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I vaccini non aumentano il rischio di sclerosi multipla

I risultati non lasciano spazio a dubbi: non c'è alcun legame. Anzi sembrerebbe il contrario, ma occorrono nuovi studi

Nessun legame tra vaccini e sclerosi multipla. Un imponente studio conferma che le vaccinazioni non sono un fattore di rischio per la sclerosi multipla. Al contrario, i risultati rivelano un consistente legame tra alti tassi di vaccinazioni e basse probabilità di sviluppare la condizione. La ricerca è stata condotta in Germania alla Techinical University di Monaco di Baviera. I ricercatori in forza all’ateneo tedesco hanno analizzato i dati di oltre 200.000 persone, rappresentative della popolazione in generale. Tra di loro anche 12.226 persone con una diagnosi di sclerosi multipla. Scopri qui tutti i sintomi della sclerosi multipla.

Sul web, molti blog legano sclerosi multipla e vaccini 

In Rete si trovano diversi siti che sostengono che le vaccinazioni aumentino le possibilità di sviluppare questa condizione. Così il professor Bernhard Hemmer, direttore del Dipartimento di Neurologia dell’ospedale tedesco, insieme ai suoi colleghi ha svolto dei test per verificare questa ipotesi.

Gruppo San Donato

Il team ha analizzato le informazioni in modi differenti per raggiungere risultati incontrovertibili. Gli scienziati hanno confrontato persone con la sclerosi multipla, con persone senza sclerosi multipla.

Quali vaccini sono stati analizzati?

I dati comprendevano informazioni sulle vaccinazione:

 

  • varicella,
  • morbillo,
  • parotite,
  • rosolia,
  • l’influenza,
  • il meningococco e il pneumococco,
  • l’HPV,
  • per l’epatite A e B,
  • per l’encefalite trasmessa dalle zecche.

Vaccini e sclerosi multipla: su cosa si basa la ricerca tedesca 

I ricercatori hanno usato degli strumenti statistici per valutare il legame tra la sclerosi multipla e le vaccinazioni nei cinque anni successivi alla diagnosi.

I risultati hanno escluso che la vaccinazione possa essere un fattore di rischio. Gli esperti hanno rivelato che nei 5 anni precedenti la diagnosi i partecipanti che hanno sviluppato la sclerosi multipla hanno ricevuto meno vaccinazioni, rispetto a coloro che non hanno sviluppato la condizione. In sostanza le possibilità di sviluppare la sclerosi multipla era inferiore in chi si era vaccinato. La situazione è identica per tutti i vaccini verificati.

Le ipotesi dei ricercatori

I ricercatori suggeriscono che una ragione potrebbe trovarsi nel fatto che le persone che hanno sviluppato la sclerosi multipla sperimentano i sintomi molto prima della diagnosi. Così probabilmente evitano di sottoporsi a vaccinazione per non stressare il loro sistema immunitario.

In ogni caso, affermano gli esperti, visto la mole dei dati analizzati, si può affermare che non ci sia alcuna prova scientifica che le vaccinazioni possano aumentare il rischio di sclerosi multipla.

I numeri della sclerosi multipla 

In Italia sono circa 114.000 gli uomini e le donne che devono convivere con i sintomi di una malattia che può indurre disabilità progressiva. Più di 3.400 sono i nuovi casi che si registrano in un anno, e la diagnosi arriva la maggior parte delle volte tra i 20 e i 40 anni di età.

Le cure contro la sclerosi multipla hanno come obiettivo quello di prevenire le ricadute e l’estendere il tempo tra una ricaduta e l’altra. In pratica agiscono cercando di arrestare la progressione della malattia.

Agire il prima possibile è quindi fondamentale, perché prima si iniziano le cure, minori saranno i danni irreversibili al sistema nervoso.

FONTE: Neurology 

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