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Digiuno intermittente: verità scientifiche e falsi miti

Sempre più popolare nelle ricerche su Internet promette non solo di perdere peso, ma di rivoluzionare la nostra salute. Cosa c'è di vero?

Il digiuno intermittente non è altro che l’alternanza di momenti in cui si digiuna e altri in cui si mangia. In realtà non si tratta di niente di nuovo, visto che è una pratica utilizzata da secoli. È fuori dubbio che però negli ultimi anni Sta vivendo una popolarità sempre più crescente, perché utilizzata anche da grandi star internazionali per perdere peso e aumentare la qualità della vita. Un dato su tutti: dal 2010 a oggi le ricerche sui motori di ricerca sono cresciuti del 10.000 per cento. C’è chi la confonde con la dieta mima digiuno messa a punto dal professor Valter Longo, ma è un’altra cosa.

Digiuno intermittente: cosa dice la scienza

Posto che una dieta impegnativa come questa debba sempre avere come primo passo quello di parlare con il proprio medico di fiducia, in molti sono convinti che oltre che aiutare a perdere peso, sia particolarmente utile per la nostra salute, soprattutto per quanto riguarda le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2. Questo accade perché si perde il grasso viscerale, che è il più pericoloso per la salute e perché scendono i livelli di insulina e di zuccheri nel sangue. Alcuni siti sostengono che aumenti la capacità di concentrazione, una riduzione dei livelli di infiammazione e di colesterolo.

Gruppo San Donato

Va detto che la maggior parte degli studi è stata svolta sui topi, a cui sicuramente fa bene. Le ricerche svolte sull’uomo hanno indicato che sia sicura – tranne in alcuni casi, ad esempio per chi abbia il diabete – ma che sia efficace per perdere peso come molte altre diete. Ci sono però interessanti lavori che certificano come l’ora in cui mangiare i pasti possa essere salutare.

Digiuno intermittente: i testi di riferimento

In particolare hanno contribuito alla sua fama un documentario trasmesso nel 2012 dalla Bbc intitolato Eat Fast, Live Longer e alcuni libri. I più famosi sono The Fast Diet di Michael Mosley (tradotto in italiano con La Dieta Fast), The 5:2 Diet della giornalista Kate Harrison e il bestseller The Obesity Code (tradotto in italiano con Il codice del dimagrimento).

Che meccanismo innesca il digiuno?

Quando mangiamo, il cibo viene scomposto da alcuni enzimi che si trovano nel nostro intestino per poi finire sotto forma di molecole nel nostro sistema circolatorio. I carboidrati, soprattutto pasta, pane e riso non integrali, sono scomposti velocemente in zuccheri, che le nostre cellule utilizzano per avere energia. Se questi zuccheri non sono usati, vengono immagazzinati nelle cellule adipose. In parole povere diventano grasso. Di questo lavoro la responsabile è l’insulina. Tra due pasti, finché non facciamo una merenda, i livelli di insulina scendono e le nostre cellule adipose possono rilasciare gli zuccheri immagazzinati per usarli come energia. In queste situazioni perdiamo peso. Tutta la teoria della dieta intermittente si basa sul fatto che i livelli di insulina siano sufficiente bassi e lo siano a lungo per poter dimagrire.

Per quanto riguarda la perdita di peso però diversi studi hanno dimostrato che questa dieta è efficace come tante altre. Qui puoi trovare una classifica delle diete più popolari del 2020.

Diversi tipi di digiuno intermittente

Ci sono diverse soluzioni legate anche alla capacità personale di reggere il digiuno. Ripetiamo ancora una volta che, soprattutto per digiuni prolungati, bisogna assolutamente parlarne con il proprio medico. Comunque i regimi più popolari sono i seguenti.

16:8

La formula spiega già tutto. Il nostro digiuno dovrà durare per 16 ore. O meglio: bisogna inserire tutti i nostri pasti all’interno di 8 ore. Un esempio può essere quello di mangiare a mezzogiorno il pranzo e poi la cena entro le 8 di sera. Ma va benissimo anche fare colazione alle 8 del mattino e smettere di mangiare alle 16. Dipende molto dalle nostre abitudini. Si può seguire per un paio di giorni alla settimana.

20:4

Questo sistema è più duro. Significa poter mangiare per 4 ore e smettere nelle successive venti. Si può seguire per un paio di giorni alla settimana.

Digiuno di 24 ore

Qui il digiuno è decisamente impegnativo. Si tratta di non mangiare da cena a cena o da pranzo a pranzo. Anche in questo caso non bisogna superare i due giorni alla settimana. Scopri cosa succede al tuo corpo quando non mangi per 24 ore consecutive.

5:2

Qui non si contano le ore, ma i giorni. Per cinque giorni alla settimana si mangia normalmente, mentre per 2 si sta a digiuno. Nei due giorni di digiuno si può mangiare fino a 500 calorie al giorno.

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