Benessere

Acqua nelle orecchie dopo un bagno: i rimedi per “stapparle”

Qualche consiglio utile per liberare i condotti uditivi dall'acqua ed evitare infezioni e danni ai timpani

Un tuffo, un bagno troppo lungo ed ecco che rimane della fastidiosa acqua nelle orecchie. Capita spesso al mare, soprattutto ai più piccoli, se si nuota tanto oppure si fanno molti tuffi. Un fastidio per lo più innocuo, ma a cui è meglio rimediare subito. Altrimenti il ristagno di acqua, avvertono gli esperti, potrebbe provocare l’insorgenza di diverse problematiche: mal d’orecchi fino più serie infezioni o danni ai timpani. Basti pensare alla proliferazione di batteri che si può verificare in un ambiente umido come l’interno dell’orecchio.

Complicanze dell’acqua nelle orecchie

Se l’acqua ristagna nell’orecchio, infatti, i microrganismi, alcuni potenzialmente patogeni, che si trovano nel liquido, potrebbero infettare la cute causando otiti oppure infiammazioni del condotto uditivo. Il rischio sale con l’acqua del mare o delle piscine pubbliche, in genere più affollate di agenti patogeni. Più sicura, invece, l’acqua che sgorga dalla doccia e quella di una piscina privata, se ben tenuta.

Gruppo San Donato

Prevenire l’acqua nelle orecchie

I nuotatori assidui o chi ha in programma una giornata in barca o in piscina in cui prevedete di fare tanti tuffi, può agire preventivamente. Come? Con soluzioni pensate appositamente per proteggere l’orecchio, a base di tea tree oil e olio di oliva. Si tratta di gocce che creano una sorta di barriera resistente all’acqua all’interno dell’orecchio prevenendo eventuali ristagni di acqua al suo interno. Nei soggetti predisposti, riducono anche il rischio di contrarre l’otite del nuotatore.

Un’altra semplice prevenzione è pulirsi subito le orecchie con un panno morbido non appena si esce dall’acqua.

Eliminare l’acqua nelle orecchie

Se si ha la sensazione di avere le orecchie tappate dopo un bagno o un tuffo non è sempre detto che sia entrata dell’acqua. Le orecchie potrebbero essere semplicemente tappate. Quindi, il primo suggerimento è fare dei movimenti di rotazione e contrazione del braccio del lato interessato, tenendolo ben teso all’infuori. Se questo rimedio non funziona, allora può darsi che l’acqua sia penetrata nei condotti uditivi esterni, attraverso i padiglioni auricolari.

I trucchi per agevolare la sua fuoriuscita:

  • Sbadigliare o masticare: è il metodo classico, perché l’acqua quando entra nelle orecchie si raccoglie nelle tube di Eustachio e muovendo la mandibola non solo si verifica un cambio di pressione, ma si sposta anche quest’area liberando il liquido;
  • Scuotere la testa girando su se stessi;
  • Tirare leggermente il lobo dell’orecchio inclinando la testa verso la spalla;
  • Rivolgere l’orecchio verso il basso e premere con il palmo della mano come se si stesse sturando un lavandino, a brevi intervalli. Fondamentale tenere la testa inclinata verso il pavimento, altrimenti si rischia di spingere l’acqua ancora più a fondo.
  • Provare ad assorbire l’acqua con un fazzoletto morbido, inserendo con delicatezza una punta del fazzoletto nel condotto.

Se non si riesce ad eliminare l’acqua con tutti questi metodi e il fastidio persiste, rivolgersi a un otorinolaringoiatra.

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