Benessere

Capelli: sai perché tutti dovrebbero massaggiarsi il cuoio capelluto?

Oltre a stimolare la circolazione sanguigna, il massaggio facilita la penetrazione di creme e lozioni, migliorandone l'effetto

Il massaggio è l’antistress per eccellenza. Rilassa il corpo, allenta la tensione fisica e riduce l’ansia, ma non solo. Ha anche effetti benefici sulla salute dei capelli. Massaggiare il cuoio capelluto, infatti, contrasta l’indebolimento e la caduta della chioma, oltre a preservarne la qualità.

Il più delle volte la nostra attenzione è rivolta al tipo di shampoo, balsamo o maschera da utilizzare a seconda del tipo di capello, se preferire la spazzola anziché il pettine e quanti lavaggi a settimana è opportuno fare. Ma non basta. Se abbiamo a cuore la salute nei nostri capelli, dobbiamo conoscere anche il valore e l’utilità del massaggio del cuoio capelluto.

Gruppo San Donato

Come massaggiare il cuoio capelluto

Angelo Labrozzi, farmacista ed esperto nello studio della caduta dei capelli, spiega che la bellezza dei capelli è direttamente proporzionale alle condizioni di salute del cuoio capelluto. «Attraverso il massaggio cutaneo viene stimolata la circolazione sanguigna. Ciò rafforza i follicoli indeboliti e contrasta le condizioni che possono interrompere il processo di crescita dei capelli, inclusa la forfora e la pelle secca. Inoltre, aiuta a rimuovere sebo, polvere e capelli morti, rendendo il cuoio capelluto un ambiente sano e pulito».

Come massaggiare il cuoio capelluto? Con movimenti circolari a pressione moderata, facendo attenzione a non aggrovigliare i capelli, per evitare rotture e strappi dei peli dal follicolo. Il consiglio è di effettuarlo prima dello shampoo, magari con dell’olio di cocco che favorisce l’apporto di ossigeno, il drenaggio linfatico e l’elasticità della pelle.

I vantaggi

Secondo alcuni recenti studi condotti da due medici californiani, Christina Phuong e Howard I. Maibach, massaggiare il cuoio capelluto aumenta anche il livello di penetrazione della lozione che si applica nella parte follicolare. Lo sfregamento infatti, modifica lo strato di barriera cutanea, migliorando il passaggio delle molecole e di conseguenza il tasso di permeazione della sostanza all’interno della pelle.

«Troviamo numerose forme farmaceutiche adatte a questo tipo di applicazione, come creme, unguenti, lozioni, schiume o spray», spiega Labrozzi, ideatore del Metodo di Nardo incentrato sulla caduta dei capelli. «L’indubbio vantaggio della somministrazione topica è quello di ottenere un effetto locale, senza intaccare l’intero organismo attraverso un assorbimento di tipo sistemico, che porterebbe al raggiungimento del farmaco sul sito di azione, però con possibili svantaggi, come eventuali effetti collaterali e una minore efficacia dovuta alla rapida eliminazione della sostanza».

Da cosa dipende l’effetto della lozione

Il grado di penetrazione del farmaco è condizionato da numerosi fattori quali la scarsa predisposizione del prodotto all’assorbimento percutaneo, lo stato della pelle e il suo spessore. Il massaggio potrebbe essere quindi un valido aiuto per facilitare il passaggio attraverso la cute. È bene sapere, però, che il tipo di massaggio può aumentare o diminuire l’effetto della lozione che, se applicata in modo inappropriato, può essere causa di danni considerevoli.

«Un massaggio svolto da personale qualificato apporta vantaggi, non solo in termini di assorbimento migliore, ma soprattutto potrebbe coadiuvare la risoluzione del problema interagendo con la fisiologia del corpo umano, attraverso l’ausilio di tecniche di movimento specifiche. Per questa ragione è vivamente sconsigliato improvvisarsi massaggiatori», conclude Labrozzi.

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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