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Disabilità dopo l’ictus: un problema per 1 milione di italiani

Il 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità. In Italia l'ictus cerebrale è la prima causa

Paresi alle braccia o alle gambe, disturbi del linguaggio, depressione. Questi sono solo alcune delle disabilità fisiche e cognitivi che lascia in eredità l’ictus. In Italia sono circa un milione le persone che, dopo esserne state colpite, sono sopravvissute con un’invalidità. E considerando che nel nostro Paese le persone disabili sono più di tre milioni, mentre quelle che convivono con gravi limitazioni sono un milione e mezzo (dati Istat), l’ictus si attesta come la prima causa di disabilità.

La Giornata internazionale

Nella giornata del 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con disabilità. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, ha lo scopo di promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza su questa tematica. Tra le iniziative, quella di Alice Italia Onlus, che alle 11 del 3 dicembre trasmetterà sulla sua pagina Facebook una diretta per sensibilizzare pazienti, familiari e caregiver proprio sul tema della disabilità post ictus.

Gruppo San Donato

Una fase delicata

«Il post ictus è una fase molto delicata. Ma purtroppo ancora troppo trascurata» dichiara Danilo Toni, direttore dell’Unità Trattamento Neurovascolare del Policlinico Umberto I di Roma. «Le persone colpite da ictus presentano esiti più o meno invalidanti causati dal danno cerebrale ed è fondamentale che ricevano una corretta informazione sulla fase riabilitativa. In modo da poter, possibilmente, migliorare la propria situazione clinica».

Disabilità dopo l’ictus: paresi, disturbi del linguaggio, depressione

La maggior parte dei pazienti, invece, torna a casa dall’ospedale senza ricevere notizie sui possibili sviluppi della patologia o sui percorsi che si possono intraprendere. Eppure l’ictus può provocare paresi degli arti superiori e inferiori, causare problemi neurologici e cognitivi. Un paziente su tre soffre di disturbi del linguaggio e di depressione. 

Disabilità dopo l’ictus: la spasticità

Un’altra conseguenza dell’ictus, che può svilupparsi settimane, mesi o addirittura dopo anni, è la spasticità. Questo disturbo è presente in circa il 19% dei casi tre mesi dopo l’attacco. E dal 17% al 38% ad un anno dall’evento acuto. La spasticità, però, è ancora poco diagnosticata e trattata, causando disabilità gravi per la persona con un impatto fortemente negativo sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver.

Per conoscere meglio questa condizione e orientarsi nel percorso di riabilitazione, è utile consultare il sito Oltre la spasticità. Si trovano informazioni utili, non solo sul disturbo e i trattamenti a disposizione (esercizi posturali, di stretching e di rinforzo muscolare, ma anche l’utilizzo di tutori e di terapie fisiche, come la fisio-kinesiterapia), ma anche un elenco dei centri di cura presenti sul territorio,

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