Benessere

Crioterapia: cos’è, come funziona, quali sono i benefici

Dalla criosauna ai crioultrasuoni, la terapia del freddo è sempre più in voga tra gli sportivi (ma non solo). Ecco quali sono le tipologie esistenti e a cosa servono

Vi siete mai chiesti come mai si suggerisce sempre di applicare il ghiaccio in caso di traumi muscolari, infortuni, estrazioni dentali? Le proprietà del freddo sono note sin dall’antichità: è analgesico (l’ipotermia a livello della pelle impedisce la trasmissione degli impulsi dolorosi), allevia il gonfiore grazie all’effetto vasocostrittivo impedendo lo stravaso di sangue nei tessuti, ed è miorilassante, perché, a temperature così basse, i muscoli non riescono a restare contratti. È da qui che nasce la “crioterapia” (letteralmente: cura con il freddo), molto in voga tra gli sportivi professionisti ma anche tra quelli amatoriali sia dopo un allenamento che dopo un infortunio.

Il freddo può essere applicato in vari modi e con diversi strumenti: per questo l’ideale è rivolgersi a un centro specializzato in medicina dello sport e in riabilitazione, dove gli esperti potranno consigliare il trattamento più adatto, assicurandone la corretta applicazione.

Gruppo San Donato

Quali sono i diversi tipi di crioterapia?

Criosauna

È una sorta di cella frigorifera. All’interno della cabina viene vaporizzato azoto liquido, un gas che evapora raggiungendo temperature comprese tra i 120 e i 170 gradi sotto zero, creando un ambiente secco e asciutto. Il trattamento deve essere molto breve, circa 2-3 minuti. Il paziente, che può rimanere con gli indumenti intimi, durante la seduta può tranquillamente conversare con l’operatore e controllare visivamente la temperatura che si sta utilizzando; il tutto nel massimo comfort e sicurezza. Un ciclo di trattamento prevede in media 10 sedute.

Crioterapia freddo-localizzata

Un’attrezzatura produce un getto d’aria a una temperatura variabile tra 0 e -30 gradi; l’operatore lo direziona verso la parte da trattare, mantenendolo in posizione per 10 minuti. Si tratta di un metodo semplice che assicura benefici soprattutto nel caso di patologie infiammatorie, contratture muscolari, rigidità post-traumatiche. Il numero di sedute necessarie è variabile, anche se un ciclo standard di terapia ne comprende 10.

Crioterapia a immersione

In apposite vasche riempite di acqua e ghiaccio (circa 5-10 gradi) si immerge tutto il corpo oppure solo una parte (per esempio, una gamba o un braccio). Questa pratica, molto diffusa soprattutto in alcuni sport come rugby, football e calcio, riduce l’indolenzimento muscolare, favorisce un veloce recupero, diminuisce dolori articolari e muscolari. Di solito, occorre immergersi nel bagno per un minuto e poi stare due minuti fuori dall’acqua, ripetendo la sequenza da tre a sei volte. Solo nel caso di allenamenti molto intensi è consigliato un bagno freddo di 15 minuti.

Crioultrasuoni

Questa terapia associa i benefici della crioterapia con quelli degli ultrasuoni. Si pratica utilizzando un moderno strumento, che ha la testa dell’ultrasuono raffreddata (a una temperatura compresa tra -5 e 0 gradi). Le applicazioni, che durano 10-15 minuti, hanno un effetto benefico contro infiammazione, gonfiore, dolore, contratture. Sono necessarie più sedute, circa 10-12.

Tutti questi trattamenti sono controindicati in caso di particolare sensibilità al freddo, ferite, vesciche, disturbi alla circolazione, fenomeno di Raynaud.

Cosa succede al corpo durante la crioterapia?

«Premesso che nel nostro corpo abbiamo 2 metri quadrati di pelle e terminazioni nervose, la cute contiene circa 1 litro e mezzo di sangue. Quando la cute viene a contatto con il freddo secco prodotto dall’azoto liquido – spiega Umberto Tirelli, Direttore Scientifico e Sanitario della Clinica TIRELLI MEDICAL – si crea una vasocostrizione cutanea, che invia un forte messaggio all’ipotalamo nel nostro cervello, che controlla il sistema immunitario.

