Salute

Cos’è il colpo di calore?

Quando nell'organismo la temperatura sale in maniera eccessiva, sfiorando anche i 40 gradi, si può essere colti da malore. Ecco cosa fare

Colpo di calore: cos’è

Durante la stagione più afosa, soprattutto nei luoghi dove il caldo raggiunge livelli critici e il tasso di umidità sale fino al 90%, aumentano le probabilità di andare incontro a un colpo di calore. Questo deriva da un’incapacità del nostro organismo di regolare eventuali sbalzi termici. Ciò comporta una produzione eccessiva di calore, che è maggiore rispetto alla facoltà di dispersione. In altre parole: si parla di colpo di calore quando si verifica un incremento anomalo della temperatura corporea, che può raggiungere anche i 40 gradi. Sbalzi di temperatura? Ecco come comportarsi.

Chi è più a rischio

Il colpo di calore può manifestarsi a qualsiasi età, ma i soggetti più a rischio sono i bambini, gli anziani, chi svolge attività fisica impegnativa con una temperatura ambientale superiore ai 30 gradi, chi si sposta repentinamente da climi più freddi a climi più caldi e chi soffre di determinate patologie come diabete, obesità ed insufficienza cardiaca cronica. Con i bambini bisogna avere una attenzione maggiore.

Gruppo San Donato

Antonio Voza, Responsabile Pronto Soccorso dell’Humanitas di Rozzano (MI), ci spiega come prevenirlo, riconoscerlo e curarlo.

 

Come intervenire con il colpo di calore?

  1. Sistemare il paziente in ambiente fresco, lontano dal calore diretto del sole e con quanta più ventilazione possibile.
  2. Togliergli i vestiti.
  3. Bagnare il suo corpo e fargli aria, con un ventaglio o anche solo con un giornale.
  4. Tenere in alto le sue gambe.

Quali sono i sintomi del colpo di calore?

«Il colpo di calore si manifesta con un quadro progressivo inizialmente caratterizzato da confusione mentale, crampi muscolari, nausea e vomito». Marco Bordonali è Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Milano – Gruppo MultiMedica. «Se la temperatura sale fino a 39-40 gradi si possono evidenziare:

  • agitazione,
  • aggressività,
  • cefalea,
  • perdita di coscienza secondaria,
  • diminuzione della pressione arteriosa dovuta alla disidratazione.

Sopra i 40 gradi, invece, si può verificare il coma e sopra i 41 inizia il processo di morte cerebrale, che diventa irreversibile con temperature sopra i 45».

Prevenzione

Il colpo di calore si può prevenire seguendo alcuni semplici accorgimenti. Quali? «Innanzitutto, l’abbigliamento deve essere leggero, deve facilitare la traspirazione cutanea ed è sempre utile indossare un cappello per riparare la testa» suggerisce Bordonali.

«Vanno evitati gli sforzi fisici nelle ore più calde e gli spazi ristretti ed affollati, non bisogna rimanere in auto esposte al sole per lunghi periodi e, in caso si debba rimanere all’aperto in luoghi assolati, è fondamentale idratare l’organismo per compensare i liquidi persi con la sudorazione evitando alcol e caffè».

Cerca luoghi ombreggiati

Quando il colpo di calore è già in atto, in attesa di poter trasportare il paziente in ospedale, bisogna fare il necessario per iniziare il trattamento già sul luogo dell’evento. «Il primo passo è abbassare la temperatura della persona colta dal malore, che deve essere portata immediatamente all’ombra e, se possibile, in un luogo fresco» consiglia il prof. Bordonali.

Usa il ghiaccio

Devono essere rimossi i vestiti e devono essere messe in atto delle misure per abbassarne il più possibile la temperatura corporea. Può essere utile, ad esempio, avvolgere il corpo in asciugamani imbevuti in acqua fredda e applicare del ghiaccio a livello della testa, della nuca, del torso, dell’inguine avendo cura di non posizionare il ghiaccio direttamente sulla pelle ma interponendo dei sacchetti di plastica avvolti in panni o fazzoletti.

Monitora la temperatura

In queste fasi è opportuno controllare periodicamente la temperatura per monitorare l’efficacia di quanto messo in atto per evitare una pericolosa discesa troppo rapida della temperatura.

Idratare

Se la persona è cosciente è importante cercare di reidratarla con acqua e, in tutte le fasi, va tenuta sotto controllo la frequenza cardiaca per essere pronti ad eseguire la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto.

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