Salute

Come rafforzare le difese immunitarie

Avere un sistema immunitario efficiente è sempre importante ma in questo periodo di emergenza sanitaria nazionale lo è ancor di più. Ecco le sostanze utili per potenziare il nostro scudo di difesa

Mettere in pratica le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute è fondamentale per limitare il contagio da Coronavirus. È altrettanto importante, di questi tempi, rafforzare il sistema immunitario, cioè lo scudo di difesa dell’organismo.

L’importanza di rafforzare le difese immunitarie

«Il nostro corpo può essere paragonato a un castello che, d’improvviso, viene assediato da un esercito straniero», chiarisce Fabrizio Pregliasco, virologo al dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi. «Il guardiano, ossia il sistema immunitario, riconosce i nemici, in questo caso il SARS-CoV-2, e contro di loro scatena i suoi soldati: i globuli bianchi specializzati, cioè linfociti T e linfociti B, prodotti da midollo osseo, milza, fegato, ma anche neutrofili e macrofagi. Se le difese funzionano bene, i guerrieri saranno veloci e riusciranno a sconfiggere il nemico più facilmente. Se, invece, funzionano male, i soldati saranno meno reattivi. Il rischio è che abbiano armi spuntate e che così i nemici possano avere la meglio».

Gruppo San Donato

Difese immunitarie basse: i segnali

Avere le difese immunitarie basse può, pertanto, essere un problema per la salute, in quanto si è maggiormente esposti alle infezioni e alle malattie. Tra i campanelli d’allarme che avvertono che le difese sono sotto il livello di guardia ci sono stanchezza, inappetenza, comparsa di Herpes simplex (la «febbre» sulle labbra). Ricordiamoci, inoltre, che il sistema immunitario tende naturalmente a indebolirsi con l’invecchiamento.

Gli integratori per potenziare le difese immunitarie

Se il vostro menù è vario e ricco di frutta e verdura di stagione (clicca qui per sapere quali sono i cibi giusti per rafforzare le difese immunitarie), probabilmente assumete già la corretta quantità di antiossidanti e altre sostanze dall’azione immunomodulante, che supportano cioè il sistema immunitario. Se invece la vostra alimentazione è carente di alcuni nutrienti o siete in una condizione di particolare stress e affaticamento, potrebbero esservi di aiuto gli integratori, da acquistare in farmacia, parafarmacia, erboristeria senza ricetta, ma comunque sempre dietro indicazione del medico. Di solito è consigliata l’assunzione a cicli, con un periodo di sospensione, rispettando le modalità di somministrazione e il dosaggio indicati sul foglietto illustrativo contenuto nella confezione. Ecco quelli più utili.

Zinco

È un minerale in grado di aiutare l’organismo a difendersi. Agisce paralizzando i virus e impedendo loro di replicarsi. Un’altra ipotesi suggerisce un’azione immunostimolante. Si trova sotto forma di bustine o compresse. Se durante il trattamento avvertite sintomi come nausea, vomito, diarrea, consultate il medico. Ci sono anche tanti alimenti ricchi di zinco: ecco quali sono.

Probiotici

Una ricerca dell’Università degli Studi di Milano, pubblicata sul Journal of Clinical Gastroenterology, ha dimostrato che l’impiego costante di probiotici riduce i casi di infezione e rende le forme influenzali meno aggressive. Sono particolarmente efficaci i bifidobatteri (Bifidobacterium lactis) e i lattobacilli (Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus plantarum). Si trovano in bustine o in fiale (alcune da conservare in frigo). Sui probiotici non sono state registrate controindicazioni e non sembrano esserci effetti collaterali. Scopri la differenza tra probiotici e prebiotici.

Vitamina C

Grazie al suo potere antiossidante (scopri anche gli altri benefici della vitamina C), aiuta le cellule a difendersi con maggiore efficacia dagli attacchi esterni. Gli integratori sono venduti sotto forma di capsule effervescenti, tavolette, pastiglie, pillole. La vitamina C è controindicata in caso di insufficienza renale.

Vitamina D

Stimola le difese immunitarie. Gli integratori si trovano sotto forma di capsule. L’assunzione è controindicata per chi soffre di ipertiroidismo o malattie renali. Un sovradosaggio può comportare nausea, vomito, perdita di peso, aumento della diuresi, aumento della sete, debolezza generalizzata, sonno, cefalea. Vitamina D: 5 consigli per farne incetta

Vitamina E

È composta da tocoferolo e tocotrienolo, elementi che riducono lo stress ossidativo delle cellule del sistema immunitario, aiutandole a combattere i virus. Gli integratori (ma ci sono anche tanti cibi ricchi di vitamina E: ecco quali) si trovano sotto forma di pastiglie, spesso in abbinamento con altre vitamine e minerali. Tra gli effetti collaterali, una possibile diminuzione dell’aggregazione piastrinica e dei fattori di coagulazione. La vitamina E è sconsigliata durante la chemioterapia o la radioterapia.

