Benessere

Nail art: gel e smalti semipermanenti fanno bene alle unghie?

La nail art assicura una manicure perfetta e duratura. Ma attenzione perché il prezzo che si rischia di pagare è alto e va a discapito della salute

Più 150% nell’arco di cinque anni. In Italia, secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio della Lombardia, il numero delle aziende specializzate in cura e decorazione delle unghie hanno registrato un vertiginoso aumento. Un dato facilmente verificabile dall’esperienza. È sufficiente dare un’occhiata alle vie delle città per rendersi conto del cospicuo numero di saloni dedicati alla nail art.

Eppure non dovrebbe sorprendere. Secondo quanto riporta l’analisi condotta da Unioncamere – Infocamere sui trend dei dati custoditi nel registro delle imprese, per gli italiani avere le mani curate è sinonimo di ordine, pulizia e per le donne è simbolo di femminilità. Le unghie, in particolare, possono aumentare l’idea di bellezza delle mani. «È lo stesso discorso che vale per i capelli, rappresentano un biglietto da visita», afferma Sandra Lorenzi, dermatologa dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. «Poi con le mani, alcune volte, comunichiamo ancora di più che con le parole, pertanto è normale curarle in maniera frequente e abbellirle». L’aspetto delle unghie dice come stai: scopri in questo articolo come interpretarlo.

Gruppo San Donato

Trattamenti a rischio

Nonostante abbiano un importante valore estetico, «è sbagliato considerarle semplicemente come un accessorio da abbellire», continua la specialista. La principale funzione delle unghie, infatti, è quella di proteggere le terminazioni nervose e l’epitelio. Ma non solo. Servono anche a migliorare la presa e a dare maggiore forza alle falangi delle dita. «Le unghie sono costituite essenzialmente da cheratina indurita e compatta, che si trova sulla faccia dorsale delle estremità delle dita di mani e piedi. Rappresentano un apparato vero e proprio con una struttura articolata e con compiti ben precisi, esattamente come succede per gli altri apparati del nostro organismo», puntualizza Lorenzi.

Questa precisazione dovrebbe far riflettere sulle metodiche con le quali ci si prende cura delle unghie dei piedi e delle mani. «Se prestassimo attenzione alle unghie nella stessa maniera con la quale trattiamo i nostri capelli, avremmo qualche informazione in più rispetto al nostro stato di salute ed eviteremmo di applicare prodotti nocivi». Sì, perché, se da un lato la richiesta di creme viso naturali e biologiche e di shampoo delicati è sempre più consistente, dall’altro il ricorso a gel semipermanenti e ricostruzioni chimiche è all’ordine del giorno. «Un controsenso», commenta la dermatologa. «Senza considerare i rischi a cui si va incontro quando ci si sottopone a ricorrenti trattamenti presso, magari, saloni non certificati».

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Come valutare un salone professionale

Con l’aiuto della specialista abbiamo allora stilato una serie di elementi ai quali fare attenzione quando ci si reca a fare una manicure o un trattamento di nail art. Ma non solo, queste sono indicazioni utili anche nella cura a casa delle unghie.

Igiene

Di solito, centri estetici che promettono prezzi troppo vantaggiosi rischiano di essere carenti sulla qualità dei prodotti o dei macchinari impiegati. Il primo elemento a cui prestare attenzione quando si entra in un centro è quello dell’igiene. Ogni strumento, dalla lima alle forbicine, deve essere sottoposto, dopo l’utilizzo, a un trattamento sterilizzante possibile solo tramite l’impiego di macchinari specifici, come autoclavi ad alte temperature o a raggi UV.  Anche i teli con i quali vengono asciugati mani e piedi dovrebbero essere sterilizzati per ogni cliente, meglio ancora se si opta per quelli monouso. Le bacinelle, nelle quali viene effettuato il pediluvio, devono essere igienicamente perfette: è vostro diritto sapere se questo processo viene fatto, quindi chiedete prima di accomodarvi sulle sedute. Il personale, inoltre, dovrebbe operare con guanti e mascherine al fine di tutelare la loro e la vostra salute. Nei saloni di nail art dove è consentito, potete chiedere di portare da casa il vostro kit per la manicure.

