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World Toilet Day: un bagno pulito ti salva dalle malattie

La celebrazione della Giornata Mondiale della Toilette compie vent'anni. Occhi puntati sull'emergenza sanitaria

Il World Toilet Day è una celebrazione da sempre sottovalutata in Occidente in generale e in Italia in particolare. Questo perché la stragrande maggioranza delle persone ha un bagno in caso.

World Toilet Day: in Italia 360.000 persone non hanno il bagno in casa

Non tutti però. Nell’Unione europea il 2,1% dei cittadini non ha a disposizione un WC in casa. In alcuni Paesi dell’Est come la Romania il dato è altissimo: parliamo di oltre il 27% della popolazione. In Italia la situazione è migliore: lo 0,6% dei nostri connazionali non ha un bagno in casa. Pochi, ma pur sempre 360.000 persone. I dati arrivano da Eurostat.

Gruppo San Donato

La situazione nel mondo

Nei Paesi poveri o in via di sviluppo la situazione è invece drammatica. Vivono senza un bagno in caso oltre 3 miliardi e mezzo di persone. Per questo motivo oltre 700 bambini sotto ai cinque anni perdono la vita per malattie intestinali gravi. Queste persone hanno a disposizione solo acqua contaminata, perché non esiste per loro una rete fognaria. Le conseguenze sono palpabili anche sull’alimentazione. Perché le colture alimentari utilizzano quell’acqua.

World Toilet Day: la mancanza di servizi igienici ha conseguenze anche psicologiche e sociali

C’è anche un impatto psicologico e sociale. Chi vive in queste condizioni è costretto a convivere con il disagio e la vergogna. Il fatto poi di non lavarsi le mani fa ammalare molti bambini in età scolare, che di conseguenza spesso sono costretti a saltare le lezioni con ripercussioni sulla loro istruzione.

La mancanza di servizi igienici adeguati non è soltanto un’emergenza sanitaria. Incide pesantemente sulla dignità umana, sul disagio sociale, sull’istruzione, sulla produttività dei lavoratori. Gli studenti che nelle loro scuole non hanno la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone si ammalano e non frequentano regolarmente le lezioni. Pensate poi alle ragazze in età scolare alle prese con le mestruazioni? Per loro impossibile riuscire ad avere un’igiene ideale per la loro condizione.

Il contagio da coronavirus e i bagni pubblici: esiste il pericolo, ma è basso

Negli ultimi due anni l’attenzione di molti si è concentrata invece sul rischio contagi nei bagni, soprattutto quelli pubblici. Com’è noto il coronavirus si trova anche nelle feci e nell’urina. Sappiamo con certezza che ogni qual volta tiriamo lo sciacquone del WC creiamo una nuvola di aerosol con all’interno, oltre a tracce di feci e urina, anche virus e batteri. Il consiglio degli esperti è quello di tirare sempre l’acqua con il coperchio del WC abbassato.

World Toilet Day: l’87% degli italiani preferisce non usarli

Secondo un sondaggio realizzata recentemente per Rentokil Initial, un’azienda specializzata in servizi di disinfestazione, disinfezione e servizi per l’igiene, quasi nove italiani su dieci cerca di non utilizzare i bagni pubblici perché li trova troppo sporchi. Secondo una ricerca australiana però, seppur esiste la possibilità di essere contagiati dal coronavirus utilizzando un bagno pubblico, il rischio è molto basso. Il consiglio resta quello di rimanerci il meno possibile e di indossare la mascherina. Naturalmente subito dopo occorre lavarsi le mani molto bene.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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