BenesserePersonaggi

Lorella Cuccarini: «Senza voce per colpa del reflusso»

«In piena tournée ho dovuto cancellare diverse date. Gli acidi risaliti dallo stomaco avevano messo fuori uso le corde vocali»

Mi ritengo una donna fortunata. Non solo perché ho quattro splendidi figli e un marito adorabile, ma anche perché ho avuto la possibilità di trasformare la mia passione in lavoro. Non potrei mai fare a meno del palco e del pubblico: sono la mia energia vitale. E infatti, quel giorno in cui fui costretta ad annullare una data del tour teatrale di Rapunzel, provai un grande senso di frustrazione.

Completamente senza voce

Dopo un doppio spettacolo, non ero più in grado di emettere alcun tipo di suono: ero completamente afona e non era un problema delle corde vocali! A dire il vero, la sera prima avevo già intuito che qualcosa non andava: mi ero svegliata nel cuore della notte insonne (strano, perché di solito dormo come un ghiro), mi ero girata e rigirata nel letto come una
cotoletta. Al risveglio provai un leggero bruciore alla gola. «Vabbè, niente di preoccupante», pensai.

Gruppo San Donato

Pensavo di aver preso freddo

Sicura di aver preso un semplice colpo d’aria, corsi ai ripari con miele, zenzero, tè caldo e tutto quello che di solito si prende per lenire il mal di gola. Non ebbi nessun miglioramento, ma affrontai come al solito la doppia recita del sabato, una al pomeriggio e una alla sera. Non era la prima volta che succedeva. Mi è capitato di fare un doppio spettacolo anche con 39 di febbre! Quel giorno, con grande fatica riuscii a
portare a termine la prima performance. Fu una sensazione stranissima, perché non mi era mai capitato di sentirmi vocalmente così stanca dopo un’esibizione: anzi, di solito ho più energie alla fine che prima di iniziare. «Sarà una semplice influenza, o al massimo una faringite», mi ripetevo per tranquillizzarmi. Nel frattempo, con una tachipirina, una tisana e una rinfrescata a trucco e parrucco, pensavo di aver recuperato le forze per esibirmi ancora. E invece no: lo show della sera fu un supplizio. Usai tutta la tecnica e gli
escamotage possibili per finire nel modo più dignitoso lo spettacolo.

Ho annullato alcune date

Con un filo di voce andai a letto, nella speranza che un po’ di riposo avrebbe potuto farmi bene. La mattina seguente la mia situazione era notevolmente peggiorata: potevo comunicare soltanto a gesti. Ero disperata e anche molto preoccupata, poiché avevo capito che il mio disturbo non era un semplice colpo di freddo. In quel momento mi trovavo a Genova: una volta cancellata la pomeridiana della domenica, con immenso dispiacere, presi la macchina e tornai di corsa a Roma per farmi visitare dal mio medico. La prima cosa che mi chiese fu: «Hai problemi di reflusso?». Io lo guardai perplessa, come a dire: «Mi stai prendendo in giro, sono afona e mi domandi se soffro di problemi gastrici. Che cosa c’entra il reflusso?».

Colpa del reflusso gastroesofageo

Il reflusso c’entrava eccome, anzi era il vero responsabile del mio malessere. Una visita più accurata evidenziò che l’esofago era lacerato dalle piaghe, la gola irritata e le corde vocali, per la risalita degli acidi dallo stomaco, erano fuori uso. Successivamente, una gastroscopia confermò ciò che il medico aveva ipotizzato: soffrivo di reflusso gastroesofageo gassoso e, proprio perché asintomatico, l’infiammazione era arrivata a uno stadio così avanzato da danneggiare la voce. E io non mi ero accorta di nulla. Lo specialista mi prescrisse subito una forte terapia farmacologica: due diverse pastiglie al giorno e un gel dopo i pasti, per tre mesi.

Ho modificato lo stile di vita

Tornai sul palco un paio di giorni dopo, ma per le prime repliche fui costretta a cantare in playback perché ancora non avevo riacquisito l’uso completo della voce. A distanza di un anno, mi ritengo totalmente guarita. Ma ora, prima di iniziare un tour teatrale, seguo una cura preventiva (una sola pastiglia la mattina) per evitare che il problema possa ripresentarsi, proprio quando il lavoro mi impone di essere al meglio della mia condizione fisica. E non mi limito ai farmaci. Il mio medico, infatti, mi disse che lo stress e la vita frenetica, assieme ad alcuni cibi, possono peggiorare questa patologia. Io ho sempre
seguito un’alimentazione sana ed equilibrata ma, per esempio, la frutta e la verdura non sono ottimi alleati del reflusso anzi, possono favorirne l’insorgenza.

Addio a pomodoro e cioccolato

Per questo motivo ho eliminato, salvo rare eccezioni, alimenti che possono scatenare l’acidità di stomaco come i pomodori, i cibi piccanti e il cioccolato. Anche il caffè sarebbe un alimento vietato, ma all’espresso la mattina non riesco proprio a rinunciare. Ora la prevenzione, attraverso una copertura farmacologica e una giusta alimentazione, mi consente di tenere a bada l’incubo del reflusso. Non vorrei mai più trovarmi costretta al silenzio, per colpa di qualcosa o di qualcuno.

Lorella Cuccarini (testimonianza raccolta da Cinzia Galleri per OK Salute e Benessere)

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

Reflusso gastrico: gli 11 cibi da evitare

Se soffro di gastrite o reflusso posso bere il caffè?

Reflusso gastroesofageo: sintomi e cure

Reflusso gastroesofageo e dieta: regole da seguire e cibi da evitare

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio