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Giornata Mondiale del Cervello: tutte le regole per la prevenzione

Tenere attiva la nostra mente sin da giovani è la chiave per combattere le malattie neurovegetative

Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie neurologiche e neurodegenerative. Questo l’obiettivo del World Brain Day, la giornata di sensibilizzarezione promossa dalla World Federation of Neurology, che si celebra in tutto il mondo il 22 luglio.

Al centro di questa edizione l’invecchiamento della popolazione e la salute del cervello, tema che la Società italiana di Neurologia (Sin) promuove da tempo in Italia per far conoscere tutte le misure di prevenzione volte a limitare l’insorgenza di danni cerebrali. L’Ictus, la Demenza e il Parkinson, che sono le più diffuse patologie neurologiche, aumentano con l’avanzare dell’età.

Gruppo San Donato

Gli esperti sottolineano come il 10-20% delle persone tra i 60 e gli 80 anni siano affetti almeno da una di queste malattie. Tra quelli di età superiore agli 80 anni, quasi uno su tre ne è colpito.

Oggi nel mondo i sessantenni superano gli 800 milioni e rappresentano il 12% della popolazione mondiale. Dati destinati a crescere. Gli esperti, infatti, stimano che entro il 2050 saranno circa 2 miliardi, con il numero di pazienti affetti da malattie neurologiche in costante aumento.

Mantenere il cervello impegnato in attività stimolanti e socialmente rilevanti, esaltare l’esercizio fisico, adottare una dieta ricca di agenti antiossidanti, monitorare i valori pressori, gli esami del sangue, smettere di fumare sono tutte azioni da seguire fin da giovani (per sapere nel dettaglio cosa fare leggi qui).

Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicinee, il rischio di contrarre la demenza è del 74% più basso nelle persone che passano il loro tempo libero con i giochi da tavolo, del 35% in meno in coloro che leggono molto, percentuale che può raggiungere il 69% in coloro che suonano un strumento musicale e il 41% in quanti si divertono con i cruciverba (per allenare la memoria, prova questo esercizio cliccando qui) .

È necessario rimanere mentalmente e socialmente attivi – ha dichiarato il professor Leandro Provinciali, Presidente SIN e Direttore Dipartimento di Scienze Neurologiche Ospedali Riuniti di Ancona – impegnandosi in attività sociali e ricreative come il volontariato, i viaggi, le attività di giardinaggio, la lettura, la scrittura ed esercizi di memoria. Accanto a tali aspetti è inoltre cruciale controllare i disturbi di ordine ansioso e depressivo e limitare ogni condizione stressante per le ripercussioni dimostrate sull’efficienza cognitiva”.

Fondamentale una diagnosi precoce di tutte le condizioni in grado di limitare le prestazioni cerebrali in età adulta o avanzata. Bisogna fare grande attenzione con le bevande alcoliche e l’uso razionale di farmaci attivi sul Sistema Nervoso Centrale.

Oltre a ciò, è opportuno valorizzare alcuni sintomi, apparentemente innocenti, che possono rappresentare elementi premonitori di malattie del cervello che possono presentarsi in seguito in maniera severa. Tali condizioni sono rappresentate da deficit transitori di forza o sensibilità di una parte del corpo, da disturbi di memoria, da alterazioni del sonno, dalla compromissione dell’equilibrio, dai disturbi del movimento, dalla compromissione del linguaggio.

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