Bambini

Sotto i 10 anni sì allo sport, no all’agonismo

Quando è divertimento, l'attività sportiva migliora autostima e voti a scuola. Se il bambino chiede di cambiare specialità, è una buona idea: indica curiosità e serve a sperimentarsi.

Andre Agassi e Tiger Wood sono solo eccezioni. La buona regola da seguire sarebbe non iniziare sport a livello agonistico prima dei 10 anni e provare varie discipline. A dirlo sono i ricercatori dell'University of California di Los Angeles che hanno condotto uno studio, presentato al congresso dell'American Society of Sport medicine di New Orleans.

La ricerca ha coinvolto 460 studenti di college: 296 facevano parte di squadre organizzate, il resto praticava sport solo per divertimento. I primi atleti avevano iniziato l'attività solo intorno ai 10 anni. «Molti atleti di successo hanno sperimentato diverse attività dai 6 ai 10 anni senza eccellere in nessuna, – spiega John DiFiori, che ha diretto lo studio – Ogni specializzazione precoce è potenzialmente dannosa e lo sport nei bambini deve essere svolto solo all'insegna del divertimento». 

Gruppo San Donato

«L'attività motoria nei bambini è gioco e divertimento e deve seguire le loro inclinazioni e i loro desideri,- commenta Maria Cristina Maggio, pediatra all'Università degli studi di Palermo – Gli adolescenti che abbandonano lo sport sono almeno il 33 per cento e molti hanno iniziato precocemente, anche verso i 3 anni. Non è indispensabile garantire loro una continuità sullo stesso sport, ma trasmettergli l'amore verso questo stile di vita, senza gare o tattiche da seguire. I bambini che fanno sport hanno un maggiore senso di benessere, autostima, rendimento scolastico e rispetto delle regole, anche facendo danza per un anno e poi nuoto o cambiando ancora. Che il proprio figlio chieda di cambiare sport di continuo non è un fallimento e va assecondato perchè è invece indice di grande curiosità, desiderio di sperimentare e voglia di confrontarsi».

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