Salute

Morbo di Crohn: allarme per la mancanza di un farmaco

L'appello dell'Agenzia italiana del farmaco. I pazienti: «Senza medicine, la qualità della nostra vita è pessima»

Manca il principio attivo per produrre il Questran, un farmaco poco costoso, ma efficace contro il morbo di Crohn. Qui trovi la guida completa sul morbo di Crohn È insostituibile soprattutto per i pazienti che sono stati sottoposti a intervento chirurgico. Comprensibile la loro preoccupazione, che li ha portati a tempestare di chiamate le farmacie italiane, ma anche gli ospedali, le Asl, fino al ministero della Salute. Il sito dell’Agenzia italiana del farmaco spiega che la carenza è dovuta a problemi di produzione legati alla fornitura del principio attivo e dovrebbe terminare entro il prossimo 28 febbraio.

Scegliete un farmaco alternativo

L’Aifa consiglia ai pazienti di rivolgersi al medico per valutare il ricorso a un medicinale alternativo, idoneo per la cura della propria patologia. Se dovesse rendersi necessario attivare la procedura per l’importazione di un medicinale analogo autorizzato all’estero, occorre rivolgersi a una struttura sanitaria.

Gruppo San Donato

Per ridurre al minimo le difficoltà legate alla carenza dei medicinali e come previsto dalle normative vigenti, l’Agenzia Italiana del Farmaco rilascia, infatti, alle strutture sanitarie che ne facciano richiesta l’autorizzazione all’importazione di un medicinale analogo autorizzato all’estero. Il modulo di richiesta, disponibile nella sezione “Carenze e indisponibilità” del sito AIFA, deve essere inoltrato dalla struttura sanitaria, mediante posta certificata, all’Ufficio Qualità dei Prodotti dell’Agenzia a questa e-mail qualita.prodotti@pec.aifa.gov.it

La preoccupazione dei pazienti

I pazienti però sostengono come non esista un farmaco alternativo altrettanto efficace, soprattutto per chi è stato operato. «Senza quel farmaco siamo come invalidi, siamo costretti a stare chiusi in casa perché abbiamo bisogno continuo della toilette» spiega all’ANSA Margherita Guasparini, una paziente di Lucca che sta cercando il Questran in tutta Italia, come tanti altri che soffrono della stessa patologia.

Fonti: Aifa 

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