L’ipotalamo reagisce con una vasodilatazione sistemica che determina un potenziamento della circolazione. Il sangue, più ossigenato, purifica i tessuti e allontana i mediatori chimici delle varie malattie. Lo shock termico così prodotto riattiva il sistema immunitario e rigenera il corpo e la mente eliminando i mediatori chimici della fatica, del dolore, della contrattura, dell’infiammazione e delle malattie sistemiche». Unica raccomandazione: poiché questa procedura può portare a rialzi pressori, chi è a rischio deve controllare la pressione arteriosa prima e dopo ogni seduta.

Crioterapia: per quali patologie è indicata?

La crioterapia viene usata nel trattamento di vari tipi di patologie, sia acute che croniche, in associazione ai trattamenti classici medici e chirurgici. Le sessioni ideali per questa terapia vanno da 10-15 sessioni di crioterapia da 2 a 3 minuti da praticarsi in 2-3 settimane, eventualmente dopo il trattamento sistemico di altro tipo per esempio l’ossigeno-ozonoterapia o in alternanza ad essa. Il trattamento con il freddo è indicato in modo particolare per:

  • fibromialgia e sindrome da stanchezza cronica;
  • dolori articolari su base artrosica-degenerativa;
  • lombosciatalgia da disfunzione del disco intervertebrale (ernie e protrusioni);
  • lombalgia artrosica;
  • cervicalgia da artrosi o ernie e protrusioni cervicali;
  • patologie infiammatorie dell’apparato locomotore come l’artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite reattiva e spondiloartrite sieronegativa;
  • postumi dolorosi di traumi acuti e da sovraccarico ad articolazioni, tendini e muscoli;
  • artropatia gottosa, artrite psoriasica;
  • patologie autoimmuni come lupus eritematoso sistemico;
  • osteoporosi primaria e secondaria (prevenzione);
  • paresi e contratture spastiche delle estremità;
  • sclerosi multipla;
  • dermatite atopica;
  • asma bronchiale.

Che effetti dobbiamo aspettarci?

I risultati a breve termine, ottenibili già dopo pochi minuti/ore dalla crioterapia total-body sono:

  • diminuzione dello spasmo muscolare;
  • riduzione dell’edema;
  • stimolazione del sistema immunitario;
  • riduzione della rigidità articolare mattutina.

Dopo una serie di trattamenti osserviamo i seguenti risultati:

  • riduzione del dolore e della stanchezza;
  • miglioramento della mobilità articolare grazie ad un effetto antinfiammatorio e a un effetto miorilassante;
  • aumento dei livelli di forza muscolare;
  • miglioramento dell’umore e della condizione fisica generale, come coadiuvante in programmi di dietoterapia, aumentando il dispendio energetico;
  • aumento della circolazione sanguigna;
  • apporto di ossigeno e di nutrienti all’intero organismo;
  • eliminazione di tossine;
  • stimolazione del rilascio di endorfine e adrenalina;
  • riduzione dello stress e del livello di ansia ed irritabilità.

Crioterapia: perché la fanno gli sportivi?

La crioterapia è diventata per molte squadre professionistiche una pratica moderna per il trattamento degli infortuni, per il miglioramento dell’efficienza fisica e per il recupero della fatica muscolare. Attraverso una migliore irrorazione sanguigna dei tessuti, all’aumento della sintesi proteica e allo spiccato effetto antiossidante che esercita, la crioterapia permette di ottenere:

  • l’incremento dell’efficienza del tono muscolare;
  • un miglior recupero dopo lo sforzo fisico;
  • potenziamento dei processi fisiologici di guarigione post infortunio;
  • marcata attività analgesica ed antinfiammatoria, che permette di ridurre l’uso di farmaci;
  • rilascio di endorfine che riducono stati di stress e diminuiscono i livelli di ansia ed irritabilità.

In ambito sportivo la crioterapia è adatta sia all’atleta professionista sia a quello amatoriale per:

  • lesioni muscolari (contratture, strappi, contusioni ecc.);
  • stati di affaticamento;
  • sindromi mio-fasciali;
  • tendiniti acute o da sovraccarico;
  • lesioni cartilaginee e capsulo-ligamentose;
  • rigidità articolari post-intervento chirurgico.

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