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Troppe luci in città disturbano il sonno

Si dorme meno e peggio nelle grandi città con una forte illuminazione notturna

Da quando avete cambiato casa dormite poco e male? Se a tenervi svegli non è il pensiero del mutuo né tanto meno il tacco “assassino” della vicina del piano di sopra, allora forse è colpa dei lampioni disseminati per il quartiere.

L’inquinamento luminoso delle grandi città, infatti, può penetrare nelle nostre camere da letto, minando la qualità del sonno: chi vive in zone fortemente illuminate la notte, dorme meno e peggio rispetto a chi vive in piccoli centri abitati e zone rurali meno luminose.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Stanford, che presenteranno i risultati dei loro studi al prossimo Congresso dell’American Academy of Neurology che si svolgerà ad aprile a Vancouver, in Canada.

Gruppo San Donato

L’indagine ha seguito per otto anni quasi 16.000 persone, intervistate periodicamente per monitorare le abitudini in tema di riposo notturno, ad esempio il numero di ore di sonno, la percezione della qualità del riposo, la stanchezza fisica al mattino. Le risposte dei volontari sono state poi incrociate con i dati satellitari sull’illuminazione notturna nelle rispettive zone di residenza.

Dai risultati è emerso che le persone che dormono in città molto illuminate hanno il 6% di possibilità in più di dormire meno di sei ore per notte: in media dormono 402 minuti contro i 412 di chi vive in campagna o nei piccoli centri abitati. Gli abitanti delle grandi metropoli, inoltre, sono molto più insoddisfatti della qualità del sonno: si risvegliano più spesso nel cuore della notte e al mattino si alzano più stanchi e confusi.

Non ci sono ancora prove certe che dimostrino un chiaro nesso di causa-effetto tra illuminazione notturna e qualità del sonno: in fondo, qualcuno potrebbe pure obiettare che nelle grandi città si conduce una vita più stressante e di conseguenza si dorme male, indipendentemente dai lampioni. Gli “indizi”, però, sono forti e gli stessi ricercatori intendono condurre nuovi studi per chiarire questo legame. «Se l’associazione tra illuminazione notturna e qualità del sonno dovesse essere confermata – affermano – potrebbe essere opportuno adottare contromisure adeguate, come l’impiego di mascherine per coprire gli occhi o l’uso di imposte e tendaggi che possano oscurare completamente la stanza da letto». Fortunati noi italiani che per tradizione abbiamo tapparelle e imposte a ‘difenderci’ dalla luce.

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