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Artrite reumatoide: quello che c’è da sapere sui farmaci biologici

Queste molecole bloccano l'azione delle citochine infiammatorie, che hanno un ruolo nell'insorgenza e nell'evoluzione della malattia. Il reumatologo Minisola spiega come funzionano

Farmaci biologici per la cura
dell’artrite reumatoide

Farmaci biologici per la cura dell'artrite reumatoideDall’artrite reumatoide non si può guarire ma grazie ai farmaci biologici, che sono la più grande conquista terapeutica degli ultimi vent’anni in ambito reumatologico, la malattia può rallentare il suo decorso fino ad andare in remissione e la qualità di vita dell’individuo migliora nettamente giorno dopo giorno. Ma quando vengono prescritti e come agiscono? E ancora, ci sono delle controindicazioni particolari? Risponde Giovanni Minisola, Presidente Emerito della Società Italiana di Reumatologia e
Direttore Scientifico Fondazione Ospedale San Camillo–Forlanini di Roma.

Farmaci biologici: cosa sono

Farmaci biologici: cosa sono«I farmaci biologici, detti anche biotecnologici, sono così chiamati perché derivano da una sorgente biologica. Ottenuti con tecniche di bioingegneria, sono in grado di neutralizzare le citochine, molecole prodotte da cellule immunocompetenti. Le citochine, responsabili dell’infiammazione tipica dell’artrite reumatoide, svolgono un ruolo importante nel provocare la distruzione articolare che caratterizza questa malattia e nel condizionarne l’evoluzione». spiega Minisola.

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Quando vengono prescritti

Quando vengono prescritti«In genere una persona con artrite reumatoide viene inizialmente trattata con cortisone e/o con i farmaci di fondo tradizionali, come il metotressato e la sulfasalazina. In alcuni casi questo tipo di trattamento risulta efficace nel rallentare la sintomatologia e l’evoluzione della malattia. Ma se dopo 3/4 mesi di trattamento non si ottiene una risposta soddisfacente o se la malattia evolve, occorre intraprendere una terapia con farmaci biologici. Ne esistono di diversi tipi, a seconda del meccanismo d’azione: neutralizzazione del TNF-α, dell’interleuchina 6 o del segnale co-stimolatorio».

La scelta avviene 
a discrezione del reumatologo

La scelta avviene  a discrezione del reumatologo«La scelta di un farmaco biologico piuttosto che di un altro avviene a discrezione dello specialista reumatologo sulla base di vari parametri come, ad esempio, la personale esperienza, la modalità di somministrazione, la tipologia di malattia. In ogni caso la scelta deve essere sempre discussa e condivisa con il malato. Nel caso in cui non ci dovesse essere una risposta adeguata al primo farmaco biologico impiegato, il reumatologo può prevedere l’impiego di un altro farmaco biologico con differente meccanismo d’azione».

Prima della prescrizione:
screening obbligatorio

Prima della prescrizione: screening obbligatorio«Prima di prescrivere un farmaco biologico, il reumatologo deve effettuare accertamenti per verificare se vi siano le condizioni necessarie per somministrare il farmaco in condizioni di sicurezza. Generalmente vengono richiesti la radiografia del torace e esami di laboratorio finalizzati all’individuazione di infezioni pregresse o in atto. Una particolare attenzione deve essere riservata nei confronti di infezioni epatiche (epatiti) e/o polmonari (tubercolosi). Inoltre deve essere esclusa l’esistenza di malattie demielinizzanti o di altre condizioni cliniche (neoplasie, anche passate) che controindicano l’impiego dei farmaci biologici» avverte il professor Minisola.

Prescritti da soli o con altri farmaci

Prescritti da soli o con altri farmaci«Quando esiste un’intolleranza ai farmaci di fondo tradizionali, i biologici possono essere impiegati anche da soli. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, i farmaci biologici vengono prescritti insieme al metotressato, perché questa associazione risulta particolarmente efficace. Se necessario può essere associato anche il cortisone» suggerisce Minisola.

Come vengono somministrati

Come vengono somministrati«I farmaci biologici vengono somministrati o per via endovenosa o per via sottocutanea, con intervalli di tempo variabili a seconda della molecola impiegata. Per ciascun farmaco è prevista una cadenza di somministrazione che deve essere rispettata e che può essere modificata dal reumatologo in specifiche situazioni».

Esistono effetti collaterali

Esistono effetti collaterali«È possibile che possano insorgere reazioni, sia nel caso della somministrazione sottocutanea sia in quella endovenosa. Occorre, inoltre, eseguire controlli periodici non solo per verificare l’efficacia del trattamento, ma anche per accertarsi che persistano le condizioni di sicurezza indispensabili per il proseguimento della terapia. Chi è in trattamento con farmaci biologici deve riferire prontamente al reumatologo che lo ha in cura segni e sintomi che insorgono mentre è in atto la terapia. Se necessario, il farmaco biologico deve essere sospeso» continua il reumatologo.

Il monitoraggio è continuo

Il monitoraggio è continuo«A causa di queste possibili reazioni avverse, la persona con artrite reumatoide in cura con farmaci biologici viene monitorata costantemente dallo specialista e sottoposta, con cadenze diverse, a esami di laboratorio».

Farmaci biologici e gravidanza

Farmaci biologici e gravidanza«Sebbene alcuni biologici sembrano particolarmente sicuri in gravidanza, non si hanno ancora certezze che consentano di trarre conclusioni definitive. Pertanto, l’opportunità di impiegare farmaci biologici deve essere valutata caso per caso».

Cosa accade in caso di 
vaccinazioni

Cosa accade in caso di  vaccinazioniI pazienti con artrite reumatoide hanno un rischio infettivo notevolmente aumentato rispetto alla popolazione generale e, pertanto, le vaccinazioni anti-infuenzale e anti-pneumococcica sono fortemente raccomandate. I farmaci biologici non interferiscono con tali vaccinazioni che, pertanto, possono essere effettuate senza dovere sospendere il farmaco biologico.

Dove si prendono

Dove si prendono«Tranne rarissime eccezioni, i farmaci biologici vengono erogati esclusivamente dalle farmacie interne degli ospedali ove esistono i centri prescrittori. Ciò è spesso fonte di grave disagio, specie quando la quantità di farmaco erogata copre un breve periodo di terapia e obbliga il paziente o i suoi famigliari a ripetuti spostamenti dal luogo di residenza. Il problema è particolarmente avvertito nelle regioni, la quasi totalità, nelle quali i centri prescrittori sono pochi e disomogeneamente distribuiti» conferma Minisola.

Il problema della dispensazione

Il problema della dispensazione«Purtroppo in Italia ci sono vincoli di spesa che impediscono, di fatto, di somministrare i farmaci biologici a tutti coloro che sono candidabili al trattamento e che dal trattamento potrebbero trarre considerevoli benefici. È questa una situazione grave dovuta ai limiti di spesa imposti per i farmaci biologici, limiti che non possono essere superati dalle strutture autorizzate alla prescrizione. Poiché gli stanziamenti variano da regione a regione, ne consegue che in Italia esistono differenze e discriminazioni regionali per quel che concerne il trattamento dell’artrite reumatoide con farmaci biologici».

Chiara Caretoni

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