Sessualità

Anziani, stressati, ansiosi: a chi fa bene la poesia

Imparare a memoria e ripetere versi e rime ha un effetto terapeutico nei momenti difficili e per certe patologie, come depressione e schizofrenia

Imparare a memoria una poesia e ripeterla può avere un effetto terapeutico in situazioni di difficoltà. E in alcuni casi può aiutare a combattere anche certe patologie (purché non in forma grave). Ecco quando è utile citare versi e rime (leggi: scrivere poesie aiuta a superare i problemi).

• Da anziani aiuta a tenere agile il cervello perché rafforza memoria, attenzione e concentrazione.

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• Nelle fasi critiche della vita, dà conforto rispecchiarsi in versi che parlino di un dolore analogo a quello che si prova.

• Quando si è stressati, ripetere una poesia a memoria può avere un effetto rilassante contro lo stress.

• Gli ansiosi possono superare qualcuna delle loro angosce. Già mettersi alla prova e riuscire a ricordare a memoria una poesia è un piccolo successo contro l’ansia.

• I depressi trovano in una poesia una voce cara che non sia quella dell’amico o del terapeuta che sta curando la loro depressione.

• La poesia può far bene anche a chi soffre di schizofrenia (non a tutti, però). Lo schizofrenico è immerso in un mondo di voci interiori che non controlla. Recitare versi, e quindi governare una voce, può aiutarlo a ritrovare una strada.

• L’esercizio è utile a chi ha disturbi borderline di personalità. Sono persone che non sanno stare alle regole e mantenere rapporti affettivi e di lavoro stabili. Il ritmo della poesia dà loro un aiuto.
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