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Intestino irritato a causa del Covid: 5 consigli per rimetterlo in forma

Il virus non compromette solo l’apparato respiratorio ma anche quello gastrointestinale. Lo specialista Gian Marco Giorgetti spiega come prendersi cura del microbiota

Se è vero che Covid, isolamento e quarantena hanno messo a dura prova anche l’intestino degli italiani è altrettanto dimostrato che la gravità dei sintomi con i quali il virus attacca un individuo può dipendere proprio dalle condizioni del suo microbiota intestinale. Non tutti sanno, infatti, che un intestino in salute è essenziale per il buon funzionamento del sistema immunitario: circa l’80% delle cellule “di difesa” dell’organismo si trova proprio nell’apparato gastrointestinale e, come hanno dimostrato alcune recenti ricerche, esiste una stretta correlazione tra le condizioni intestinali l’infezione da Sars-CoV-2.

Le infezioni respiratorie si associano ad alterazioni intestinali

«All’interno del nostro organismo abbiamo circa 1,5 kg di batteri di diverse specie che, in condizioni fisiologiche normali, ci coordinano e ci controllano senza creare alcun disturbo», interviene Gian Marco Giorgetti, Direttore dell’UOSD Transmurale Nutrizione Clinica ASL Roma 2 Ospedale Sant’Eugenio, specialista in allergologia e immunologia, gastroenterologia e medicina interna. «Diverse ricerche hanno dimostrato che le infezioni respiratorie, tra le quali anche il Covid, si associano ad alterazioni della composizione della flora batterica intestinale. Se consideriamo che nell’intestino risiede la maggior parte delle nostre difese immunitarie, è evidente quanto sia importante cercare di mantenerlo in salute con uno stile di vita sano ed equilibrato».

Gruppo San Donato

Intestino irritato: 5 consigli per rimetterlo in forma

Quello che dobbiamo fare è promuovere sempre più una “cultura dell’intestino”, che è uno degli obiettivi principali della campagna “Flora&Friends” di OptiFibre, il brand di prodotti di origine naturale di Nestlé Health Science, che si propone di fornire consigli utili per prevenire e risolvere i principali problemi degli italiani in questo ambito. Ma, all’atto pratico, cosa si può fare per rimettere in forma il proprio microbiota? Ecco i 5 consigli del professor Gian Marco Giorgetti.

Mai saltare i pasti o digiunare

Saltare i pasti per perdere peso e dimagrire più velocemente è sbagliato e controproducente e fa male alla salute. Privare l’organismo di calorie e nutrienti durante la giornata non riduce la massa grassa anzi accade proprio il contrario. Il corpo, infatti, senza il cibo va in allerta e rallenta il dimagrimento. Quando si salta un pasto avviene un fisiologico calo di zuccheri nel sangue, il cervello è spinto a desiderare cibo con un senso irrefrenabile di fame e, soprattutto, aumenta il desiderio di carboidrati per mantenere gli zuccheri a valori normali. Arrivare al pasto successivo con una fame eccessiva ci spingerà a mangiare più del dovuto recuperando quello che non abbiamo mangiato precedentemente e con un numero elevato di calorie da smaltire.

Consumare 5 pasti al giorno

È più salutare consumare pasti leggeri e frequenti durante la giornata che concentrare tutto l’apporto calorico tra pranzo e cena. Gli zuccheri meglio riservarli per la colazione mentre come spuntino/merenda si può prevedere un piccolo panino al prosciutto o della frutta. Pranzo e cena vanno organizzati sulla base delle proprie esigenze familiari e lavorative ma tenendo sempre conto dei principi dell’alimentazione mediterranea che resta il piano nutrizionale più sano e idoneo per il nostro organismo.

Non cenare tardi e non andare a dormire subito dopo aver mangiato

Per il nostro organismo l’orario ideale per cenare è intorno alle 18:30/19.00, considerando che lo stomaco per svuotarsi completamente impiega circa 3/4 ore e che pasti abbondanti e particolarmente ricchi di proteine e grassi, consumati di sera, causano nelle ore notturne una maggiore secrezione di acido cloridrico nello stomaco con più elevato rischio di reflusso gastroesofageo e dispepsia (con sensazione di dolore, bruciore o fastidio nella parte superiore dell’addome), problemi che riguardano circa il 40% degli italiani.

Fare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana

Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano agli adulti di svolgere nel corso della settimana un minimo di 2 ore e mezza di attività fisica aerobica che richieda uno sforzo fisico d’intensità moderata, come camminare a passo svelto o andare in bicicletta. Basterebbero 20/30 minuti al giorno, ogni giorno, per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, di cancro al colon e al seno ed evitare la depressione.

Assumere dei prebiotici

In presenza di disturbi o patologie e su indicazione del professionista che deve preliminarmente diagnosticare la situazione e individuare il motivo che ha generato quel determinato sintomo (diarrea, stipsi, dolore o gonfiore addominale), può essere utile assumere dei prebiotici, meglio se in fibre solubili che vengono digerite più facilmente dai nostri enzimi. Un valido aiuto, come dimostrano recenti evidenze scientifiche, arriva ad esempio dalla Gomma di Guar Parzialmente Idrolizzata (PHGG) che è una fibra alimentare di origine vegetale, 100% naturale, conosciuta più comunemente come fibra di guar. Il consumo di questa fibra modifica la composizione della popolazione batterica intestinale grazie al suo effetto prebiotico, favorendo l’equilibrio del microbiota che è uno degli elementi fondamentali di tutto l’ecosistema dell’intestino. La disbiosi intestinale è una condizione di squilibrio microbico causata da una crescita eccessiva di batteri “cattivi” all’interno dell’intestino che ne provocano l’irritazione e la fibra di guar agisce in modo naturale migliorandone la regolarità (frequenza e consistenza).

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