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Quali sono gli effetti della cocaina sul cervello?

Un nuovo studio mette in luce l'interruzione delle comunicazione tra aree del cervello quando si fa uso della sostanza stupefacente

Arriva un nuovo studio dell’Università della Carolina del Nord negli Stati Uniti sugli effetti della cocaina sul cervello, che ne dimostra ancora una volta le conseguenze nefaste.

Il suo uso prolungato colpisce le connessioni tra le reti neurali cruciali nel cervello, cioè reti di neuroni, le cellule cerebrali, interrompendone le comunicazioni. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica The Journal of Neuroscience. Già altri studi avevano dimostrato i danni sul cervello, ma questa ricerca individua le aree più colpite.

Gruppo San Donato

La ricerca sugli effetti della cocaina sul cervello

Per comprendere quali fossero gli effetti della cocaina sul cervello i ricercatori hanno utilizzato il modello murino, cioè topi, perché simili agli esseri umani per quanto riguarda lo sviluppo, la fisiologia e il genoma.

Il gruppo di ricerca ha somministrato agli animali cocaina per dieci giorni consecutivi. Durante tutto l’esperimento gli scienziati li hanno sottoposti a tecniche avanzate di neuroimaging. In questo modo hanno identificato i cambiamenti nelle dinamiche della loro rete cerebrale.

Salta la comunicazione tra aree del cervello tra gli effetti della cocaina sul cervello

I risultati hanno dimostrato la presenza di importanti alterazioni nella comunicazione tra le reti neurali. Le più colpite sono le connessioni responsabili della concentrazione, degli impulsi o della capacità di sentirsi motivati.

Naturalmente più giorni passavano in cui i topi assumevano cocaina, maggiori erano questi cambiamenti. In pratica i ricercatori hanno dimostrato che la dipendenza da cocaina incide negativamente sulla maniera in cui le persone reagiscono a situazioni quotidiane normali.

Colpite anche due zone fondamentali per risposta emotiva ed immaginazione di eventi futuri

Gli esperti hanno indagato anche gli effetti sulla corteccia insulare anteriore (AI) e sulla corteccia retrospleniale (RSC).

  • La corteccia insulare anteriore, chiamata anche insula, si trova in un’area molto profonda del cervello, tra il lobo temporale e quello frontale. È fondamentale nelle riposte ai processi legati all’emotività, alla memorizzazione e alla conversione dei segnali in sensazioni, come la fame e la necessità di assumere droghe.
  • Dalla corteccia retrospleniale dipende la memoria episodica, l’orientamento e l’immaginazione di eventi futuri.

Queste due aree diventano un bersaglio dei cambiamenti comportamentali associati all’uso di cocaina. Del resto – sottolineano i ricercatori – il nostro cervello funziona esattamente come un’orchestra, dove ogni elemento è essenziale per creare la melodia musicale. Senza comunicazioni, interrotte dalla cocaina, il cervello non riesce più a funzionare come dovrebbe.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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