalla pancia materna.

«La cura del canguro, fondamentale per il corretto sviluppo dei neonati prematuri, rappresenta una vera e propria terapia, che, compatibilmente con le condizioni cliniche di mamma e neonato, va messa in atto sin da subito», commenta Paola Cavicchioli, Past Segretario del Gruppo di Studio della Care della SIN.

«Il contatto pelle a pelle, infatti, facilita l’adattamento e la stabilizzazione del piccolo alla nascita, riduce la risposta al dolore procedurale, aiuta la termoregolazione del neonato, migliora l’ossigenazione, la variabilità della frequenza cardiaca e stabilizza l’attività respiratoria. È, inoltre, in grado di ridurre lo stress nel neonato e di favorire l’organizzazione degli stati sonno-veglia ed ha anche effetti neuro-protettivi, di beneficio sociale e comportamentale, riscontrabili fino a 20 anni dalla nascita».

Le indicazioni nazionali della SIN

Le barriere all’implementazione della KC sono molteplici. Tra queste troviamo l’accesso limitato dei genitori ai reparti, la mancanza di aggiornamento continuo del personale e di protocolli condivisi, uno scarso sostegno ai genitori. Proprio per superare questi limiti, la SIN presenta il documento “Kangaroo Care – Le Indicazioni nazionali della SIN”, che definisce l’organizzazione, le responsabilità e le modalità operative della KC. Esse nascono dal bisogno di uniformare i comportamenti e implementare e diffondere questa importante pratica di cura in tutte le TIN italiane.

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