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Il ’jetlag sociale’: dormire troppo nel weekend può fare male al metabolismo

Cambiare l'orario alla sveglia e posticipare il momento di coricarsi possono aumentare il rischio di disturbi metabolici, tra cui obesità e diabete.

Trascorrere il sabato e la domenica in pigiama, passando dal letto al divano e dal divano ancora al letto, è un abitudine di molti. Ma se dormire qualche ora più del solito serve a scrollarsi di dosso frenesia e stanchezza della settimana appena conclusa, può purtroppo minare al buon funzionamento del metabolismo e aumentare il rischio di obesità. La conferma arriva dalla rivista International Journal of Obesity che, con una ricerca inglese, fornisce le nuove evidenze dell’impatto negativo sulla salute del cosiddetto jetlag sociale.

 

A indagare recentemente il fenomeno, in crescita nei Paesi europei, è stato un team del Medical Research Council Harwell, nel Regno Unito. Il jetlag sociale consiste nel drastico cambiamento delle abitudini legate al sonno – l’orario della sveglia e quello di coricarsi – che si mette in atto nel weekend: se dal lunedì al venerdì gli impegni personali e di lavoro spingono a essere più regolari nel sonno, nel fine settimane la parola d’ordine è ‘niente regole’ e si finisce per andare contro l’orologio biologico che scandisce il ritmo sonno/veglia.

Gruppo San Donato

 

Sottoponendo oltre 800 individui a esami specifici, tra cui la misura del BMI (‘body mass index’, indice di massa corporea) e della circonferenza addominale, proteina C-reattiva ed emoglobina glicata (due importanti parametri per definire diabete e iperglicemia), i ricercatori britannici hanno correlato lo stato metabolico dei partecipanti alle loro abitudini riguardo il sonno e il cronotipo. «La nostra ricerca conferma risultati di studi precedenti che hanno associato persone con un jetlag sociale più marcato a un incremento dell’indice di massa corporea, ma questo è il primo studio a suggerire che una variazione di orari può anche incidere sul rischio di malattie correlate all’obesità».

 

E a differenza del jetlag che insorge dopo un lungo viaggio, causa di problemi metabolici transitori, chi soffre di fuso orario da weekend può manifestare disturbi cronici che possono sfociare in sovrappeso, obesità, diabete o malattie cardiovascolari. I risultati dello studio, secondo gli scienziati, rafforzano la tesi attuale che «vivere in contrasto al nostro orologio biologico, anche solo lievemente, può essere parte del problema obesità e delle malattie correlate». Del resto avere orari regolari per svegliarsi e addormentarsi rientra nelle regole per i sogni d’oro suggerite dagli esperti.

 

CP

 

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