Salute

Come vive una persona con Crohn?

Questa infiammazione cronica del tratto gastrointestinale mette a dura prova chi ce l'ha. Ecco perché e quali sono i bisogni ancora insoddisfatti

Quella di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano, si presenta prevalentemente in età giovanile (20-30 anni) e mette a dura prova chi ne soffre. Per conoscere cause, sintomi e cure, guardate la nostra videointervista al gastroenterologo Alessandro Armuzzi.

Come vive una persona con Crohn?

Quali sono le ripercussioni sulla qualità di vita delle persone con malattia di Crohn? E quali sono i loro bisogni ancora insoddisfatti? Lo abbiamo chiesto a Salvo Leone, Direttore generale dell’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (AMICI Onlus) in questa videointervista.

Gruppo San Donato

Si può prevenire la malattia di Crohn?

Sfortunatamente non si conoscono azioni che possono aiutare a prevenire lo sviluppo della malattia di Crohn. Ci sono però dei mezzi per rallentarne l’evoluzione:

  1. la prima regola è quella relativa alla diagnosi precoce. Se per più di un mese si soffre di diarrea e dolori addominali o anche uno solo di questi sintomi, bisogna chiedere un esame del sangue, delle feci, un’ecografia o una risonanza magnetica.
  2. Una volta che si scopre la malattia per cercare di evitare le complicanze
    bisogna sottoporsi sempre a esami del sangue e delle feci ogni 6-12 mesi, fare un’ecografia o una risonanza magnetica almeno ogni anno. Se necessario a questi esami si può aggiungere una colonscopia.
  3. Una delle complicazioni più serie che possono vivere una persona con Crohn è il possibile sviluppo di neoplasie intestinali. Occorre eseguire una colonscopia con biopsie seriate ogni 12 mesi in caso di morbo di Crohn estesa nel colon, a partire dai 10 anni dalla diagnosi.
  4. Se ci si sottopone a terapie immunosoppressive croniche per la malattia di Crohn, bisogna eseguire la vaccinazione anti-influenzale ogni 12 mesi, vaccinazione anti-pneumococco ogni 5 anni, e vaccinazione per l’epatite B al momento della diagnosi, se non già effettuata. Nelle donne, è consigliato, in questi casi, anche la vaccinazione per l’HPV. In questo modo si possono prevenire diverse infezioni.

Chiara Caretoni

 

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