NewsPersonaggi

Caterina Balivo: «Digiuno intermittente, la mia scelta per mantenere l’equilibrio»

Per la conduttrice questa è l’unica dieta che riesce a seguire: all’inizio la mette a dura prova, poi le insegna ad ascoltare il suo corpo e a bere di più

È partito tutto da tre chili che non riuscivo a perdere e che mi stavano facendo impazzire. Era il 2022, mi trovavo sul set del programma Chi vuole sposare mia mamma e mangiavo in modo disordinato e poco equilibrato, in base agli orari delle registrazioni. Rimandavo sempre l’inizio della dieta, anche perché non ne ho mai seguita una, finché non ho deciso di testare il digiuno intermittente. Iniziai ad alzarmi, fare colazione, pranzare, fare uno spuntino nel tardo pomeriggio e poi saltare la cena.

Fu una rivelazione, e presto capii perché: il pensiero di dover sottostare a porzioni piccole, di pesare questo e quell’altro, di seguire regole tutto il giorno, come accade con le diete tradizionali, mi faceva innervosire e per questo non le avevo mai portate a termine.

Gruppo San Donato

Con il digiuno intermittente, invece, l’unica regola che mi sembrava di seguire era di quella di dover stare con la pancia vuota dal tardo pomeriggio fino alla mattina successiva. Per me era molto più semplice, in qualche modo meno punitivo, e quindi efficace.

Caterina Balivo: «All’inizio mi svegliavo per la fame»

Ma – come sempre c’è un «ma» – all’inizio non è stata una passeggiata. In particolare i primi 15 giorni sono stati piuttosto pesanti. Ricordo che il resto della troupe si fermava per cenare e io li guardavo mangiare con i crampi allo stomaco. Così bevevo tisane e litri d’acqua per ingannare il tempo (e la pancia!). Andavo a dormire presto, perché se rimanevo sveglia fino a tardi le ore a digiuno non passavano proprio più, ma i primi tempi mi svegliavo verso l’una-le due di notte per la fame. E allora, anche in quei frangenti, bevevo acqua oppure una tisana al finocchio, giusto per far credere al mio organismo che stavo ingerendo qualcosa.

Fortunatamente, a parte questi episodi iniziali, non ho mai avuto problemi di sonno: sono una persona che dorme bene e in generale, durante il digiuno intermittente, mi è stato suggerito di bere l’ultimo caffè entro mezzogiorno. Ricordo che utilizzavo un’applicazione del cellulare per tenerlo a mente.

Superato l’ostacolo delle prime due settimane, ho capito che era tutto nella mia testa. Era l’abitudine sociale a pensare al cibo e alla cena che mi faceva impazzire e sentire affamata, perché in realtà il mio corpo stava bene, non avevo la necessità fisiologica e impellente di mangiare alla sera.

Dopotutto facevo due pasti, la colazione – salata, perché a me piace così – e un pranzo bilanciati, con tutti i nutrienti, e poi uno spuntino alle 17: il mio organismo aveva le energie sufficienti per aspettare le otto del mattino successivo, quando avrei ricominciato a sedermi a tavola. Trovata questa chiave, unita a tanta forza di volontà, mi sono trovata benissimo e ho perso quei tre chili che tanto mi avevano fatto penare.

Con il digiuno intermittente Caterina Balivo ha perso peso e ha ritrovato le energie

Il digiuno intermittente mi ha permesso di ridurre il girovita, ma in realtà i benefici più preziosi sono stati quelli che ho percepito a lungo termine su tutto il corpo. Nel periodo in cui saltavo la cena mi sentivo paradossalmente più energica (tant’è che sono tornata ad allenarmi in palestra), avevo una pelle più bella e luminosa, la pancia sgonfia e anche di testa mi sentivo meno appesantita.

Le ore di digiuno, inoltre, hanno avuto un effetto anche sulla mia alimentazione nei momenti di dieta libera. Se in generale sono una persona a cui piace togliersi qualche sfizio con merendine e dolci, in quel periodo, dato che ero consapevole di quanta fatica avrei fatto nella seconda parte della giornata non mangiando per ore, evitavo qualsiasi schifezza perché pensavo: «Non vanificherò il mio sacrificio per una merendina o un sacchetto di patatine!» A un certo punto era proprio la mia testa, quella che i primi tempi cominciava a protestare per la fame alle otto di sera, che mi diceva: «No, grazie, Caterina!».

Caterina Balivo: «Il digiuno intermittente è da ripete quando ci si vuole alleggerire»

Dopo questa prima esperienza ho fatto un’altra sessione di digiuno intermittente l’anno successivo, non per dimagrire, ma per alleggerirmi e disintossicarmi un po’ dal troppo mangiare, collocando il digiuno nella prima parte della giornata, quindi saltando la colazione e non la cena, in uno schema decisamente più semplice da seguire dal punto di vista sociale.

Da questo programma alimentare ho tratto due insegnamenti. Il primo, che spesso si mangia per gola e non per effettiva necessità fisiologica: averne consapevolezza mi ha aiutato a superare i momenti più difficili del digiuno. Il secondo, l’importanza di bere acqua. Per chi non è abituato a farlo, come me, è una manna dal cielo, perché capisci finalmente quanto è importante.

Una volta un massaggiatore mi ha chiesto se sapevo perché le persone non bevessero mai abbastanza. Io non ne avevo idea, così lui mi ha spiegato: «Perché andare in bagno genera nervosismo». E questo in effetti l’ho vissuto anch’io! All’inizio mi pesava recarmi così spesso alla toilette, interrompere ciò che stavo facendo oppure cercare un bagno quando non mi trovavo a casa o al lavoro. Invece, poi, mi sono abituata anche a questo e, soprattutto, ne ho apprezzato gli effetti positivi.

A distanza di mesi posso dire che il digiuno intermittente per me, che sono un disastro con le altre diete, è la scelta migliore per mantenere l’equilibrio e rimettermi in carreggiata quando ne sento il bisogno. Può essere una sfida, ma anche una grande soddisfazione, che ogni tanto ho voglia di riprovare.

Leggi anche…

Mostra di più

Giulia Masoero Regis

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, sito e giornale, e altre testate di divulgazione scientifica. Laureata in Scienze Politiche, Economiche e Sociali all'Università degli Studi di Milano, nel 2017 ha vinto il Premio Giornalistico SID – Società Italiana di Diabetologia “Il diabete sui media”; nel 2018 il Premio DivulgScience nel corso della XII edizione di NutriMI – Forum di Nutrizione Pratica e nel 2021 il Premio giornalistico Lattendibile, di Assolatte, nella Categoria "Salute". Dal 2023 fa parte del comitato scientifico dell’associazione Telefono Amico Italia.
Pulsante per tornare all'inizio