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Rischio demenza: quanto è largo il tuo girovita?

Un imponente studio ha messo in correlazione l'ampiezza del girovita al rischio alto di sviluppare demenza. Ecco tutti i dettagli

L’obesità e l’inattività fisica sono da tempo considerati due fattori di rischio per sviluppare la demenza. Un nuovo studio però entra più nel dettaglio, dando i numeri del nostro girovita che indicano alte probabilità di ammalarsi di questa condizione neurodegenerativa. Insomma avere il girovita ampio impenna il rischio di sviluppare demenza.

Il pericolo per le donne parte dagli 85 centimetri, per gli uomini dai 90

Lo studio, condotto dalla Korea University di Seoul, è di quelli imponenti. I ricercatori hanno analizzato i dati di 870.000 persone con più di 65 anni. La metà dei partecipanti è stata seguita per almeno sei anni e mezzo. Il 13% di loro ha avuto una diagnosi di demenza.

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Il risultato è che più largo è il girovita, più alto è il rischio di demenza.

Rischio demenza: il ruolo del grasso viscerale 

Il problema vero, come sempre più ricerche stanno sottolineando, è il grasso viscerale. Si tratta di quello che si localizza tra gli organi interni del nostro addome e che è legato a tutta una serie di problemi di salute, soprattutto le malattie cardiovascolari.
Questo grasso addominale è così pericoloso che anche le persone che hanno un peso normale, se hanno però grasso viscerale, rischiano grosso.

Cos’è il grasso viscerale

Il grasso accumulato nella parte bassa del nostro corpo tende a trasformare il corpo nel cosiddetto fisico a pera: più stretto nella zona delle spalle e del petto, rispetto all’addome. Il grasso sottocutaneo, meno pericoloso di quello viscerale, tende invece a dare una forma di mela. Per intenderci il grasso sottocutaneo è quello che possiamo strizzare nelle nostre dita.

Il grasso viscerale invece è posizionato in profondità nella cavità addominale, riempendo lo spazio tra un organo e l’altro.

La presenza di questo tipo di grasso è stato legato a problemi metabolici e a un aumento di rischio per le malattie cardiovascolari e per il diabete di tipo 2. Nelle donne c’è un legame anche con il tumore al seno e problemi alla cistifellea.

Gli studi precedenti avevano usato come parametro l’indice di massa corporeo. Gli autori della nuova ricerca sostengono invece che sia la misurazione della circonferenza l’indice più affidabile. Questo è ancora più vero quando si parla di persone anziane. Queste perdono infatti tono muscolare, a scapito di un accumulo di grasso. Il risultato è che il peso rimane lo stesso, ma c’è un accumulo di grasso viscerale.

Rischio demenza: prevenire è possibile

 

Tenere sotto controllo il grasso viscerale è di grande importanza, perché oltre il 30% dei casi di demenza può essere evitato. Bisogna quindi mettere in atto qualsiasi strategia per limitare il rischio di una delle più grandi emergenze dei prossimi anni.

Secondo una ricerca, pubblicata sulla rivista Lancet, i fattori di rischio da evitare sono in tutto nove:

  1. la mancata di istruzione,
  2. la perdita dell’udito,
  3. il fumo,
  4. l’inattività fisica,
  5. l’isolamento sociale,
  6. l’ipertensione,
  7. l’obesità,
  8. il diabete di tipo 2,
  9. la depressione.

Questo studio è un’ulteriore conferma di quanto siano importanti gli stili di vita nell’aumentare o nel ridurre il rischio di demenza.

FONTE: Obesity

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