Benessere

Workout ormonale: cos’è e come funziona

L'allenamento ottimizza la risposta ormonale e il carico di lavoro in base al corpo, come spiega l'esperto Filippo Ongaro

Ti alleni con costanza e segui un’alimentazione bilanciata ma i risultati stentano ad arrivare? Forse dovresti provare il “workout ormonale“, l’allenamento che ottimizza la risposta ormonale e sincronizza il carico di lavoro in base alla situazione in cui si trova il corpo. Questo perché tra ormoni e allenamento c’è un legame fortissimo. Qualsiasi tipo di sforzo fisico produce infatti una risposta ormonale più o meno specifica che non bisogna sottovalutare. Ce lo spiega meglio Filippo Ongaro, medico degli astronauti dal 2000 al 2007, primo italiano a essersi certificato in medicina anti-aging e medicina funzionale negli USA oggi dedito all’attività di coaching dopo studi approfonditi nel settore. È autore di Scelte e sfide: come affrontare ogni fase della vita e dare il meglio di sé (Sperling & Kupfer, 16 euro).

Il legame tra ormoni e allenamento

Di fatto gli ormoni sono i fattori che permettono al corpo di adattarsi all’allenamento. «Durante l’attività fisica, fonte di stress per il corpo, il nostro organismo produce il cortisolo, l’ormone dello stress che non ha un’azione positiva a lungo termine. Per questo lo spuntino post allenamento svolge un ruolo importante per il recupero. In questa fase la produzione di insulina comporta un abbassamento del cortisolo e l’entrata delle proteine del glicogeno nel muscolo» precisa Ongaro. Tutto dipende dagli obiettivi che si vogliono ottenere. L’attività di potenza e di velocità stimola la produzione di testosterone, mentre il volume di allenamento (numero di serie e durata) è legato alla produzione di ormone della crescita.

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Cos’è il workout ormonale e come funziona

In base al carico di lavoro si ottiene una risposta ormonale differente. In tal senso, il workout ormonale si concentra sull’aumentare o diminuire uno o più ormoni con una calibrazione specifica del carico di lavoro. Il dottore spiega che nel workout ormonale non si parla tanto di esercizi specifici, ma piuttosto di modalità di esecuzione e di stimoli metabolici. «Ad esempio, se si fa un allenamento con i pesi leggeri e con ripetizioni molto alte si ottiene una risposta metabolica diversa rispetto a un allenamento con pesi più pesanti e molte meno ripetizioni» continua Ongaro.

I benefici del workout ormonale

Il beneficio di questo allenamento è di facilitare il raggiungimento di determinati obiettivi di forma fisica e di salute in tutte le persone che faticano a vedere risultati. «Molti si impegnano allenandosi regolarmente, ma non riescono a regolarizzare il peso corporeo o ridurre la massa grassa. Ecco, quelle sono persone nella quale non c’è una risposta ormonale ottimale all’allenamento e quindi, anche se consumano effettivamente calorie, il corpo non migliora» sottolinea lo specialista.

Ovviamente i benefici sono particolarmente evidenti se si associa l’allenamento ormonale ad un’alimentazione bilanciata. Ongaro precisa che «questo discorso vale per qualsiasi tipo di allenamento. Un’alimentazione tarata con un allenamento specifico per risaltare le risposte ormonali potrebbe portare una persona a ottenere risultati più facilmente. In particolare, sull’aspetto della forma fisica, quindi del contenimento della massa grassa e l’aumento della massa magra».

Un workout alla portata di tutti

Tenere in considerazione le risposte ormonali è sempre corretto, per questo il workout ormonale è
adatto a tutti. Nel caso delle donne è suggerito modulare i carichi di lavoro in funzione delle fasi del ciclo mestruale. «Ad esempio, si consiglia un calo del carico di lavoro durante le mestruazioni con più giorni di recupero, un’attività aerobica più mirata invece nella fase ovulatoria perché c’è più progesterone e vascolarizzazione e infine allenamenti più intensi, con i pesi, nella fase post mestruazioni» spiega Ongaro.

Il workout ormonale non ha controindicazioni. Come in tutti gli allenamenti, bisogna essere in salute e non avere limiti imposti da patologie, ma per il resto è semplicemente un modo per curare meglio la qualità degli allenamenti.

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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