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I bimbi che parlano tardi crescono come tutti gli altri

Uno studio australiano rassicura i genitori dei piccoli che faticano a iniziare ad usare le parole: da grandi non avranno problemi emotivi o sociali

I bimbi che iniziano a parlare tardi cresceranno sani e senza problemi emotivi o relazionali. Esattamente come tutti gli altri. Lo dice uno studio australiano che ha coinvolto 1.400 bambini di due anni. Scopo: verificare se la paure dei genitori dei piccini più lenti con le parole sono fondate o meno.

I ricercatori dell’Università dell’Australia Occidentale di Perth hanno preso in cosiderazione quasi 1.400 bimbi di due anni. Tra questi, 142 piccoli mostravano un ritardo nel linguaggio: conoscevano o usavano, cioè, molte meno parole dei loro coetanei.

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Gli studiosi, guidati da Andrew Whitehouse, hanno analizzato gli aspetti comportamentali (compilando una sorta di check list del carattere) di tutti i bimbi. Quelli più lenti nell’espressione verbale sono risultati più «problematici»: il 13% di loro è stato definito triste, timido o poco attivo, contro l’8% dei parlatori.

Ma con gli anni la differenza tra i due gruppi è sparita: a 5 anni la percentuale di bimbetti chiusi era uguale nei lenti e nei veloci. E il risultato non è cambiato ai controlli successivi, fatti all’età di 8, 10, 14 e 17 anni.

Insomma, i bambini che fanno fatica a cominciare a parlare crescono poi come tutti gli altri, spiegano gli studiosi sulla rivista Pediatrics. I genitori non dovrebbero dunque allarmarsi più del necessario, consigliano, ma adottare un comportamento wait-and-see, aspetta e vedi. Tenendo però occhi e orecchie ben aperti anche sugli altri aspetti comportamentali, dato che un ritardo nella parola può essere un sintoma di un problema psicologico.
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Ultimo aggiornamento: 8 luglio 2011

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