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Psicofarmaci assunti con alcol o droga: ecco cosa si rischia

Attenzione massima per la moda che vede in forte crescita l'uso di questi farmaci per lo "sballo". Ecco le interazioni con alcol e altre sostanze stupefacenti

Psicofarmaci assunti con alcol o droga. Quali sono gli effetti dell’assunzione contemporanea di questa categoria di farmaci con alcolici o sostanze stupefacenti? Bisogna subito dire che il modo in cui una persona reagisce alle droghe è sempre diverso a seconda della situazione fisica e psicologica al momento dell’utilizzo. La prima grande distinzione è tra l’uso di ansiolitici o di antidepressivi. In linea generale con i primi il rischio è di un aumento dei loro effetti narcolettici, con i secondi che non funzionino.

L’effetto rebound degli antidepressivi

Abbiamo già parlato dell’effetto rebound degli antidepressivi. Quando si decide di smettere di assumerli non si può farlo completamente. Occorre un periodo intermedio in cui piano piano si assumono dosi sempre più piccole, sulla falsariga di quello che avviene con i farmaci a base di cortisone. Altrimenti si rischiano effetti indesiderati anche pesanti.

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Psicofarmaci assunti con alcol o droga

La cronaca ci parla spesso del fatto che i giovani e i giovanissimi assumono psicofarmaci a volte senza la prescrizione di un medico. Si tratta di uno “sballo” meno rischioso dal punto di vista legale, ma non certo per gli effetti sulla salute. Gli psicofarmaci fanno calare l’inibizione, riducono l’ansia, rilassano e causano brevi perdite di memoria. Un po’ quello che in molti cercano da alcol o sostanze stupefacenti. Il pericolo però è alto.

Cristi di astinenza da psicofarmaco

Le crisi d’astinenza possono provocare depressione, apatia, emicranie, tremori, crampi, nausea, agitazione, tachicardia, ipertensione, incapacità di concentrazione, disturbi del sonno, vertigini, convulsioni. Il corpo sviluppa una tolleranza sempre più forte verso queste sostanze. Così per ottenere l’effetto voluto, occorrono sempre dosi più alte.

Psicofarmaci e alcol

Un cocktail micidiale è quello tra psicofarmaci e alcol. I motivi sono molti. Innanzitutto per quanto riguarda gli ansiolitici, l’alcol ne potenzia gli effetti. Quindi più si beve, più l’effetto del farmaco sarà importante, fino a non riuscire ad esempio a risvegliarsi più. Assumerli contemporaneamente, oltre a una riduzione dei riflessi, può determinare profonda sedazione e fenomeni ipotensivi anche gravi. Effetti che possono manifestarsi anche se l’alcol è assunto a distanza di alcune ore dal farmaco. Con gli antidepressivi il problema è che l’alcol non fa funzionare il principio attivo. Altera la capacità di questa categoria di farmaci di cambiare lo sbilanciamento chimico e può peggiorare l’umore. Quindi, se siete già depressi e ansiosi, potreste sentirvi peggio.

Antidepressivi e cannabis

Qui dipende molto da quanto THC contenga la cannabis che si usa. Ovviamente non è facile saperlo, perché essendo illegale nessuno può dirlo con certezza. Se la cannabis ha un tasso di THC leggermente superiore alla media, avrai un maggior effetto eccitante, euforico e, in qualche caso, un po’ d’ansia. L’ansia può durare anche a lungo.

MDMA e antidepressivi

L’MDMA è una sostanza stupefacente famosa per gli effetti euforizzanti. Assunta insieme agli antidepressivi ne limita gli effetti della droga. L’MDMA induce un grande rilascio di serotonina, dal quale deriva il senso di euforia. Gli antidepressivi inibiscono questo rilascio. Qui il rischio sta nel fatto che si è portati a esagerare con le dosi, rischiando anche la cosiddetta sindrome serotoninergica. Si tratta di un esagerato aumento della serotonina. Le conseguenze? Irritabilità, rigidità muscolare, spasmi, confusione, nausea e persino la morte, qualora non venisse trattata.

Cocaina e antidepressivi

Anche la cocaina è un potente stimolante, che induce il rilascio di grandi quantità di serotonina. Questa condiziona contrasta notevolmente gli effetti degli antidepressivi. Il cosiddetto down da cocaina diventa più grave.

FONTE: Istituto Superiore di Sanità 

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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