Il personale

La professione dell’estetista può essere praticata solo se si è in possesso di un diploma che ne attesti il percorso di studi, proprio come un medico. Può essere garanzia di professionalità poter vedere il certificato che di solito è appeso all’interno del salone. Inoltre, alcune pratiche dovrebbero darvi un’indicazione sulla professionalità e competenza del personale. Una fra tutte è la cura delle cuticole, che non andrebbero mai tagliate ma soltanto abbassate: esse sono il prolungamento della piega ungueale e servono per proteggere la matrice. Diffidate, pertanto, di chi propone di accorciarle con il rischio di arrossare l’attaccatura e di permettere l’ingresso di batteri e microrganismi che vengono a contatto con le mani. Un’altra pratica da considerarsi errata è la limatura di tutta la superficie dell’unghia: in questa maniera la lamina si assottiglia e diventa più fragile.

semipermanente

Lampade

Per fissare gel o smalti semipermanenti utilizzati per la nail art sono necessarie lampade UVA, che emettono radiazioni molto intense anche se di breve durata. Secondo un allarme lanciato dall’American Academy of Dermatology l’esposizione ai raggi causata da queste lampade è tutt’altro che insignificante: per danneggiare il Dna della pelle bastano solo 12 manicure. Questi fornetti sarebbero da imputare come cancerogeni perché identici alle lampade abbronzanti, ormai conosciute per i loro effetti dannosi sulla salute della pelle. A differenza di queste ultime, la cui intensità è regolabile, le lampade per le unghie emettono sempre raggi ad altissima potenza e quindi più nocivi. L’unico modo per difendersi dal pericolo di andare incontro a gravi conseguenze, come un tumore cutaneo, è quello di riparare la mano con un guanto (con le dita ovviamente tagliate) o quello di applicare una crema ad altissimo fattore protettivo.

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Smalti 

Rispetto al passato, le tinte per le unghie sono molto meno nocive. Non contengono sostanze tossiche e, a meno che non si abbiano allergie particolari, non causano irritazione. È buona pratica, però, leggere gli ingredienti riportati sulle confezioni e controllare che non contengano alcune sostanze. Tra queste acrilati, metacrilati, derivati della formaldeide, la cui azione indurente ha lo scopo di far durare lo smalto più a lungo. L’IARC-Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito tale sostanza tra quelle cancerogene, sottolineando anche la sua capacità di interferire con il Dna. L’Unione Europea ha vietato il suo utilizzo nei cosmetici in forma pura, ma non ha fatto altrettanto per i suoi derivati. Attenzione anche al toluene, un solvente impiegato negli smalti al fine di renderli più facili da stendere e rapidi da asciugare. È considerato dannoso sia per assorbimento a livello cutaneo sia per inalazione.

I gel e i semipermanenti

A differenza di quelli tradizionali sono ritenuti più nocivi. Perché per la loro applicazione è necessaria la lampada a raggi UV e perché, stando anche a quanto riferito anche dai ricercatori del Dipartimento per le sostanze tossiche della California e della New York School of Medicine, questi entrano a contatto con la pelle e pure per un periodo di tempo molto più lungo.

Acetone

Per quanto riguarda i solventi, invece, seppure non contengano più la formaldeide, sono realizzati con sostanze tossiche. Per questo motivo sarebbe meglio limitarne l’uso. Non ha senso prediligere leva-smalto con diciture come «senza acetone», perché comunque devono contenere sostanze in grado di levare un prodotto chimico come la tinta. Non sono indicati, inoltre, quelli a «immersione». Introdurre tutto il polpastrello nel barattolo rischia di irritare e disidratare la pelle attorno all’unghia.

30 giorni tra uno smalto e l’altro

Se da un lato è importante essere informati su rischi e limiti dei trattamenti dedicati alle unghie, è altrettanto importante non creare falsi allarmismi. Come precisa la specialista, «non sono un’applicazione di smalto ogni tanto oppure una o due ricostruzioni all’anno a mettere a rischio la salute delle nostre unghie. A incidere è piuttosto la frequenza». La prima informazione che si deve tenere bene a mente, allora, è che «l’unghia ha necessità di respirare e che, tra un’applicazione e l’altra di tinta, dovrebbero trascorrere almeno trenta giorni».

Manicure home made

Nel periodo in cui si lascia «riposare» l’unghia e non ci si reca nei saloni di nail art è possibile prendersene cura con una manicure fai-da-te. Facile da mettere in pratica con pochi semplici passi.

1) Rimuovere lo smalto residuo con un batuffolo di cotone imbevuto di solvente. Utilizzarne meno possibile così da non aggredire l’unghia.

2) Lavare le mani in modo da togliere eventuali residui di solvente e immergere le dita in un recipiente con acqua tiepida. Lasciare le mani in ammollo per una decina di minuti così da far ammorbidire le cuticole.

3) Abbassare con dei bastoncini di legno le cuticole. Effettuare questo passaggio in maniera delicata così da non causare traumi alla radice.

4) Asciugare le mani e utilizzare la lima sia per accorciare la lunghezza dell’unghia sia per regolarne la forma. Non passare la lima ai fianchi per evitare il formarsi dell’unghia incarnita.

5) Idratare mani e unghie con prodotti nutrienti e specifici. Le unghie, così come la pelle e i capelli, hanno necessità di essere costantemente idratate.

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