Sessualità

Sexting: luci e ombre del sesso online per i più giovani

L'invio di messaggi sessualmente espliciti su Internet è sempre più diffuso tra gli adolescenti. Un potenziale pericolo ma anche un nuova e positiva forma di espressione della sessualità

Una nuova forma di sperimentazione sessuale o un potenziale canale di adescamento e molestie? Il sexting è entrambe le cose, non si può incasellare in un’unica categoria. Specialmente per gli adolescenti, che durante e anche dopo il Covid hanno trovato negli smartphone e in Internet i soli strumenti con cui alimentare cotte, infatuazioni e storie d’amore. Come rileva l’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss), due ragazzi su tre dichiarano di aver ricevuto almeno una volta messaggi sessualmente espliciti su internet. E una quota, anche se piccola, pari all’8,9%, riceve questi contenuti quasi quotidianamente.

Sexting, un fenomeno in aumento

I dati arrivano da un’indagine condotta dall’Osservatorio, basata sulle risposte di 3500 ragazzi fra gli 11 e i 24 anni a un questionario pubblicato sul sito Skuola.net lo scorso novembre. Mostrano che il sexting è un fenomeno in crescita tra gli adolescenti e i giovani adulti. «Rispetto alle indagini di qualche tempo fa, la ricezione di immagini sessuali via web è decisamente aumentata. Soprattutto tra le ragazze. Mentre analogamente al passato sono più i ragazzi a reagire con curiosità ed eccitazione e più le ragazze con imbarazzo e disagio» fa sapere Piero Stettini, psicoterapeuta e sessuologo clinico di Savona e vicepresidente Fiss.

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Per il 14,4 % dei ragazzi il sexting ha infatti destato curiosità, poco oltre il 10% si è sentito eccitato, il 13,5% ha percepito imbarazzo, mentre l’8% circa ha reagito con rabbia. Rispetto ai ragazzi più grandi, che reagiscono per lo più con indifferenza, sono soprattutto gli under 18, le ragazze e i giovani con orientamento eterosessuale e bisessuali a sentirsi più disturbati. Molti ragazzi, inoltre, sono consapevoli che il sexting condiviso, anche con il partner attuale, possa celare dei rischi. Ma che aspetti potenzialmente dannosi può avere il sexting tra i giovani?

I lati oscuri del sexting

«Dai rischi di coercizione, molestia, abuso, fino a quello di pedopornografia, perché le immagini sessuali di minori potrebbero entrare nel mercato pornografico» continua l’esperto. «È importante che i giovani sappiano che corrono il rischio della perdita di controllo sulle loro immagini. Perché una volta circolanti in rete potrebbero non essere tolte mai più e creare problemi nei futuri rapporti personali, sentimentali e persino lavorativi. E devono anche sapere che produrre e diffondere materiale sessuale riferito a minori costituisce reato di pornografia infantile perseguibile per legge. Altri rischi sono quelli di adescamento online e di cyberbullismo, fenomeno in forte crescita. Per non dimenticare il rischio di una sessualizzazione precoce dell’infanzia, che sappiamo essere dannosa allo sviluppo, o quello di una cosiddetta “violenza grigia”, costituita da forme di pressione sessuale provenienti dai partners e/o dai pari».

La pubblicazione di una foto o un video intimo condivisi senza il proprio permesso pare sia accaduto qualche volta solo a una minoranza del 5,3%. La maggior parte dice che non è mai successo, ma una quota pari al 13% si riserva la possibilità di non esserne sicuro. C’è pure chi ammette di averlo fatto. «I dati ci dicono che rimane una certa attrazione/curiosità per questa modalità che risulta intrigante e facilmente realizzabile. Ma manca purtroppo in questi casi la percezione di invasione di campo dell’altro. Il non rispetto e la prevaricazione di uno spazio personale» osserva Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa, direttrice dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma e past president Fiss. «In fondo anche questa è una forma di violenza che andrebbe più volte sottolineata. Il sexting può essere un gioco intrigante ma solo se condiviso!».

Come proteggersi

Chi è turbato dal sexting, lo subisce passivamente oppure lo fa per compiacere un partner, potrebbe esprimere il suo disagio a parole o cercare in qualche modo di proteggersi. «C’è una quota significativa di minori, soprattutto femmine e più giovani, che esprimono turbamento. Sarebbe bello che potessero esternare le proprie sensazioni, ponendo dei limiti, spiegando cosa si gradisce e cosa no. E valutando la reazione di amici/amiche e partners» consiglia Stettini.

«Se veramente ci tengono a noi, non insisteranno più di tanto. Se lo faranno sarà forse il caso di capire se quella relazione vada davvero bene per noi. È in ogni caso importante non isolarsi, comunicare con gli amici e gli adulti di fiducia, eventualmente chiedere consiglio a un esperto del consultorio o del centro giovani più vicino. Su questo come su altri fronti, sarebbe necessaria un’educazione all’affettività e alla sessualità diffusa nelle scuole, che partisse quantomeno dai primi anni della media inferiore».

I lati positivi del sexting

Il sexting ha però anche tanti lati positivi. Per chi lo fa rispettando l’altro, in modo attivo e con piacere, è prima di tutto un’espressione positiva della sessualità. «È l’altro lato di questo fenomeno. Il lato benigno» conclude il vicepresidente Fiss. «Nel senso che può costituire una sempre più diffusa forma di comunicazione fra i giovani (e non solo tra i giovani) tanto da esser stato definito “il flirt dei tempi moderni”. Non c’è dubbio che il sexting possa rappresentare una nuova forma di sperimentazione, di esplorazione nel processo di definizione dell’identità dell’adolescente e delle sue relazioni. Permette di affrontare e a volte superare tante insicurezze che tipicamente attraversano queste età».

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