Omega-3

Gli acidi grassi omega-3 sono precursori delle prostaglandine, sostanze simili agli ormoni, che attenuano le infiammazioni, modulando l’attività del sistema immunitario. Sono in vendita sotto forma di capsule. Si sconsiglia l’assunzione a chi prende anticoagulanti, come aspirina o warfarin.

Carotenoidi

Precursori della vitamina A, i carotenoidi sono in grado di stimolare le difese immunitarie. Tra gli effetti collaterali del sovradosaggio, un’eventuale colorazione gialla dei palmi delle mani e dei piedi. Un aiuto dalle piante Anche alcune piante possono rinforzare le difese immunitarie, «armandole» contro i virus.

Echinacea

È una pianta originaria del Nord America che rinforza il sistema immunitario. In particolare, potenzia l’attività dei fagociti, cellule che catturano e digeriscono gli aggressori dell’organismo. Con il termine echinacea si definiscono tre specie diverse, tutte usate in fitoterapia: Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia, Echinacea pallida. Di tutte si utilizzano le radici e dell’Echinacea purpurea anche la pianta intera. In commercio si trovano diverse preparazioni: succo, soluzioni idroalcoliche, estratti secchi. Non può assumere l’echinacea chi soffre di malattie autoimmuni e chi assume farmaci immunosoppressori.

Ginseng

Gli estratti di questa pianta conosciuta da millenni per le sue virtù tonificanti ed energizzanti aiutano a incrementare le quantità di interferone, una classe di proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario in risposta all’attacco di agenti esterni. Esistono vari tipi di ginseng, ma il migliore è il Panax (rosso coreano). L’estratto è disponibile in varie formulazioni, come capsule, compresse, tavolette, sciroppo. È controindicato durante la gravidanza e l’allattamento ed è sconsigliato a chi soffre di ipertensione. Può provocare disturbi intestinali e diarrea.

Olivello spinoso

È un arbusto selvatico originario della Cina, che cresce nelle ghiaie dei fiumi e dei torrenti. Contiene notevoli quantità di vitamina C, ma anche vitamine A, E, P e alcune vitamine del gruppo B, oltre a vari minerali come ferro, calcio, magnesio, rame. In alcuni studi sperimentali, gli estratti dai germogli di foglie di questa pianta, disponibili sotto forma di compresse, capsule, succo, sciroppo, hanno evidenziato la capacità di rinforzare le difese immunitarie. In particolare, sembrano potenziare l’azione svolta dai macrofagi, le «cellule-spazzino» specializzate nell’eliminare virus e altri germi. L’olivello spinoso è sconsigliato a chi soffre di calcoli renali.

Rosa canina

È un’ottima fonte di vitamina C, ma anche di altre vitamine (A, E, K e alcune del gruppo B). Contiene, inoltre, acido folico, flavonoidi, tannini, carotenoidi, acidi grassi, sali minerali. È stato dimostrato da vari studi che svolge un’azione di rafforzamento generale dell’organismo e, in particolare, del sistema immunitario.

Bacche di goji

Il goji è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di melanzane, pomodori, patate, peperoncini e peperoni), che cresce in Tibet, in Mongolia e in alcune province della Cina. Nelle sue bacche, che si possono trovare essiccate o sotto forma di capsule, compresse o succo concentrato, sono contenuti flavonoidi e beta-carotenoidi, ma anche vitamine C e del gruppo B, aminoacidi essenziali, minerali come calcio, magnesio, potassio, selenio e fosforo. Secondo alcuni recenti studi, il goji sarebbe in grado di promuovere l’attività delle cellule dendritiche, sorta di «sentinelle» in grado di catturare gli agenti patogeni che minacciano la salute dell’organismo. Non può assumere le bacche di goji chi prende farmaci anticoagulanti, antipertensivi e antidiabetici (leggi qui tutte le controindicazioni).

Papaya fermentata

È un estratto che si ottiene da una manipolazione che l’uomo opera sul frutto. La polpa, liberata dai semi e dalla scorza, viene sottoposta a processi di fermentazione (di durata variabile) sfruttando l’azione di alcuni lieviti. Disponibile in bustine e in compresse, contiene un’elevata quantità di enzimi antiossidanti. Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Texas University, negli Stati Uniti, e pubblicato sul Journal of biological regulators and homeostatic agents, si è dimostrata efficace nella prevenzione delle infezioni alle vie aeree superiori, rinforzando le difese immunitarie. È controindicata durante la gravidanza e l’allattamento, in chi soffre di disturbi gastrointestinali e in chi sta assumendo farmaci anticoagulanti. Scopri la differenza tra papaya fresca e fermentata

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