News

Sonno: anche i nostri avi dormivano poco, solo sei ore e mezza

Indubbiamente l'era industriale ha accorciato il nostro sonno ma non è detto che oggi si dorma troppo poco rispetto alle nostre necessità. Studiando le tribù tradizionali in Tanzania, Bolivia e Namibia, si può intuire che anche i nostri antenati dormivano meno delle otto ore ritenute ottimali

Il “paleo-sonno” non è così diverso dal sonno moderno: minati come siamo dagli schermi luminosi di smartphone, pc e tablet di recente sotto accusa per tanti disturbi del sonno, in realtà non dormiamo affatto meno di quanto dormissero i nostri antenati che al più, dopo il tramonto, potevano far affidamento sull’illuminazione di un bel fuoco.

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology e basato su osservazioni sul campo di tre tribù tradizionali di cacciatori-raccoglitori: gli Hadza of Tanzania, i San della Namibia, gli Tsimane in Bolivia. Questi gruppi con comportamenti ancestrali (non usano alcun tipo di illuminazione artificiale) dormono mediamente 6,5 ore per notte e non vanno a letto presto, spiega Jerome Siegel della Università di Los Angeles; ciò mette in discussione l’idea che la modernità stia rosicchiando il tempo che noi riusciamo a dedicare al riposo. Potrebbe essere semplicemente fallace l’idea che abbiamo bisogno di dormire di più e di assumere sostanze che favoriscano il sonno; inoltre che il ‘livello naturale’ di sonno è oggi minato dall’uso di luce artificiale, TV, Internet, e altre tecnologie.

Gruppo San Donato

Queste tre tribù – per quanto storicamente, geneticamente e geograficamente molto diverse tra loro – hanno in realtà un’organizzazione del sonno molto simile tra loro. Dormono da un minimo di 5,7 ore e un massimo di 7,1 ore a notte; insomma un tempo non dissimile a quello di noi uomini ‘moderni’. I nostri ”antenati viventi” vanno a dormire almeno tre ore dopo il tramonto e il loro sonno dipende molto più dalla temperatura ambientale che non dalla luce.

In una sola cosa differiscono moltissimo da noi: l’insonnia è un problema che difficilmente li riguarda. Copiare aspetti del loro ambiente naturale, conclude Siegel, potrebbe essere efficace per trattare questo disturbo del sonno che può colpire fino a un individuo su 5 in occidente. (ANSA).

POSSONO INTERESSARTI ANCHE

Chi dorme non piglia… il raffreddore

Giardini, parchi, vista sul mare: la natura aiuta gli over 65 a dormire meglio

Il consiglio del 2 settembre 2015 – Un pisolino abbassa la pressione

Frustrati? Con un pisolino passa tutto

Bambini: è giusto farli dormire nel ‘lettone’ con mamma e papà?

 

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio